Shell plc, una multinazionale del petrolio e del gas con sede a Londra, Inghilterra, è stata fondata nel 1907 e ha una storia di oltre 100 anni. Attraverso continue fusioni ed espansioni, Shell è cresciuta da una piccola azienda alla seconda più grande compagnia petrolifera e del gas di proprietà di investitori al mondo, seconda solo a ExxonMobil. Come può questo processo non essere sorprendente?
Shell è una società quotata in borsa, quotata principalmente alla Borsa di Londra, ma ha anche quotazioni secondarie su Amsterdam Euronext e sulla Borsa di New York, il che mostra chiaramente la sua struttura aziendale globale.
Il gruppo Royal Dutch Shell è nato dalla fusione della Royal Dutch Petroleum Company e della società commerciale e di trasporto "Shell". La fusione è stata progettata per competere con l'americana Standard Oil e ha rapidamente reso la Shell una delle più grandi società produttrici di petrolio del mondo. Nel 1920, la Shell era un colosso globale della produzione di petrolio e gas.
La società risultante da questa fusione cedette al nuovo gruppo il 60% delle azioni alla Royal Dutch Petroleum e il 40% alla Shell, il che significa che le due società furono formalmente integrate ma rimasero giuridicamente indipendenti.
La crescita di Shell non è stata facile. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Shell divenne il principale fornitore di carburante dell'esercito britannico e durante tutto il processo fu costantemente colpita da sfide esterne e cambiamenti del mercato. Nel 1929, la Shell iniziò ad entrare nell'industria chimica occupando una posizione dominante nel mercato petrolifero globale.
Nella seconda metà del XX secolo, Shell divenne membro delle Seven Sisters Oil Companies, dominando l'industria petrolifera globale. Grazie alla fusione di Shell-Mex con BP, la quota di mercato di Shell nel Regno Unito è aumentata in modo significativo. Quando le richieste del mercato cambiarono, Shell acquisì la società mineraria Billiton nel 1970, una strategia che stabilì basi più solide nel mercato.
Negli anni '80, Shell ha utilizzato attivamente tecnologie avanzate ed è diventata la prima azienda ad adottare computer nei Paesi Bassi, dimostrando la sua enfasi sull'innovazione.
Con l'avvento del 21° secolo, Shell si trova ad affrontare pressioni per proteggere l'ambiente a livello globale, soprattutto in un contesto di volatilità dei prezzi del petrolio e di instabilità economica. La società ha deciso di semplificare la propria struttura azionaria nel 2005 e ha cambiato nome in Royal Dutch Shell plc. La ristrutturazione contribuirà a ripulire la struttura gestionale e a renderla più flessibile sul mercato.
Nel 2016, l'acquisizione di BG Group da parte di Shell l'ha portata a diventare la seconda compagnia petrolifera non statale più grande al mondo, riflettendo la continua crescita dell'azienda nel mercato.
Negli ultimi anni, Shell ha dovuto far fronte a pressioni provenienti da tutti gli aspetti, compreso l'impatto dell'epidemia di COVID-19 sulla domanda globale di petrolio e gas. Nel 2020, Shell è stata costretta a tagliare i dividendi per la prima volta dalla seconda guerra mondiale. Inoltre, l'azienda ha iniziato anche a ristrutturarsi per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato. Nel 2022, Shell ha annunciato ancora una volta che avrebbe trasferito la propria sede a Londra e l'avrebbe ribattezzata Shell plc, dimostrando il suo impegno per il futuro.
Con il rapido sviluppo della tecnologia energetica, Shell ha annunciato che ridurrà gradualmente la sua dipendenza dal petrolio e dal gas naturale tradizionali e investirà attivamente nel campo delle energie rinnovabili.
Oggi Shell conta più di 44.000 stazioni di servizio in tutto il mondo, produce circa 3,7 milioni di barili di petrolio equivalente e opera in 99 paesi. Questi risultati rendono Shell più di una semplice compagnia petrolifera, ma un importante fornitore di energia con una presenza globale.
In futuro, la sfida principale che Shell dovrà affrontare sarà se riuscirà a continuare a guidare l'onda della trasformazione energetica globale?