Nelle scienze sociali, l'agenzia si riferisce alla capacità di un individuo di possedere le capacità e le risorse per realizzare il proprio potenziale. La struttura sociale si riferisce ai fattori che influenzano il comportamento, come la classe sociale, la religione, il genere, l'etnia, le capacità e i costumi, che limitano la libertà degli agenti e le loro decisioni. L'interazione tra struttura sociale e agenzia è un argomento di dibattito continuo, in particolare su come definire la libertà di azione degli individui nei sistemi sociali.
Il fatto che il comportamento di una persona sia vincolato dal sistema sociale spesso causa conflitti tra le diverse parti, come ad esempio disaccordi tra genitori e figli.
Il concetto di agenzia esiste fin dall'Illuminismo, quando si discuteva se la libertà umana dovesse esprimersi attraverso la razionalità strumentale o attraverso l'azione morale e normativa. John Locke sosteneva che la libertà si basava sull'interesse personale, rifiutando le nozioni tradizionali di vincoli e contratti sociali e considerando invece l'agenzia come la capacità degli esseri umani di plasmare le circostanze in cui vivono. Al contrario, Rousseau vedeva questo quadro di libertà come una manifestazione della volontà morale.
Queste definizioni di agenzia rimasero indiscusse nel tempo fino al diciannovesimo secolo, quando i filosofi cominciarono a sostenere che le scelte degli esseri umani sono controllate da forze. Ad esempio, Karl Marx riteneva che nella società moderna le persone fossero controllate dall'ideologia borghese; Nietzsche sosteneva che gli esseri umani prendono decisioni basate su desideri egoistici, che lui chiamava "volontà di potenza". Inoltre, Paul Ricoeur ha incluso anche Freud in questo quadro di discussione, sottolineando l'influenza dei fattori inconsci.
Secondo l'American Journal of Sociology, l'azione è un processo temporalmente definito che comprende tre componenti distinte: ripetitività, lungimiranza e valutazione della pratica. Questi tre elementi della teoria vengono utilizzati per studiare diversi aspetti dell'agenzia e quindi trarre conclusioni su questo concetto più ampio.
La ripetitività si riferisce alla riattivazione selettiva di schemi di pensiero e azione passati, che consente agli attori di agire in modo routinario in situazioni tipiche e li aiuta a mantenere le proprie identità, interazioni e istituzioni. L'aspetto previsionale riguarda l'immaginazione degli attori sui possibili percorsi d'azione futuri, che sono collegati alle loro speranze, paure e desideri. Infine, la valutazione pratica è la capacità degli individui di esprimere giudizi pratici e normativi tra una gamma di possibili opzioni di azione in una data situazione.
Martin Hewson divide l'agenzia d'azione in tre tipologie: agenzia individuale, agenzia di agenti e agenzia collettiva. L'agenzia individuale si verifica quando un individuo agisce per conto proprio, mentre l'agenzia per procura si verifica quando un individuo agisce per conto di un altro (ad esempio, un rappresentante di un datore di lavoro). L'agenzia collettiva si verifica quando i gruppi agiscono insieme, come nei movimenti sociali.
Tre caratteristiche dell'azione umana (intenzionalità, potere e razionalità) favoriscono l'emergere dell'agenzia.
David R. Gibson definisce l'agenzia come un comportamento che promuove gli obiettivi dell'agente nel rispetto di vincoli locali che potrebbero inibire tale comportamento. Chi parla in una conversazione, le variazioni di ruolo tra i partecipanti e i vincoli di argomento e pertinenza influiscono sulla probabilità di esprimere un'azione.
Lo psicologo sociale Daniel Wegner ha descritto "l'illusione di controllo", che può indurre le persone a fraintendere eventi che non hanno causato. Tali falsi giudizi sul comportamento sono particolarmente evidenti in situazioni stressanti o quando l'esito di un evento soddisfa le aspettative dell'individuo.
L’agenzia dei bambini è spesso sottovalutata perché la società generalmente presume che non abbiano la capacità di prendere decisioni indipendenti. Questa visione ignora il potenziale che essi dimostrano in termini di autonomia in contesti specifici.
Le azioni umane sono senza dubbio influenzate da molteplici fattori, che si tratti di struttura sociale o di coscienza individuale. La sottile relazione tra di essi riflette la misura in cui possiamo controllare il nostro comportamento?