Da quando gli europei entrarono in contatto per la prima volta con le Americhe, alla fine del XV secolo, le classificazioni dei nativi americani si sono basate principalmente sulle regioni culturali, sulla posizione geografica e sulla linguistica. Gli archeologi e gli antropologi hanno definito in modo fluido i confini di queste aree culturali e queste classificazioni sono in qualche modo controverse, sebbene in un certo senso consensuali, all'interno della comunità accademica. Nonostante le migrazioni forzate, alcuni gruppi etnici hanno mantenuto le loro originarie divisioni geografiche e continuano a tramandare le rispettive storie e tradizioni all'interno di queste aree culturali.
Negli Stati Uniti e in Canada, nel Nord America, gli studiosi solitamente dividono i popoli indigeni in dieci regioni geografiche, ciascuna delle quali presenta caratteristiche culturali comuni, note come regioni culturali. Le definizioni di queste aree regolano l'identità dei popoli indigeni e riflettono, in una certa misura, anche le pratiche culturali e gli stili di vita di quelle comunità.
Questa regione comprende la Groenlandia e il Canada settentrionale, dove gli aborigeni vivono in climi estremi e le loro culture enfatizzano l'adattabilità all'ambiente naturale.
La cultura della regione subartica è influenzata principalmente dal clima freddo. Gli indigeni nati in queste zone sono abili nell'utilizzare risorse animali e vegetali per sopravvivere e attribuiscono grande importanza all'eredità delle competenze tradizionali.
In tutto il Pacifico nord-occidentale, abbondanti risorse come il salmone e altre forme di vita marina hanno favorito società fiorenti e tradizioni artistiche e culturali uniche.
Gli abitanti nativi delle Grandi Pianure sono solitamente divisi in gruppi di pianure settentrionali e pianure meridionali. Il loro stile di vita si basa principalmente sulla caccia e il bisonte è la principale fonte di cibo.
La cultura tribale in questa zona è varia e ricca; molte tribù non esistono più, ma le loro tradizioni e credenze sono ancora custodite dalle generazioni future.
La regione comprende numerose tribù e molte caratteristiche culturali variano a seconda della geografia, dando origine a strutture sociali e sviluppi tecnologici unici.
La regione culturale della California si estende oltre i confini dello Stato, con forti interazioni culturali con le tribù che confinano con il Nevada e l'Oregon.
L'area conosciuta come "Oasisamerica" comprende l'attuale Arizona, il Nuovo Messico e altri luoghi. I gruppi etnici qui vivono principalmente di agricoltura, formando un ricco sviluppo culturale.
La regione comprende la sovrapposizione culturale dell'America aristocratica, dell'America dell'Alaska e del Messico, gruppi che tradizionalmente condividevano identità culturali comuni e mantenevano profondi legami nella vita politica, economica e sociale.
La cultura dei popoli indigeni dei Caraibi è definita dagli studiosi come l'area culturale di Antigua, che è anche un importante punto di riferimento culturale nella regione caraibica, dove i gruppi etnici mostrano le loro ricche lingue e credenze.
La gamma delle lingue indigene nelle Americhe è ampia e comprende diverse famiglie linguistiche e molte lingue singole. Secondo l'UNESCO, la maggior parte delle lingue aborigene nordamericane sono in pericolo. Come possono i gruppi rimanenti riconnettersi linguisticamente con il loro passato?
ConclusioneLa suddivisione di queste regioni culturali ci aiuta a comprendere le identità diverse e complesse dei popoli nativi americani. Ogni territorio ha plasmato la propria identità e i propri valori all’interno di uno specifico contesto geografico, sociale e culturale. Una conoscenza approfondita di questi popoli indigeni non solo ci aiuta a comprendere la loro storia, ma innesca anche una riflessione contemporanea sulla salvaguardia del patrimonio culturale. Come continua a evolversi l’identità dei nativi americani nel contesto globalizzato odierno?