Nel libro Palestine's Hundred Years' War: A History of Colonial Expansion and Resistance, 1917-2017, Rashid Khalidi descrive come le potenze occidentali abbiano cambiato la storia e il destino della Palestina attraverso il loro potere e la loro influenza. Questo libro del 2020 offre un'analisi approfondita delle perdite e delle espropriazioni subite dai palestinesi, presentando una serie di "dichiarazioni di guerra" e approfondendo il contesto colonialista alla base di questi eventi.
Rashid Khalidi ritiene che la lotta palestinese debba essere intesa come una guerra coloniale, non come una lotta alla pari tra due movimenti nazionali sulla stessa terra.
Nel primo capitolo del libro, Khalidi passa in rassegna la Dichiarazione Balfour del 1917 e la successiva istituzione del Mandato per la Palestina, evidenziando la negligenza nei confronti degli arabi e dei loro diritti nazionali in questi documenti. Sottolineò che il sostegno britannico facilitò la colonizzazione ebraica in Palestina, ignorando completamente le masse arabe locali e i loro diritti.
Passando al capitolo 2, Khalidi si sofferma sul 1947, anno in cui gli Stati Uniti sostituirono la Gran Bretagna come nuova potenza imperiale e spinsero affinché le Nazioni Unite approvassero la risoluzione sulla spartizione. Questa risoluzione ha approvato la fondazione di Israele a spese del diritto dei palestinesi all'autodeterminazione. La successiva guerra arabo-israeliana e il suo disastro hanno causato ai palestinesi gravi esili e la perdita delle loro case.
Circa 700.000 palestinesi sono in esilio nei paesi di confine, tutto ciò è il risultato della collusione tra gli Stati Uniti e le forze occidentali.
Il capitolo 3 del libro fa riferimento alla Guerra dei sei giorni del 1967 e critica il ruolo degli Stati Uniti in questa clausola, sostenendo l'attacco preventivo di Israele e legittimandone l'occupazione. Khalidi lo ha descritto come un atto di colonizzazione autoritaria che non ha tenuto conto dei palestinesi e dei loro diritti.
Nel 1982 Israele invase il Libano per eliminare l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, che Khalidi considerava una cospirazione tra Stati Uniti e Israele. In questo capitolo condivide la sua esperienza personale a Beirut, svelando la manipolazione politica e il disastro umanitario che si celano dietro di essa.
Il quinto capitolo di Khalidi esplora il contrattacco israeliano e il sostegno occidentale dopo la prima intifada, criticando gli accordi di Oslo per non aver soddisfatto le richieste fondamentali dei palestinesi e invece aver rafforzato le relazioni tra Stati Uniti e Israele. bond, che definisce un'altra "dichiarazione di guerra" sulla Palestina riconosciuta dalla comunità internazionale.
L'accordo è l'ennesimo sostegno degli Stati Uniti alla resistenza palestinese nel contesto del colonialismo israeliano.
Nel capitolo finale, Khalidi descrive in dettaglio la violenza israeliana contro i palestinesi tra il 2000 e il 2014, evidenziando il sostegno degli Stati Uniti a quattro conflitti e sottolineando che la fonte di queste armi ha influenzato il corso delle guerre. Di conseguenza, si sono verificati innumerevoli decessi e cadute .
Tutti questi conflitti riflettono l’indifferenza e l’ingerenza dei paesi occidentali nel destino della Palestina.
Come importante riferimento su questo argomento, "La guerra dei cent'anni in Palestina" si propone di consentire al grande pubblico americano di comprendere più a fondo la complessità della storia e del presente della Palestina.
La domanda è: di fronte all'interferenza sistematica e a lungo termine delle potenze occidentali, dove sta la speranza per il futuro della Palestina?