In economia, la funzione di produzione è una teoria importante che descrive la relazione tecnica tra input e output fisici. Questo concetto non è solo una componente chiave dell’economia neoclassica tradizionale, ma è anche correlato a molti argomenti importanti come il prodotto marginale, l’efficienza allocativa e la distribuzione del reddito. Tuttavia, nonostante ciò, la funzione di produzione è piena di misteri e controversie, impedendo a molti economisti di raggiungere un consenso.
La funzione di produzione non è solo una rappresentazione matematica, ma un'astrazione e una semplificazione delle operazioni interne del processo produttivo.
Prima di tutto, il nucleo della funzione di produzione risiede nel modo in cui definisce e descrive il processo di produzione. In economia, una funzione di produzione presuppone solitamente che la massima produzione possa essere ottenuta da input specifici, il che le consente di delineare uno specifico confine o limite di produzione. Tuttavia, questa semplificazione teorica rende la funzione di produzione incapace di riflettere pienamente la complessità del mondo reale, comprese questioni come l’efficienza tecnica e l’allocazione delle risorse umane. A quel tempo, molti economisti non tradizionali espressero dubbi sulla razionalità della funzione di produzione, ritenendo che non potesse descrivere veramente la diversità dei processi produttivi e la loro interdipendenza.
La natura non pecuniaria della funzione di produzione significa che si occupa solo della relazione tra input e output fisici, ignorando l'impatto dei prezzi e dei costi di mercato.
Inoltre, la funzione di produzione, come quadro per il processo decisionale economico, fornisce una base teorica su come allocare efficacemente le risorse. In un mercato perfettamente competitivo, le aziende solitamente scelgono di espandere l’input quando il costo marginale è uguale all’output marginale per massimizzare i profitti. Pertanto, la funzione di produzione non è solo uno strumento per descrivere la produzione, ma anche un modello teorico che aiuta le imprese ad allocare le risorse e prevedere i profitti. Tuttavia, tali modelli corrono anche il rischio di dipendere fortemente da ipotesi specifiche, il che solleva interrogativi sulla loro ampia applicabilità.
Molti economisti ritengono che il processo di modellazione delle funzioni di produzione possa ignorare le questioni di gestione strategica e operativa nei contesti aziendali reali.
Inoltre, anche la diversità e la specializzazione della funzione produttiva ne accrescono il mistero. Gli studiosi hanno proposto una varietà di forme di funzione di produzione, tra cui la funzione di Cobb-Douglas, la funzione lineare e la funzione di coproduzione a proporzione fissa. La selezione e la definizione delle funzioni di produzione variano notevolmente tra i diversi settori e aziende, il che riflette anche la complessità degli input nella produzione effettiva. Differenti ambienti e condizioni di produzione significano che la stessa struttura matematica dovrà affrontare effetti pratici molto diversi, che lasciano tutti sbalorditi i ricercatori.
La progettazione e la selezione delle funzioni produttive dipende da una varietà di fattori, tra cui le decisioni gestionali, il tipo di settore e la domanda del mercato.
Inoltre, la teoria microeconomica della produzione spesso divide la pratica produttiva in diverse fasi. Nella prima fase, la trasparenza è generalmente elevata e, man mano che gli input aumentano, l’output migliora. Tuttavia, dopo essere entrati nella seconda fase, la crescita apparirà debole. Sebbene investimenti eccessivi possano comunque aumentare la produzione, riducono anche l’efficienza produttiva di ciascuna unità. Nella terza fase, un input variabile eccessivo porta a uno spreco di risorse. Tutti questi cambiamenti rendono la produzione effettiva complicata e difficile da comprendere, mettendo a dura prova le prestazioni predittive della funzione di produzione.
Le diverse fasi della funzione di produzione mostrano i continui cambiamenti nel beneficio marginale della produzione man mano che gli input crescono, il che spinge le persone a riflettere su come prendere decisioni economiche ragionevoli nelle diverse fasi.
Infine, da una prospettiva macroeconomica, anche la funzione di produzione complessiva di ciascun paese è piuttosto controversa. Sebbene in teoria queste funzioni di produzione aggregate siano accumulate dalle funzioni di produzione dei singoli produttori, in pratica l’efficacia di questo approccio è stata messa in dubbio. Soprattutto nel contesto della globalizzazione, l’interazione e la dipendenza dei mercati nazionali hanno reso più difficile modellare la funzione di produzione complessiva.
Essendo una delle teorie economiche più importanti e misteriose, la funzione di produzione può riflettere accuratamente le attuali complesse relazioni di produzione? È possibile rispondere a questa domanda in futuro?