Storicamente, le decisioni dell'economista britannico Keynes hanno, in una certa misura, ridisegnato il destino dell'Europa del dopoguerra. Partecipò alla Conferenza di pace di Parigi del 1919 in qualità di rappresentante del Tesoro britannico, cercando di mediare una ripresa economica che avrebbe coinvolto tutte le nazioni. Tuttavia, di fronte alle varie violazioni commesse dagli altri leader nazionali presenti all'incontro, i suoi ideali furono colpiti e alla fine decise di dimettersi prima della fine dell'incontro. La decisione rivela anche la delusione di Keynes e la sua paura della ripresa economica.
La sua malattia durante la Conferenza di pace di Parigi e la sua delusione per i futuri piani di pace gli impedirono di continuare a credere nelle sue convinzioni e alla fine decise di dimettersi per protesta.
Keynes si occupò degli affari fiscali britannici durante la guerra e le sue prime opere, come Trattato sulla teoria della probabilità, criticarono le concezioni convenzionali dell'economia. La sua esperienza presso la Kaiser e la sua gestione delle crisi militari e delle relative finanze gli hanno inoltre permesso di parlare alla conferenza. Tuttavia, quando arrivò a Parigi, fu accolto dalle contraddizioni e dai dibattiti della conferenza.
Alla conferenza, Keynes sostenne che le riparazioni alla Germania avrebbero dovuto essere limitate o addirittura inesistenti. Ritiene che un onere di ripresa così ingente soffocherebbe la ripresa economica dell'Europa. Sebbene avesse tentato di proporre una soluzione più armoniosa durante l'incontro, venne respinto.
Secondo Keynes, la ripresa economica non poteva essere raggiunta tramite un trattato, ma doveva basarsi su giuste condizioni di pace.
Con l'avanzare della conferenza, la salute di Keynes peggiorò rapidamente, il che senza dubbio acuì la sua delusione per l'accordo di pace negoziato in fretta. Per proteggere meglio il futuro del suo Paese e del continente, alla fine decise di ritirarsi. Egli riteneva che il trattato non solo limitasse la ripresa della Germania, ma mettesse anche a rischio il collasso dell'intera Europa.
Molte cosiddette "vittorie" dei leader sono concepite come dimostrazioni di potere piuttosto che come una vera pace e restaurazione.
Dopo le dimissioni, Keynes scrisse "Le conseguenze economiche della pace" in soli due mesi. Il libro sottolinea che se la pace futura non si basa sull'equità, affronterà conflitti e difficoltà maggiori. Scrisse sotto uno pseudonimo, cosa che permise alle sue idee di diffondersi in tutto il mondo.
Nel libro, la sua analisi perspicace ha reso gradualmente noto al pubblico il concetto di "pace khalakiana", ricordando alla comunità internazionale di prestare attenzione all'equità economica.
Il lavoro di Keynes non solo ebbe un impatto sulla comunità internazionale dell'epoca, ma preannunciava anche conflitti futuri. Non è solo un trattato di economia, ma un appello alla dignità umana e alla ripresa pacifica. Questo libro fece aumentare il prestigio accademico di Keynes e fu elogiato da molti politici.
RiepilogoLa decisione di Keynes di dimettersi non fu sempre dovuta alla sua malattia personale o alla delusione, ma piuttosto al suo desiderio di una pace ragionevole e di stabilità economica. Con il passare del tempo i suoi avvertimenti vennero presi sempre più sul serio e alla fine ebbero un profondo impatto sulla storia del XX secolo. Le persone possono imparare dagli errori passati ed evitare di ripeterli?