Lo sviluppo di un vaccino contro l'HIV si trova ad affrontare sfide enormi e, anche dopo decenni di ricerca, nessun vaccino efficace è ancora stato introdotto con successo. Dai vaccini preventivi per proteggere le persone sane alle terapie per curare le persone infette da HIV, la necessità di vaccini contro l'HIV sta diventando sempre più urgente, ma le difficoltà nello sviluppo di tali vaccini non possono essere sottovalutate.
Già nel 1984, l'allora Segretario alla Salute e ai Servizi Umani degli Stati Uniti Margaret Heckler annunciò che un vaccino contro l'HIV sarebbe stato disponibile entro due anni. In effetti, i ricercatori hanno dovuto affrontare decenni di fallimenti e battute d'arresto da quando l'HIV è stato identificato come la causa dell'AIDS. Lo sviluppo dei vaccini contro l'HIV è diverso da quello degli altri vaccini classici principalmente per i seguenti motivi:
"L'HIV è estremamente variabile e anche all'interno di una persona infetta il virus si evolve rapidamente, rendendo difficile per la principale linea di difesa del sistema immunitario riconoscere e attaccare efficacemente il virus."
L'HIV ha una struttura complessa e gli epitopi del suo involucro virale sono estremamente variabili, anche all'interno del virus della stessa persona infetta. Per complicare ulteriormente le cose per gli sviluppatori di vaccini, gli epitopi chiave della proteina gp120 dell'HIV sono spesso mascherati dalla glicosilazione, il che significa che anche gli anticorpi ben progettati potrebbero risultare impotenti di fronte a queste varianti.
Questa elevata variabilità e diversità richiedono che i vaccini siano progettati per coprire una varietà di varianti. Anche cercare di stimolare una risposta anticorpale robusta presenta delle sfide, per questo alcuni ricercatori hanno iniziato a concentrarsi sulla stimolazione di una risposta nei linfociti T citotossici.
"C'è un crescente interesse nell'idea di ottenere anticorpi ampiamente neutralizzanti (BNAb), che si trovano naturalmente in alcuni individui infetti da HIV e possono sopprimere efficacemente il virus."
È interessante notare che VRC01 e altri anticorpi di questa classe sembrano offrire speranza per lo sviluppo di un vaccino efficace. Questi anticorpi possono impedire efficacemente all'HIV di legarsi alle cellule ospiti, prevenendo così l'infezione. Con l'approfondimento della ricerca, gli scienziati hanno acquisito una comprensione più approfondita dei tipi di anticorpi e del modo in cui vengono prodotti e hanno avviato diverse sperimentazioni cliniche basate su questi anticorpi.
Tuttavia, il progresso nello sviluppo di vaccini non si basa esclusivamente sulla scienza e sulla tecnologia. Anche la scelta del modello animale deve essere fatta con cautela. Ad esempio, i modelli di macaco comunemente utilizzati presentano un SIV (virus dell'immunodeficienza dei macachi) simile all'HIV, ma questi modelli sono limitati nella loro prevedibilità e nella somiglianza diretta con l'HIV umano. Una recente ricerca del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) ha esplorato nuovi modelli murini che imitano, in una certa misura, il comportamento dell'HIV.
Con l'avanzare delle sperimentazioni cliniche, molti candidati vaccini passano dalla fase iniziale I alla fase II. I risultati preliminari sono incoraggianti: molti candidati vaccini hanno dimostrato buoni risultati in termini di sicurezza e di promozione delle risposte immunitarie. Tuttavia, l'efficacia di questi vaccini nel prevenire l'infezione da HIV deve ancora essere ulteriormente verificata.
"In diverse fasi delle sperimentazioni cliniche, il tasso di successo dei vaccini non è stato quello previsto e alcuni hanno addirittura mostrato effetti avversi contro l'HIV."
Ad esempio, i risultati della sperimentazione di fase IIb del vaccino V520 hanno mostrato che il rischio di infezione da HIV nei soggetti vaccinati è aumentato, il che ha costretto i ricercatori a rivalutare la progettazione e la strategia del vaccino. Gli studi futuri potrebbero concentrarsi su modelli di vaccini che stimolano la produzione di anticorpi IgG e mostrano una migliore efficacia preventiva.
Considerando tutti i fattori, lo sviluppo di un vaccino contro l'HIV non è un compito facile. Coinvolge la virologia complessa, l'immunologia e tutti gli aspetti delle sperimentazioni cliniche. Per risolvere questo problema scientifico, i lettori non possono fare a meno di chiedersi: di quali progressi scientifici abbiamo bisogno per rendere realtà il vaccino contro l'HIV in futuro?