L'arteriosclerosi di Mönckeberg, nota anche come sclerosi di Mönckeberg, è una forma non infiammatoria di arteriosclerosi, distinta dall'aterosclerosi tradizionale. La condizione è caratterizzata dal deposito di sali di calcio nello strato muscolare intermedio della parete arteriosa, l'intima-media, senza causare ostruzione del lume del vaso. Si tratta di un processo degenerativo legato all'età, ma può verificarsi anche in determinate condizioni patologiche, come il pseudoxantoma elastico e la calcificazione arteriosa idiopatica dell'infanzia.
FisiopatologiaIl significato clinico e l'eziologia dell'arteriosclerosi di Mönckeberg non sono ancora del tutto compresi e la sua relazione con l'aterosclerosi e altri tipi di calcificazione vascolare resta controversa.
L'esatta fisiopatologia dell'arteriosclerosi di Mönckeberg non è ancora chiara; tuttavia, gli studi suggeriscono che la malattia sia causata dalla degenerazione grassa delle cellule muscolari lisce nello strato intermedio delle arterie, che porta alla formazione di grandi masse di iperplasia e calcificazione. In casi particolari, se è presente anche l'aterosclerosi, i sintomi clinici saranno più evidenti. Nella maggior parte dei casi, la calcificazione di Mönckeberg si verifica in prossimità della lamina elastica interna e raramente provoca alterazioni nel metabolismo del calcio.
Sebbene il significato clinico dell'arteriosclerosi di Mönckeberg non sia stato ancora determinato, alcuni studi recenti suggeriscono che potrebbe essere collegata alla calcificazione vascolare metabolica.
L'arteriosclerosi di Mönckeberg solitamente non provoca sintomi evidenti, a meno che non sia associata ad altre patologie come l'aterosclerosi e la dermatite calcifica. Tuttavia, la sua presenza comporta una prognosi sfavorevole, poiché la calcificazione vascolare provoca un aumento della rigidità arteriosa, un aumento della pressione differenziale e, in ultima analisi, danni al cuore e ai reni. Per questo motivo è importante differenziare questa patologia dall'arterite a cellule giganti; la biopsia dell'arteria cranica può aiutare a differenziarle.
Con il progredire della malattia, l'arteriosclerosi di Mönckeberg può portare a ostruzione del flusso sanguigno e trombosi, che a loro volta possono alterare la pressione sanguigna e causare ischemia tissutale.
L'arteriosclerosi di Mönckeberg è più comune tra le persone anziane, soprattutto tra quelle con più di 50 anni. Questa condizione è oggetto di studio anche per la sua associazione con alcune patologie, come il diabete e la malattia renale cronica. La calcificazione lieve del sistema cardiovascolare è un fenomeno comune, che è correlato a disturbi del metabolismo calcio-fosforo. Le cellule muscolari lisce vascolari secernono idrossiapatite, che porta ulteriormente alla calcificazione.
Sebbene la patogenesi dell'arteriosclerosi di Mönckeberg non sia del tutto compresa, le sue fasi iniziali potrebbero essere correlate a mutazioni genetiche vascolari.
Poiché l'arteriosclerosi di Mönckeberg è spesso associata ad altre malattie, è probabile che si verifichino diagnosi errate o ritardi nel processo diagnostico. I metodi di screening più comuni sono l'esame clinico, i raggi X e gli ultrasuoni. Tuttavia, la diagnosi precoce rimane difficile a causa della bassa specificità della malattia e del fatto che solo un numero limitato di pazienti presenta sintomi evidenti.
Attualmente non esistono linee guida specifiche per il trattamento e i possibili trattamenti medici e le opzioni di gestione sono ancora in fase di studio.
Poiché la nostra comprensione dell'arteriosclerosi di Mönckeberg è ancora incompleta, la ricerca futura si concentrerà sulla chiarificazione della sua patogenesi e sulla ricerca di trattamenti efficaci. Alcuni studi promettenti hanno proposto l'utilizzo di strutture stampate in 3D per imitare i vasi sanguigni umani, il che potrebbe aprire nuove porte alla cura della malattia.
Mentre questa prospettiva avanza, non possiamo fare a meno di chiederci: arriverà il giorno in cui questa malattia difficile da identificare potrà essere completamente debellata, consentendo ai pazienti di ricevere prima le cure che meritano?