A partire dagli anni '50 e '60, l'ipotesi della "curva di Kuznets", proposta dall'economista Simon Kuznets, ha attirato grande attenzione. L'ipotesi sostiene che, man mano che l'economia si sviluppa, le forze di mercato aumenteranno prima la disuguaglianza economica e poi la ridurranno. Questa teoria postula che, man mano che un Paese progredisce, la disuguaglianza dei redditi inizialmente aumenta, per poi iniziare a diminuire quando viene raggiunto un certo input, formando una curva a forma di U rovesciata. Tuttavia, con il passare del tempo, sempre più dati dimostrano che questo processo non è una semplice curva, ma un cambiamento ondulatorio.
La curva di Kuznets suggerisce che, man mano che i paesi si industrializzano, il baricentro economico si sposta verso le città.
Nella fase iniziale dello sviluppo economico, c'erano maggiori opportunità di investimento di capitale e, allo stesso tempo, un gran numero di lavoratori rurali a basso costo si riversò nelle città, abbassando i salari. Con lo sviluppo dell'economia, l'accumulazione di capitale umano diventa la principale fonte di crescita, mentre la disuguaglianza dei redditi spesso abbassa il livello di istruzione perché i poveri non hanno i fondi per ricevere un'istruzione, il che in ultima analisi limita la crescita sostenibile dell'economia.
Inoltre, Kuznets riteneva che quando un paese avesse meccanizzato l'agricoltura, il divario di reddito tra aree urbane e rurali si sarebbe ampliato. In questa situazione, gli agricoltori migrano verso le città in cerca di salari più alti, con conseguente diminuzione della popolazione rurale e aumento di quella urbana, aggravando ulteriormente la disuguaglianza dei redditi.
Molti studi hanno dimostrato la complessa relazione tra disuguaglianza di reddito post-sviluppo e povertà.
Tuttavia, a partire dagli anni '60, la disuguaglianza dei redditi nei paesi sviluppati è in realtà aumentata, portando molte persone a dubitare della teoria di Kuznets. L'economista francese Thomas Piketty sostiene che il calo della disuguaglianza dei redditi nella prima metà del XX secolo fu dovuto a un riassetto della ricchezza durante le guerre e la Grande Depressione, piuttosto che al normale processo economico descritto da Kuznets.
Le prove coerenti con la curva di Kuznets sono sempre più sfuggenti, soprattutto quando si valuta la disuguaglianza dei redditi tra i paesi. I critici ritengono che la comparsa di questa curva a U non sia dovuta alle leggi dello sviluppo economico, ma sia causata dalle differenze nel contesto storico e nelle fasi di sviluppo economico tra i paesi.
Secondo la ricerca di Piketty, la disuguaglianza dei redditi in alcuni paesi ricchi nel 21° secolo ha superato i livelli osservati all’inizio del 20° secolo.
L'emergere del miracolo economico asiatico mette in discussione anche la validità della curva di Kuznets. La rapida crescita economica in questi paesi non è stata accompagnata da un aumento delle disuguaglianze di reddito; al contrario, l'aspettativa di vita ha continuato ad aumentare e i tassi di povertà sono diminuiti. Lo studioso Joseph Stiglitz sottolinea che ciò è dovuto al fatto che questi paesi hanno rapidamente reinvestito nella riforma agraria e nell'istruzione universale, migliorando così gli standard di vita della gente comune.
Inoltre, lo studio sottolinea che il modello della curva di Kuznets potrebbe non essere più applicabile quando si discute della relazione tra liberalizzazione del commercio e disuguaglianza. L'esperienza di alcuni paesi dimostra che l'apertura commerciale ha effetti diversi sulla distribuzione del reddito e che in alcuni paesi si è addirittura verificata una maggiore disuguaglianza.
La curva di Kuznets ambientale solleva una domanda correlata: come cambia la qualità ambientale con la crescita dell'economia? Molti studi hanno dimostrato che la relazione tra inquinamento e sviluppo economico ha una forma a U rovesciata, ovvero nelle prime fasi dello sviluppo economico la qualità ambientale diminuisce, ma quando il reddito raggiunge un certo livello, la qualità ambientale migliora gradualmente.
Gli studi hanno evidenziato che gli indicatori ambientali, come l'inquinamento atmosferico e la qualità dell'acqua, sono influenzati dalla crescita economica, mostrando un andamento a U rovesciata.
Tuttavia, anche l'applicabilità della curva di Kuznets ambientale è controversa, soprattutto in relazione all'inquinamento globale e alla conservazione della biodiversità. Molti critici sottolineano che è difficile riassumere semplicemente il degrado ambientale in una curva, perché è probabile che i problemi di inquinamento causati dall'industrializzazione peggiorino ancora in futuro.
In questo contesto, la teoria della curva di Kuznets è ancora conforme alla realtà degli attuali cambiamenti economici e sociali globali? Quando esploriamo le cause della disuguaglianza dei redditi, dovremmo riconsiderare l'applicabilità e i limiti di questo presupposto?