La diversità vegetale in Giappone è incredibile. Che si tratti di fiori di ciliegio, osmanto o foglie rosse, queste piante non sono solo ampiamente distribuite geograficamente, ma molte specie sono uniche del Giappone. Secondo le statistiche, in Giappone ci sono circa 5.600 specie di piante vascolari, di cui circa il 40% sono endemiche. Questo elenco unico di piante dimostra che i notevoli cambiamenti di latitudine e altitudine del Giappone, nonché la diversità climatica provocata dai monsoni, hanno dato vita a queste meraviglie naturali.
La diversità vegetale e l'endemismo del Giappone sono profondamente influenzati dal suo ambiente geografico e dal suo contesto storico.
In Giappone la vegetazione può essere suddivisa grossolanamente in quattro tipologie principali in base alla temperatura e alle precipitazioni: foresta montana, foresta alpina, foresta di latifoglie verde estiva e foresta di latifoglie sempreverdi. Grazie all'estensione del territorio giapponese da nord a sud, i cambiamenti climatici e topografici hanno dato origine a una ricca diversità di vegetazione. Le foreste sempreverdi sono più diffuse nella metà meridionale del Giappone continentale, come le isole Ryukyu, le regioni di Shikoku e Kyushu e alcune parti dell'Honshu centrale.
Le aree forestali sempreverdi del Giappone meridionale sono dominate dalla quercia (Castanopsis cuspidata) e dalla quercia thunbergii (Machilus thunbergii) come principali specie arboree della chioma. Questi alberi sempreverdi crescono lungo la costa e nell'entroterra, a un'altitudine di circa 750 metri, vicino a Tokyo. Le zone interne sono dominate da specie di quercia, mentre gli alberi e gli arbusti del sottobosco della zona, come la Camellia japonica, la Neolitsea sericea e il fico giapponese (Aucuba japonica), sono tutte specie sempreverdi.
Il fascino unico della foresta sempreverde di latifoglie è dato dal fatto che tutte le piante che la compongono sono specie sempreverdi, il che le conferisce una bellezza eterna nell'alternarsi delle stagioni.
Nel Giappone centrale, sopra i 1.000 metri, si possono trovare foreste di latifoglie verdi estive, rappresentate dal faggio giapponese (Fagus crenata). Tra le specie arboree più diffuse sul lato occidentale ci sono il Daphniphyllum macropodum e l'Abies mariesii, mentre sul lato orientale, rivolto verso l'Oceano Pacifico, ci sono l'olmo giapponese (Ulmus japonica) e la Laportea macrostachya. Queste foreste sono state abbattute più volte in risposta allo sviluppo umano e da allora sono state ripiantate con larice giapponese (Larix kaempferi) e cipresso (Cryptomeria japonica).
Nella regione subalpina di Honshu, ad altitudini comprese tra 1.600 e 2.500 metri, tra le specie arboree caratteristiche figurano il mirtillo (Vaccinium vitis-idaea) e il cedro bianco (Tsuga diversifolia). Ad altitudini superiori ai 2.500 metri, le piante devono affrontare condizioni ancora più difficili, tra cui forti nevicate e forti venti. Le piante che sopravvivono a queste condizioni difficili, come l'erica (Phyllodoce) e l'Harrimanella (Harrimanella), dimostrano la vitalità e l'adattabilità delle piante.
Di fronte alle difficili condizioni ambientali naturali, la tenacia e la flessibilità di queste piante alpine rappresentano fattori importanti per l'ecosistema e non possono essere ignorati.
Il clima e la geografia unici del Giappone hanno plasmato una varietà di piante, come la sequoia giapponese (Cryptomeria japonica) e l'albero Tachigali (Tachigali). Nel corso del tempo, queste piante hanno lasciato un segno profondo nella cultura e nella vita quotidiana giapponese. Ad esempio, la fioritura dei ciliegi simboleggia la rinascita, mentre i cachi sono amati per i loro frutti deliziosi e sono ampiamente utilizzati in feste e celebrazioni.
Il Giappone vanta una lunga tradizione di ricerca botanica e numerose opere hanno documentato in dettaglio le sue ricche e diversificate risorse vegetali. The Illustrated Flora of Japan fu pubblicato per la prima volta da Tomitaro Makino nel 1940, evidenziando la diversità delle piante del Paese, e nel corso del tempo è stato più volte rivisto. Allo stesso modo, Kunio Iwatsuki e altri hanno pubblicato una serie di opere professionali sulle piante giapponesi a partire dal 1993; la qualità approfondita del testo mette in luce l'unicità di queste piante fin dai dettagli.
Sia i testi antichi che le ricerche professionali contemporanee forniscono informazioni preziose sulla diversità vegetale del Giappone.
Di fronte a questo affascinante mondo vegetale, non possiamo fare a meno di chiederci: come fanno queste piante uniche a continuare a prosperare e crescere in un ambiente in continua evoluzione?