Deutsches Dante-Jahrbuch | 2019

Barba/ro Dante

 

Abstract


Riassunto La storia delle letture della Commedia nel sedicesimo secolo è ben documentata – dalle Prose della volgar lingua di Bembo fino ai commenti che, ridimensionando o avallandone il giudizio limitativo, comunque documentano il »precipitoso inarrestabile declino« (Dionisotti) della fama dantesca. Questa storia è basata soprattutto su giudizi espressi dagli »scrittori di alta classe«. Di contro, poco sappiamo del grado di diffusione e del significato di cui la Commedia godeva in ambito popolare. Partendo da alcune indicazioni presenti nello studio di Carlo Ginzburg, Il formaggio e i vermi, il saggio s’interroga anzitutto sul rapporto tra cultura popolare e Commedia nel Cinquecento. Più che alla dimensione storico-sociologica, l’interesse sarà rivolto a ciò che la ›popolarità‹ di Dante possa dirci della sua stessa opera. Riformulando quindi il problema in funzione dei presupposti teorici della Commedia – »villanus cantus« (Sanguineti), in parte scritto »per la piazza« (Pertile) – si arriverà ad esaminarne alcune qualità che con Mandelstam potremmo definire come »barbare«, quasi i fattori intrinseci dell’›attrattiva popolare‹ della poesia dantesca.Nella seconda parte, l’indagine si estenderà su alcuni esempi di lettori di Dante – Gelli, Doni, Franco. ›Popolari‹ di origine, ma non privi di educazione letteraria, questi autori a partire dagli anni ’30 irrompono nel campo delle forze con proposte originali, irriducibili alle posizioni della cultura egemone. Non solo: il loro discorso s’interseca in più punti con correnti di pensiero eterodosso, sia perché contrario al magistero classicistico-bembesco, sia perché affine alla Riforma. È quanto, in particolare, suggerisce un testo di Niccolò Franco cui si dedicherà un’analisi più approfondita – una lettera-finzione del 1547, rivolta a »Barba Dante«. Qui le parti coinvolte nella questione dantesca sono oggetto di un discorso apparentemente burlesco, ma che a ben vedere s’iscrive piuttosto nel registro ambiguo del paradosso erasmiano. In effetti, se Franco finge di assecondare le posizioni dominanti (Bembo, la Chiesa), in realtà le mina, accentuandone gli argomenti al punto da spingerle ad absurdum. L’esempio fa pensare che Dante ridiventi un punto di riferimento per la nuova generazione degli autori che nella generale contesa delle parti – »Streit der Autoritäten« (Kablitz/Regn) – cercano di affermarsi, militando per un’idea di letteratura alternativa a quella ufficiale.

Volume 94
Pages 1 - 34
DOI 10.1515/dante-2019-0002
Language English
Journal Deutsches Dante-Jahrbuch

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