Nettuno, il suo caratteristico colore blu e i misteriosi fenomeni meteorologici affascinano da sempre l'uomo. Tra queste, la Grande Macchia Scura osservata all'inizio degli anni '90 ha stimolato la comunità astronomica a condurre ricerche approfondite su questo pianeta distante e sul suo sistema atmosferico. Questa enorme nube con proprietà anticicloniche non solo mette alla prova la nostra comprensione dei fenomeni meteorologici, ma accende anche varie fantasie sulle ragioni della formazione delle nubi planetarie.
La Grande Macchia Scura di Nettuno venne alla luce per la prima volta nel 1989 con l'esplorazione della sonda Voyager 2 della NASA. La nube scura, di forma ovale, inizialmente misurava circa 13.000 per 6.600 chilometri, più o meno le dimensioni della Terra. A differenza della Macchia Rossa di Giove, la Grande Macchia Scura ha la capacità di spostarsi da nord a sud, il che rende le sue condizioni atmosferiche più complicate.
Sul bordo della tempesta, i venti hanno raggiunto i 2.100 chilometri orari, i venti più veloci mai misurati nel sistema solare.
La Grande Macchia Scura di Nettuno sembra essere un buco nello strato di nubi di metano. Intorno alla Grande Macchia Scura si formarono grandi nubi bianche, simili ai cirri d'alta quota della Terra, ma queste nubi erano composte da metano cristallizzato e congelato. Queste nubi si trovano solitamente a circa 50-100 chilometri sopra lo strato di nubi principale.
Nel corso del tempo, le osservazioni della Grande Macchia Scura hanno subito colpi di scena. Quando il telescopio spaziale Hubble fotografò nuovamente la Grande Macchia Scura nel 1994, questa era completamente scomparsa, il che spinse gli astronomi a chiedersi se fosse coperta da altre nubi o se fosse davvero scomparsa.
Le nubi che accompagnano la Grande Macchia Scura suggeriscono che alcune delle precedenti macchie scure potrebbero continuare a esistere come cicloni, anche se non appaiono più come caratteristiche scure.
Dopo la scoperta della Grande Macchia Scura nel 1989, la comunità astronomica ha osservato diverse macchie scure. Nel 1994, il telescopio spaziale Hubble scoprì la Nuova Macchia Scura Settentrionale (NGDS); da allora, sono apparse e scomparse numerose macchie scure. La presenza di queste macchie scure non solo mostra la complessità dell'ambiente che circonda Nettuno, ma suscita anche curiosità sul meccanismo di formazione di queste tempeste cicloniche.
La NASA ha proposto due concetti di missione esplorativa per una comprensione più approfondita di Nettuno e dei suoi satelliti, tra cui Trident, il cui lancio è previsto per il 2021, e Neptune Odyssey, il cui lancio è previsto per il 2033. Queste missioni si concentreranno sull'acquisizione di una conoscenza più approfondita dell'atmosfera di Nepthion e delle caratteristiche della sua luna più grande.
Nonostante le numerose scoperte, le cause della formazione e i meccanismi di scomparsa delle grandi macchie nere restano ancora poco chiari. Gli scienziati si chiedono se il complesso sistema atmosferico di Nettuno nasconda misteri cosmici ancora da scoprire.