La luce non è solo la fonte di energia che consente alle piante di svolgere la fotosintesi, ma anche un importante fattore ambientale per la loro crescita e il loro sviluppo. Molti studi hanno dimostrato che le piante utilizzano diversi meccanismi di percezione della luce per portare a termine un processo chiamato fotomorfogenesi, ovvero la capacità delle piante di adattare i propri modelli di crescita in risposta ai cambiamenti nello spettro luminoso. Questo misterioso meccanismo di regolazione della crescita rende gli scienziati ancora più curiosi: in che modo le piante decifrano i segreti della luce e influenzano la propria crescita?
Teofrasto, un antico filosofo greco, fu uno dei primi a esplorare la fotomorfogenesi. Notò gli effetti della luce sullo sviluppo delle piante, in particolare le diverse proprietà del legno dei pini prodotte in diverse condizioni di luce. caratteristica. Nel 1686, John Ray menzionò l'eziolazione nel suo libro On the History of Plants, e Charles Bonnet definì l'eziolazione nel 1754. Il sostantivo per questo processo è "etiolement".
La luce ha un profondo effetto sul processo di germinazione delle piante. Quando i semi germinano e vengono esposti per la prima volta alla luce, solitamente compaiono prima le radici, seguite dalla crescita dei germogli. Questo processo dimostra come le piante utilizzano i segnali luminosi per regolare la crescita delle radici e dei germogli. Le diverse risposte di crescita sono regolate dagli ormoni.
Caratteristiche dell'eziolamento: uncino apicale prominente, assenza di foglie, assenza di clorofilla, rapido allungamento del fusto, crescita limitata dell'irradiazione del fusto.
Caratteristiche morfologiche leggere: apertura dell'uncino apicale o scissione dell'embrione, promozione della crescita delle foglie, produzione di clorofilla, inibizione dell'allungamento del fusto e promozione dell'allungamento delle radici.
Alcune piante si affidano ai segnali fotoperiodici per decidere quando passare dalla crescita vegetativa alla fioritura. Questo fenomeno è chiamato fotoperiodismo e utilizza i recettori della luce rossa (fitocromi) per valutare la durata del giorno. La lunghezza del fotoperiodo influenza il periodo di fioritura della pianta, consentendole di adattarsi ai cambiamenti stagionali.
Le piante percepiscono la luce attraverso diversi fotorecettori, in particolare le bande di luce blu, rossa e rosso lontano.
Le piante utilizzano i fitocromi per rilevare la luce rossa e quella rosso-lontana, e questi segnali guidano la fotomorfogenesi. Queste proteine che ricevono la luce rossa possono adattare il comportamento di crescita della pianta in diversi ambienti luminosi. In particolare, diverse forme di fitocromo regolano diverse risposte di crescita e, in assenza di una, altre possono assumerne la funzione.
Le piante contengono una varietà di fotorecettori della luce blu, che hanno funzioni diverse e sono principalmente responsabili della regolazione della risposta di crescita delle piante alla luce blu. La scoperta dei recettori della luce blu fornisce indizi fondamentali per comprendere come le piante adattano la propria crescita alle diverse condizioni di luce.
Le piante rispondono particolarmente bene alla luce ultravioletta, in particolare quella ultravioletta B (UV-B), che influenza la germinazione e la crescita delle piante. I recettori della luce UV come UVR8 possono percepire i raggi UV-B e regolare la crescita e lo sviluppo delle piante attraverso diversi percorsi biochimici. Inoltre, le piante devono far fronte ai danni provocati dai raggi UV, e per farlo devono dotarsi di meccanismi adattativi.
Attraverso questi complessi meccanismi di percezione, le piante riescono a trovare il proprio spazio vitale nella luce mutevole. Ciò non solo riflette la sensibilità delle piante all'ambiente esterno, ma ci offre anche una comprensione più profonda dell'adattabilità della vita. In tali circostanze, quali strategie adotteranno le piante per garantire la propria sopravvivenza e riproduzione di fronte a un ambiente in continua evoluzione?