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Dive into the research topics where A. Alamia is active.

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Featured researches published by A. Alamia.


The Journal of Clinical Psychiatry | 2015

Posttraumatic stress disorder and risk of obesity: systematic review and meta-analysis.

Francesco Bartoli; Cristina Crocamo; A. Alamia; Francesca Amidani; E. Paggi; Elena Pini; Massimo Clerici; Giuseppe Carrà

OBJECTIVE To examine the association between posttraumatic stress disorder (PTSD) and obesity in the literature to date. DATA SOURCES We systematically searched PubMed, Embase, Scopus, Web of Science, and ProQuest from database inception till September 2013. Search phrases combining the terms Obesity and Post-Traumatic Stress Disorder were used. STUDY SELECTION We selected observational studies estimating obesity prevalence in samples of people with PTSD, as well as in comparison groups without PTSD. DATA EXTRACTION Obesity rates as well as demographic, clinical, and methodological variables were extracted from each publication or obtained directly from its authors. RESULTS A total of 113, 395, 59, 115, and 400 records were generated from PubMed, Embase, Scopus, Web of Science, and ProQuest, respectively. Thirteen studies were eligible according to inclusion criteria. The pooled crude odds ratio (OR) and 95% confidence interval (CI) for obesity among people with PTSD, based on 589,781 subjects, was 1.55 (1.32-1.82). A large heterogeneity was found (I(2) = 90%), and risk of publication bias was statistically significant (P = .002). However,subgroup and sensitivity analyses including only studies with most accurate methods to assess obesity (OR = 1.35; 95% CI,1.05-1.74; I(2) = 47%) and PTSD (OR = 1.82; 95% CI, 1.33-2.50; I(2) = 75%) also confirmed the association between PTSD and obesity. CONCLUSIONS Despite some limitations, individuals suffering from PTSD seem more likely, relative to controls, to suffer from obesity. As such, individuals with this comorbidity should be targeted for intensive prevention and treatment focused on both disorders. Future research is needed to identify the role of unknown factors and mediators that might clarify the nature of this association.


Rivista Di Psichiatria | 2014

Sexual abuse in adulthood: when psychic and somatic sufference blends

Ester di Giacomo; A. Alamia; Federica Cicolari; Valentina Cimolai; Massimo Clerici

Sexual abuse is a traumatic event with heavy consequences in terms of clinical implications and quality or quantity of life. The mediation of the development of post-traumatic stress disorder accounts for many of the presented symptoms, but not for the whole range of them, especially if violence is suffered during childhood. From the analysis of its epidemiology and consequences, it can be derived that this disorder is dramatically widespread and cannot be any longer ignored but preventive efforts and early intervention are required. Current therapeutic options that have been proven to be effective are discussed, though further research is warranted to improve treatment strategies.


Archive | 2013

Epidemiologia del suicidio in Italia

E. Giampieri; S. Ronzitti; A. Alamia; E. Mason; E. Di Giacomo; M Clerici

Per l’Italia, oltre alle gia citate banche dati, sono disponibili i dati forniti dall’Istituto Superiore di Statistica — ISTAT, sia come dati scaricabili, sia sotto forma di pubblicazioni o di database come quello europeo (nel database italiano i tassi sono espressi per 10000, ma sono riportati a tassi per 100000 per coerenza con il resto del testo).


Archive | 2013

Epidemiologia del suicidio nel mondo: studi specifici

E. Giampieri; S. Ronzitti; A. Alamia; E. Mason; E. Di Giacomo; M Clerici

Oltre alle statistiche correnti fornite dall’OMS e dagli istituti di statistica nazionali, come l’ISTAT in Italia, e agli studi trasversali che forniscono un’immagine statica del problema, esistono anche molti studi longitudinali. Questi studi hanno lo scopo di indagare come varia il fenomeno del suicidio nel tempo. La maggior parte di questi studi sono stati effettuati a livello internazionale e nazionale mentre alcuni prendono in considerazione regioni o citta. L’obiettivo di questo corpus di studi e la valutazione longitudinale del fenomeno oggetto di analisi.


Archive | 2013

Adolescenza e autolesività. La rilevanza clinica del tentativo di suicidio nell’adolescente

E. di Giacomo; E. Paggi; A. Alamia; E. Giampieri; M Clerici

Nel presente capitolo e in quelli successivi si cerchera di analizzare in modo specifico la problematica del tentato suicidio nella popolazione adolescenziale. L’introduzione, l’epidemiologia e il tentativo di comprensione dei meccanismi eziopatogenetici e dinamici implicati serviranno come punto di partenza comune per esplorare piu in profondita le problematiche relative alla “doppia diagnosi”, al disturbo borderline di personalita, alla problematica del bullismo e ai disturbi del comportamento alimentare che affliggono in particolare la popolazione giovanile, implicando una stretta correlazione con la tematica del tentativo di suicidio.


Archive | 2013

Epidemiologia del suicidio nel mondo

E. Giampieri; S. Ronzitti; E. Mason; A. Alamia; E. Paggi; E. di Giacomo; M Clerici

Il suicidio rappresenta un importante problema di salute collettiva, oltre ad attrarre l’attenzione e, spesso, la curiosita dell’opinione pubblica per la particolare drammaticita del gesto. Nonostante gli studi specifici sull’argomento siano generalmente ricondotti all’ambito sociologico, dalla seconda meta del ventesimo secolo l’interesse e aumentato grazie alla disponibilita di ricerche specifiche, sia a livello nazionale sia internazionale, finalizzate all’individuazione dei numerosi fattori di rischio coinvolti e alla conoscenza della loro complessa interazione.


