Mentre la crisi del cambiamento climatico globale diventa sempre più evidente, la siccità è diventata una sfida importante per la crescita delle piante. Per sopravvivere in ambienti aridi, molte piante hanno sviluppato una serie di meccanismi di autoprotezione. Tra questi, gli enzimi che eliminano le specie reattive dell'ossigeno (ROS) svolgono un ruolo cruciale.
La tolleranza alla siccità è la capacità di una pianta di mantenere la produzione di biomassa durante periodi di siccità o condizioni di carenza idrica.
Quando si trovano ad affrontare stress da siccità, le piante possono mettere in atto risposte fisiologiche a breve e lungo termine per mantenere le attività vitali. La risposta a breve termine comporta la chiusura degli stomi nelle foglie, il che aiuta a ridurre la perdita di acqua, mentre la risposta a lungo termine comporta la riorganizzazione dell'apparato radicale per aumentare la capacità di assorbimento dell'acqua. In questo momento, emerge gradualmente il ruolo degli enzimi che scavenging dei ROS. Proteggono le cellule vegetali rimuovendo i radicali liberi dell'ossigeno in eccesso e riducendo lo stress ossidativo.
Le specie reattive dell'ossigeno sono molecole naturali che agiscono come un'arma a doppio taglio durante la crescita e lo sviluppo delle piante. Sebbene svolgano un ruolo attivo nella segnalazione e nelle risposte immunitarie, un eccesso di ROS può causare danni cellulari.
Gli enzimi che eliminano i ROS, come la superossido dismutasi (SOD) e la catalasi (CAT), sono le armi principali che le piante usano per resistere allo stress ossidativo e possono ridurre efficacemente il contenuto di radicali liberi.
Questi enzimi si attivano rapidamente quando le piante sono sottoposte a stress da siccità, in risposta all'aumento dello stress ossidativo dovuto alla carenza di acqua. Attraverso questo meccanismo, le piante possono non solo rallentare il danno cellulare, ma anche mantenere una crescita e una riproduzione normali.
Nel corso del processo evolutivo, le piante hanno sviluppato una serie di meccanismi adattativi per far fronte a diversi gradi di sfide legate alla siccità. Queste adattabilità possono essere suddivise in quattro categorie:
Queste piante non solo mostrano adattamenti nella loro struttura, ma apportano anche modifiche nei loro processi biochimici interni, quindi sfruttare questi meccanismi per selezionare colture più tolleranti alla siccità è diventato un importante argomento di ricerca.
Diversi fattori di trascrizione (TF) sono responsabili della regolazione dell'espressione dei geni correlati alla tolleranza alla siccità, come la proteina legante l'elemento di risposta alla disidratazione (DREB) e il fattore legante l'elemento di risposta all'ABA (AREB). Questi fattori di trascrizione aiutano le piante ad adattarsi alla siccità regolando la distribuzione dell'acqua, favorendo la crescita delle radici, ecc.
Nello studio dell'Arabidopsis thaliana, si è scoperto che la sovraespressione del gene DREB può migliorare efficacemente la tolleranza della pianta alla siccità e agli ambienti ad alta salinità.
Questi miglioramenti genetici consentono ai ricercatori agricoli di creare varietà di colture più resistenti alla siccità attraverso la tecnologia dell'ingegneria genetica, migliorando così la sicurezza alimentare.
Con l'aumentare della frequenza degli episodi di siccità, i raccolti danneggiati comportano una riduzione della produzione alimentare. Per questo motivo, lo sviluppo di colture geneticamente modificate resistenti alla siccità è diventato un compito importante nell'agricoltura mondiale. Ciò non solo migliora l'efficienza dell'utilizzo delle risorse idriche, ma garantisce anche il reddito degli agricoltori.
I paesi stanno collaborando tra loro nella ricerca per migliorare la resistenza delle colture alla siccità. Ad esempio, organizzazioni internazionali come il CGIAR stanno promuovendo progetti per introdurre il gene DREB1 in colture come riso e grano per testare l'effetto della resistenza alla siccità. Questa serie di ricerche e collaborazioni mira a sviluppare varietà di colture adatte ai climi estremi del futuro.
Pensiamoci: con l'intensificarsi del cambiamento climatico globale, come si evolveranno le piante in futuro per adattarsi ai cambiamenti ambientali?