In informatica, "dividi et impera" è un paradigma per la progettazione di algoritmi. Questo algoritmo funziona scomponendo ricorsivamente un problema in due o più sottoproblemi identici o correlati, finché i sottoproblemi non sono sufficientemente semplici da poter essere risolti direttamente. Le soluzioni a questi sottoproblemi vengono poi combinate per ottenere la soluzione al problema originale. La tecnica del dividi et impera è la base di algoritmi efficienti per risolvere molti problemi (come l'ordinamento, la moltiplicazione di numeri grandi, la ricerca della coppia di punti più vicina, l'analisi grammaticale, il calcolo delle trasformazioni di Fourier discrete, ecc.).
L'idea di base del "dividi et impera" è quella di scomporre un dato problema in due o più sottoproblemi simili ma più semplici, risolverli uno alla volta e poi unire le loro soluzioni per risolvere il problema originale.
Ad esempio, per un problema che richiede di ordinare una serie di numeri naturali, è possibile dividere l'elenco in due elenchi, ciascuno contenente circa metà dei numeri, ordinarli separatamente e quindi intervallare opportunamente i due risultati per ottenere l'elenco ordinato. Questo è il famoso algoritmo di ordinamento per unione. Questo metodo è noto anche come "ordinamento rapido" e questi progressi hanno rappresentato un importante progresso nell'informatica.
Questi primi algoritmi erano principalmente di tipo "riduci e conquista": il problema originale veniva continuamente scomposto in singoli sottoproblemi che potevano essere risolti in modo iterativo. È il caso della ricerca binaria, un algoritmo "riduci e conquista" in cui i sottoproblemi sono circa la metà delle dimensioni del problema originale. Questa idea può essere fatta risalire alla Babilonia, addirittura prima del 200 a.C., dove i testi originali menzionavano l'accelerazione delle ricerche mediante l'ordinamento. Un esempio duraturo è l'algoritmo di Euclide, che viene utilizzato per calcolare il massimo comun divisore di due numeri riducendo progressivamente i numeri in sottoproblemi più piccoli ed equivalenti.
Vantaggi del "Dividi et impera"Il "metodo dividi et impera" non ha solo un significato teorico, ma ha anche dato origine a casi di successo nella pratica, come il merge sort inventato da John von Neumann nel 1945 e l'algoritmo A fast algorithm for digital multiplication proposto nel 2001.
Il punto di forza dell'approccio "dividi et impera" è la sua capacità di risolvere problemi concettualmente complessi: basta trovare un modo per suddividere il problema in sottoproblemi, ridurre le soluzioni ai casi di sottoproblema più semplici possibili e quindi unire le soluzioni. Con questo metodo non è necessario preoccuparsi dell'implementazione tecnica specifica.
L'approccio "dividi et impera" spesso aiuta a scoprire nuovi metodi nella ricerca di algoritmi efficienti e migliora il costo asintotico delle soluzioni.
Sebbene l'approccio "dividi et impera" sia estremamente flessibile, presenta anche delle sfide nella sua attuazione. Un'implementazione ricorsiva dell'algoritmo potrebbe causare un overflow dello stack, quindi è necessario assicurarsi che sia allocata memoria sufficiente per lo stack ricorsivo. Quando si progetta "Quicksort", non è possibile raggiungere più di log_2 n
livelli di chiamate ricorsive nidificate. Con l'aumentare della portata del problema, diventa fondamentale gestire efficacemente queste risorse.
Nell'attuale contesto tecnologico in rapida evoluzione, l'approccio "dividi et impera" fornisce senza dubbio un quadro di soluzioni efficace per aiutarci ad affrontare problemi complessi in modo articolato. Questo approccio non riguarda solo lo sviluppo di algoritmi, ma si adatta anche a numerose applicazioni pratiche, come l'elaborazione dati e l'elaborazione ad alte prestazioni. In futuro emergeranno nuovi interessanti algoritmi o sconvolgeranno l'attuale tendenza dominante?