Come impegno internazionale nella diagnosi e nel trattamento delle malattie gastrointestinali, i criteri di Roma continuano a migliorare e a produrre risultati significativi. Molti disturbi gastrointestinali funzionali (FGID), come la sindrome dell'intestino irritabile e la dispepsia funzionale, sono stati diagnosticati con maggiore accuratezza utilizzando questo criterio, con conseguenti migliori risultati terapeutici. Lo sviluppo di questo standard non è avvenuto dall'oggi al domani, ma ha preso forma nel corso di numerosi incontri importanti e di un processo di creazione del consenso.
L'evoluzione dei criteri di Roma riflette l'esplorazione in corso e gli sforzi accademici nella diagnosi dei disturbi gastrointestinali funzionali.
Gli Standard di Roma nacquero da una serie di eventi influenti. Nel 1962, la ricerca di Chaudhary e Truelove a Oxford, Regno Unito, tentò per la prima volta di classificare la sindrome dell'intestino irritabile. Successivamente, nel 1978, l'introduzione dei criteri di Manning fornì una base più chiara per la diagnosi di IBS. Nel corso del tempo, questi standard vennero ulteriormente elaborati e sviluppati fino a diventare gli standard romani.
L'accelerazione dei criteri di Roma può essere fatta risalire al 1989, anno in cui vennero stabiliti i primi criteri diagnostici basati sul consenso per la sindrome dell'intestino irritabile, anno considerato anche l'anno di nascita dei criteri di Roma. Tra il 1991 e il 1993, esperti di diverse discipline formarono un gruppo di lavoro e iniziarono a collaborare per sviluppare standard sui sintomi di varie malattie gastrointestinali. Questi ulteriori sforzi culminarono nel libro del 1994 Functional Gastrointestinal Disorders: A Multinational Consensus on Diagnosis, Pathophysiology, and Treatment (Roma I).
Dal 1994, i criteri di Roma sono stati costantemente aggiornati per coprire 33 disturbi gastrointestinali funzionali negli adulti e 17 nei bambini.
Gli aggiornamenti dei criteri di Roma continuano a migliorare la sistematicità e l'efficacia della ricerca. Ad esempio, i criteri di Roma II includevano criteri diagnostici per le malattie gastrointestinali pediatriche, mentre i criteri di Roma III enfatizzavano un approccio decisionale basato sulle prove. Gli attuali criteri di Roma IV non solo migliorano i criteri basati sui sintomi, ma si concentrano anche sull'istruzione globale e sulle differenze interculturali.
Il processo con cui è stato sviluppato questo standard si basa sul metodo Delphi, un metodo di acquisizione di informazioni attraverso il consenso degli esperti che mira a riunire le opinioni di tutte le parti per giungere a una conclusione. L'istituzione e il funzionamento della Fondazione di Roma hanno ulteriormente promosso la ricerca e la pratica internazionale sulle malattie gastrointestinali, fornendo supporto per migliorare la diagnosi e il trattamento, sia attraverso conferenze di consenso che metodi di indagine.
La missione della Fondazione Roma è quella di migliorare la qualità della vita delle persone affette da disturbi gastrointestinali funzionali e di tradurre in pratica le conoscenze scientifiche.
Con l'evoluzione dei criteri di Roma fino all'attuale versione IV, il loro sistema di classificazione è diventato più sofisticato, coprendo fattori fisiologici, psicologici e sociali rilevanti ed è maggiormente adattato alle esigenze cliniche. L'introduzione del sistema MDCP è un'altra innovazione che unisce gli aggiornamenti della diagnosi clinica con piani di trattamento personalizzati per i pazienti, consentendo agli operatori sanitari di fornire trattamenti più efficaci in base alle circostanze specifiche del paziente.
Nella comunità medica odierna, la collaborazione tra studiosi e fondazioni non è più limitata all'Europa e agli Stati Uniti, ma si sta gradualmente estendendo all'Asia e ad altre regioni, promuovendo la consapevolezza e la comprensione della malattia in tutto il mondo. Durante il processo di sviluppo, è diventato evidente che l’attenzione alla storia clinica del paziente, alle differenze culturali e al miglioramento della presentazione dei sintomi erano fattori importanti per il suo successo.
La continua evoluzione dei criteri di Roma dimostra una comprensione più approfondita dei disturbi gastrointestinali funzionali e contribuisce a rendere il trattamento più preciso.
In definitiva, il successo dei criteri di Roma non risiede solo nel fornire un sistema diagnostico unificato, ma anche nel promuovere la consapevolezza e la ricerca globali sui disturbi gastrointestinali funzionali. Con il progresso della medicina, gli sviluppi futuri potranno continuare a migliorare la qualità della vita di un numero sempre maggiore di pazienti?