Nel mondo multipolare odierno, il Movimento dei non-allineati (NAM) è un'organizzazione internazionale che merita un'attenta considerazione. Fu istituito durante la Guerra Fredda, principalmente per proteggere gli interessi dei paesi in via di sviluppo e per contrastare il monopolio di due grandi blocchi di potere: l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti. In questo contesto, la fondazione e l'evoluzione del movimento del non allineamento sono avvolte nel mistero, essendo non solo il risultato dello scontro di potere durante la Guerra Fredda, ma anche del lavoro dei paesi emergenti alla ricerca di un'autodefinizione.
Le origini del movimento del non allineamento risalgono al 1950, quando India e Jugoslavia utilizzarono per la prima volta il termine "non allineamento" alle Nazioni Unite. Il concetto venne ulteriormente sviluppato alla Conferenza di Wanbao del 1955, che riunì diversi paesi asiatici e africani per discutere su come mantenere reciprocamente la propria indipendenza nel contesto della Guerra Fredda. Nel 1956 venne fondato il Movimento dei non-allineati come organizzazione, che adottò la Dichiarazione di Brioni, che sottolineava la necessità di "rispetto reciproco e cooperazione tra le nazioni".
"La pace non può dipendere solo dalla separazione, ma anche dall'impegno per la sicurezza collettiva, l'espansione della libertà e la fine del dominio di una nazione sull'altra."
Il movimento di non allineamento è stata una scelta saggia fatta da alcuni paesi non occidentali per gestire la situazione internazionale durante la Guerra Fredda. La loro idea comune era quella di stabilire una politica internazionale neutrale. Secondo gli scienziati politici, questo movimento si basa in gran parte sulla ricerca della sovranità, della sicurezza e dell'indipendenza.
Durante la Guerra Fredda, il movimento del non allineamento subì forti pressioni sia da parte dell'Unione Sovietica che degli Stati Uniti. Sebbene alcuni Stati membri abbiano stretti legami con l'uno o l'altro schieramento, il movimento dei paesi non allineati mantiene comunque posizioni comuni su alcune questioni chiave, in particolare lo sviluppo della decolonizzazione, il disarmo e l'antirazzismo.
"Il movimento del non allineamento è il più grande movimento per la pace della storia."
Tuttavia, non si possono ignorare alcuni conflitti tra gli stati membri, come lo scontro tra India e Pakistan e la tensione tra Iran e Iraq, che hanno influito in una certa misura sulla coesione del movimento. In quel periodo, negli anni '70, Cuba rafforzò la sua leadership nel movimento dei paesi non allineati e il suo sostegno all'Unione Sovietica suscitò dubbi anche in alcuni stati membri.
Con la fine della Guerra Fredda nel 1991, il movimento dei non allineati si trovò a dover ridefinire se stesso. Nel periodo successivo alla Guerra Fredda, il movimento cominciò a concentrarsi maggiormente sulla cooperazione multilaterale e sul rafforzamento dei legami tra i paesi in via di sviluppo. Soprattutto nell'attuale contesto di globalizzazione, il movimento del non allineamento sottolinea la solidarietà e la cooperazione tra i paesi in via di sviluppo e si sforza di rafforzare la loro voce sulla scena internazionale.
"Lo scopo del movimento di non allineamento è quello di opporsi all'occupazione e all'intervento esterno."
Questo cambiamento riflette la sensibilità del movimento al panorama politico internazionale contemporaneo e sottolinea il suo ruolo chiave nell’affrontare questioni globali come povertà, sviluppo diseguale e ingiustizia sociale.
Sebbene i movimenti non allineati svolgano un ruolo importante nella politica globale, le sfide che devono affrontare non possono essere sottovalutate. La diversità e i conflitti di interesse tra gli Stati membri rendono difficile formulare una posizione coerente e adottare azioni coerenti. Ancora più importante, nel mondo unipolare odierno, il predominio dei paesi occidentali ha ancora un profondo impatto sui movimenti di non allineamento.
Nella prossima conferenza del 2024, come risponderà il movimento dei paesi non allineati alle nuove sfide poste dalla globalizzazione?