Nei campi della biologia e della medicina, "gravidità" (numero di gestazioni) e "parità" (numero di nascite) sono termini molto importanti. Questi termini vengono utilizzati per descrivere la storia riproduttiva di una donna ed esaminare i vari rischi e problemi di salute che potrebbe affrontare durante la gravidanza.
Per definizione, una "gravida" si riferisce al numero di volte in cui una donna è stata o è incinta, mentre una "nulligravida" si riferisce a una donna che non è mai stata incinta. Questi termini forniscono informazioni importanti sullo stato riproduttivo di una donna e aiutano i professionisti medici a comprendere meglio i rischi per la salute dei pazienti.
In medicina, comprendere la storia riproduttiva di una paziente è una componente importante nella valutazione dei rischi degli esiti della gravidanza, tra cui il diabete gestazionale, la preeclampsia, l'aborto spontaneo e il parto prematuro.
In biologia, la "gravità" viene utilizzata per descrivere lo stato di un animale (come pesci e rettili) che porta al suo interno un embrione o un uovo. Ad esempio, le femmine di alcune specie di pesci transitano tra uno stato riproduttivo, uno stato "gravido" (incinta) e uno stato non gravido.
Quando ci rivolgiamo alla medicina umana, il concetto di "gravità" diventa più complesso, poiché non si tratta solo di contare il numero di gravidanze, ma anche i risultati di tali gravidanze. Ad esempio, una donna incinta è ancora chiamata "gravida" anche se non è attualmente incinta. Se rimane incinta una sola volta viene chiamata "primigravida".
Durante la gravidanza, lo stato riproduttivo di una donna può influire sul rischio di contrarre determinate condizioni di salute, come il cancro al seno, alle ovaie e all'endometrio.
Per quanto riguarda il termine "parità", viene utilizzato per descrivere il numero totale di gravidanze che sono state portate avanti fino a un numero vitale di settimane di gestazione (di solito più di 20 settimane). Ciò significa che anche se il bambino muore alla nascita, purché la gravidanza sia sufficientemente lunga, viene comunque considerata una nascita. Pertanto, una donna che non è mai stata in grado di portare una gravidanza fino alla 20a settimana è chiamata "nullipara", mentre una donna che ha partorito una volta è chiamata "primipara". Le donne che hanno avuto due o più figli sono chiamate multipara.
Inoltre, per registrazioni dettagliate dello stato di fertilità, nel sistema medico sono stati introdotti alcuni sistemi di abbreviazioni per tenere traccia dello stato di gravidanza passata delle donne. Questi sistemi spesso includono il sistema "gravida/para/abortus (GPA)", dove "G2P2" si riferisce alle ultime due gravidanze di una donna che hanno dato luogo a nati vivi.
È interessante notare che l'uso di alcuni singoli simboli può essere interpretato in modo diverso nelle riviste accademiche, il che può anche portare a malintesi o confusione.
La ricerca sui rischi per la fertilità sottolinea che le donne che non hanno mai partorito (chiamate nullipare) possono sperimentare diverse complicazioni durante la gravidanza, tra cui ipertensione gestazionale e parto prematuro. In particolare, anche l’assenza di figli più lunga e permanente è associata al rischio di cancro al seno, e il rischio è ulteriormente aumentato per le donne che hanno la prima gravidanza dopo i 35 anni.
Tuttavia, nell'agricoltura commerciale, la "parità" viene utilizzata anche come misura di produttività, dove gli animali che hanno partorito una volta sono chiamati "primipari" e gli animali che hanno partorito più volte sono chiamati "pluripari". Tale terminologia riflette la diversa comprensione e applicazione della fertilità in diversi campi.
Infine, quando si tratta della storia della gravidanza, comprendere le differenze tra gravida e nulligravida può avere importanti implicazioni nel campo della salute delle donne. Non si tratta solo della definizione biologica, ma ispira anche le persone a pensare a come gestire e comprendere adeguatamente la propria salute riproduttiva. Può ogni donna essere più proattiva nel comprendere e migliorare i propri rischi per la salute dopo essere venuta a conoscenza della propria storia riproduttiva?