Archive | 2013

“Doppia diagnosi” e tentativo di suicidio nell’adolescente

E. di Giacomo; E. Paggi; A. Alamia; E. Giampieri; M Clerici

Il concetto di “doppia diagnosi” (comorbidita tra uso di una o piu sostanze e almeno una patologia psichiatrica) e ormai entrato nella realta clinica di area psichiatrica, dal momento che molti pazienti affetti da psicopatologia impiegano sostanze psicoattive, derivandone effetti comportamentali e/o clinici evidenti. I dati sulla presenza di patologia psichiatrica in popolazioni di tossicodipendenti stimano tassi di comorbidita variabili da piu del 50% al 93% (Regier et al., 1990; Offord et al., 1996; Brooner et al., 1997; Gregg et al., 2007), mentre, tra i soggetti affetti da una psicopatologia di grado severo, approssimativamente il 50% sviluppa una qualche forma di abuso o di dipendenza (Drake et al., 1993).


Archive | 2013

Il bullismo e le sue relazioni con il tentato suicidio adolescenziale

E. di Giacomo; E. Paggi; A. Alamia; E. Giampieri; M Clerici

Il bullismo puo essere definito come un atto di prevaricazione e di abuso psicofisico ai danni, nella maggior parte dei casi, di soggetti di pari grado. La maggiore incidenza del fenomeno durante l’eta scolastica (e, in particolar modo, durante l’adolescenza) ha posto l’evidenza sul problema in relazione a diversi aspetti: le motivazioni che conducono a compiere un atto di bullismo, le conseguenze riportate dalle vittime e il ruolo degli insegnanti nella gestione e nella prevenzione del fenomeno (di Giacomo e Clerici, 2009). Gli atti di bullismo possono essere piu o meno evidenti ed espliciti ma non si deve incorrere nell’errore di considerare gli atti piu subdoli come meno pericolosi. Questi ultimi sono, solitamente, ad appannaggio del sesso femminile che, considerato un tempo “immune” da questa problematica, si e riscoperto parimenti affetto — stando alle cronache dell’ultimo periodo — rispetto ai compagni di sesso maschile. I soggetti che compiono atti di bullismo agiscono, molto spesso, all’interno di un gruppo organizzato di solito gerarchicamente: il leader di questo gruppo e un soggetto dominante, potenzialmente piu pericoloso, rispetto ai gregari, dal punto di vista sociale. I soggetti definibili come gregari sono solitamente dotati di scarsa autostima, singolarmente poco pericolosi, e utilizzano la dinamica di gruppo come protettiva e rafforzativa rispetto a un ego fragile (Black, 1999; McGuinness, 2007).


Archive | 2013

Disturbo borderline di personalità e autolesività in adolescenza

E di Giacomo; E. Paggi; A. Alamia; E. Giampieri; M Clerici

Il DSM IV-TR (American Psychiatric Association, 2002) definisce il disturbo borderline di personalita (DBP), appartenente al cluster B dei disturbi di personalita, come una modalita pervasiva di instabilita nelle relazioni interpersonali, dell’immagine del se e dell’affettivita, caratterizzato da una marcata impulsivita. Gli elementi sono presenti in una varieta di contesti. I criteri diagnostici includono, inoltre, la presenza di “ricorrenti minacce”, gesti, comportamenti suicidari o comportamenti automutilanti. L’instabilita affettiva e l’alterata percezione del se che caratterizza gli individui affetti da DBP, determina relazioni interpersonali instabili e contraddistinte dall’alternanza tra estremi di esaltazione e svalutazione dell’altro. Questi pazienti compiono sforzi disperati pur di evitare un abbandono reale o immaginario e, tra questi sforzi, si annoverano anche i TS, meglio classificabili come “atti dimostrativi”.


Archive | 2013

Adolescenza, disturbi della condotta alimentare e possibili relazioni con il discontrollo degli impulsi e il tentativo di suicidio

E di Giacomo; E. Paggi; A. Alamia; E. Giampieri; M Clerici

I disturbi della condotta alimentare (DCA) — soprattutto per cio che riguarda i due gruppi di patologie clinicamente piu rilevanti, ovvero anoressia e bulimia nervosa — sono costantemente in aumento a livello mondiale: 2.000.000 di ragazzi, tra i 12 e i 25 anni, soffrono oggi in Italia di DCA, con una prevalenza mondiale di anoressia nervosa, stimata in 0.5–3.7% nelle donne, e di bulimia nervosa, stimata nell’ 1–4% nel sesso femminile. I DCA colpiscono, in particolare, il sesso femminile, con un rapporto maschi:femmine di 1∶n10, e sono tipici di una fascia di eta collocata, prevalentemente, nella gioventu (per lo piu preadolescenti e adolescenti). I criteri DSM per l’anoressia nervosa comprendono l’eccessivo timore di ingrassare, il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra dell’85% dell’indice di massa corporea o BMI minimo per quel soggetto, l’eccessiva influenza del peso sull’autostima e — in caso di avvenuto menarca — l’assenza di almeno tre cicli mestruali. La malattia e poi classificata per la presenza di condotte di restrizione (progressiva riduzione dell’introito calorico) o di eliminazione (abuso di lassativi, vomito autoindotto, eccesso di esercizio fisico). La bulimia nervosa e caratterizzata, invece, dalla presenza di abbuffate che devono avere entrambe le seguenti caratteristiche: 1. assunzione, in un ridotto intervallo di tempo, di molto piu cibo di quanto un soggetto, nelle stesse condizioni fisiche e situazionali, assumerebbe; 2. sensazione di perdere il controllo durante l’abbuffata.

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Massimo Clerici

University of Milano-Bicocca

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Ester di Giacomo

University of Milano-Bicocca

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Cristina Crocamo

University of Milano-Bicocca

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Francesca Amidani

University of Milano-Bicocca

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Francesco Bartoli

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Giuseppe Carrà

University College London

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