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Featured researches published by Angelo Compare.


Health and Quality of Life Outcomes | 2006

Development and validation of the short version of the Psychological General Well-Being Index (PGWB-S)

Enzo Grossi; Nicola Groth; Paola Mosconi; Renata Cerutti; F. Pace; Angelo Compare; Giovanni Apolone

BackgroundThe PGWBI is a 22-item health-related Quality of Life (HRQoL) questionnaire developed in US which produces a self-perceived evaluation of psychological well-being expressed by a summary score. The PGWBI has been validated and used in many countries on large samples of the general population and on specific patient groups. Recently a study was carried out in Italy to reduce the number of items of the original questionnaire, yielding the creation of a shorter validated version of the questionnaire (PGWB-S). The purpose of the present paper is to describe the methods adopted and to report and discuss the relevance of results.MethodsData for this study were collected from 4 different population samples: two general population samples a student and a patient sample. On the basis of the results of the first (development) sample population, six relevant items were identified statistically from the original questionnaire and grouped to assemble a new summary scale. Following the newly created 6-item questionnaire was administered in three independent population samples. Descriptive statistics, correlation coefficients, univariate and multivariate regression analyses were used to compare the performance of the long and short questionnaire, within and between population samples and across relevant subgroups. A further independent sample extracted by an ongoing cancer clinical trial served as final validation step.ResultsOverall, the questionnaires were administered to 1443 subjects. Six items were selected by a step-wise approach to explain 90% of the variance of the summary measure of the original questionnaire.Response rates reached 100%, while missing items were not observed. University students (n = 400) showed the highest mean value of the summary measure (75.3); while the patient sample (n = 28) had the lowest score (71.5). The correlation coefficients between the summary measures and the single items according to the different studies were satisfactory, reaching the highest estimates in the student sample. The internal consistency showed high values of the Cronbachs alpha coefficient (range 0.80 – 0.92) for all three study samples, coming close to the value of the coefficient established for the original questionnaire (0.94). A cross-validation in an independent sample of 755 cancer patients confirmed the item selection procedure and amount of variance explained by the new shorter questionnaire (ranging from 90. 2 to 95.1 %, across age and sex strata).ConclusionThe newly identified PGWB-S showed good acceptability and validity for the use in various settings in Italy. The translation of the PGWB-S into different languages, and its use in other linguistic settings will add evidence about its cross-cultural validity.


Archive | 2012

Stress e disturbi da somatizzazione : Evidence-Based Practice in psicologia clinica

Angelo Compare; Enzo Grossi

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Archive | 2007

Contesto interpersonale e qualità della relazione di coppia come fattore di protezione/rischio in pazienti con malattia cardiaca

Angelo Compare; Enrico Molinari; John M. Ruiz; Heidi A. Hamann; J. Coyne

Il concetto di relazione implica l’esistenza di un rapporto o legame tra due o piu fenomeni. Nello specifico, le relazioni interpersonali riguardano i rapporti che s’instaurano tra persone in virtu di uno scambio reciproco che alimenta il legame stesso. Etimologicamente1, il termine relazione deriva da relatum, participio passato del verbo latino referre, che letteralmente significa “portare indietro”, ma anche “ricambiare”, “ripetere”, “rinnovare”. La specificita della relazione e quindi la dimensione temporale, in altre parole, il fatto che il legame si mantiene e si rinnova nel tempo attraverso uno scambio. La relazione tra due persone e cosI il risultato dell’incontro tra elementi del passato (le caratteristiche individuali e la storia personale dei soggetti, le interazioni passate), del presente (le interazioni attuali, gli stati emotivi presenti) e del futuro (le relazioni creano aspettative).


Archive | 2012

Le patologie legate allo stress: Un’introduzione generale

Demenico Del Forno; Angelo Compare; Enzo Grossi; Adriana Scuotto; Valentina Battimiello; Alessandra Caiazza

Il termine „psicosomatica“ comparve per la prima volta negli scritti di Heinroth nel 1818, ma il concetto venne formalizzato solo nel 1945 dallo psicologo inglese Halliday. Negli anni, l’approccio psicosomatico e diventato parte della teoria psicoanalitica, ma ad oggi e rivendicato anche negli ambienti medici e scientifici allorche si considera l’uomo nel suo essere concreto, vivo, sessuato, che agisce col proprio corpo e secondo la propria organizzazione psichica.


Archive | 2013

Approfondimenti su differenze di genere nell’influsso della cultura sul benessere psicologico

Cristina Lonardi; Enzo Grossi; Angelo Compare; Renata Cerutti; Mauro Niero

Come mostrano i precedenti capitoli di questo volume, che riflettono a loro volta una folta letteratura [1–6], la partecipazione culturale avrebbe ricadute positive molto importanti sul benessere e la percezione dello stato di salute. Il presente approfondimento risponde all’esigenza di valutare questa relazione anche su sottogruppi di popolazione nelle loro segmentazioni tipiche, fra cui la piu suggestiva e quella di genere. Lo studio ambientato nel 2009 nella citta di Milano, descritto al capitolo 16, si e prestato particolarmente all’approfondimento di questa tematica, grazie alle tradizioni civili e culturali della citta. Il focus di questo capitolo e quello di valutare la ricaduta sul benessere di genere delle attivita di tempo libero, in particolare di quelle culturali, cogliendone le evidenze empiriche e offrendo alcune spiegazioni sulle differenze tra genere maschile e femminile.


Archive | 2012

Stress ed emozioni: Il ruolo dell’elaborazione cognitiva delle emozioni

Angelo Compare; Elena Germani; Anna Carotenuto; Enzo Grossi; Demenico Del Forno

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato stress. Non sorprende che l’esposizione allo stress sia generalmente associata a una vasta gamma di esiti negativi tra cui diminuzione del benessere, maggiore incidenza di malattie, Post-Traumatic Stress Disorder, Disturbo d’Ansia Generalizzato e Depressione Maggiore [24, 54,


Archive | 2012

Emotional Eating e Binge Eating: Stress e disturbi del comportamento alimentare

Angelo Compare; Enzo Grossi; Elena Germani; Domenico Del Forno; Venusia Covelli; Matilde Leonardi

Puo capitare di mangiare non per fame, ma in risposta a sentimenti ed emozioni, in particolare rabbia o stress. In questi casi si e di fronte a episodi di Emotional Eating, consistenti in una perdita di controllo per cui non e piu il corpo a dettare cosa e quanto mangiare, bensi le emozioni vissute in quel momento. Alcune persone tendono ad abbuffarsi quando sono tristi o particolarmente annoiate, per altri invece e un modo per evitare di pensare a questioni delicate della propria vita. L’Emotional Eating spesso porta a mangiare in eccesso e soprattutto cibi con un alto contenuto di calorie e di grassi, come i dolci.


Archive | 2012

I processi cognitivo-emotivi coinvolti nei disturbi da somatizzazione

Angelo Compare; Elena Germani; Enzo Grossi; Paola Iommelli; Domenico Del Forno

In ambito medico e ormai largamente condivisa l’idea che il benessere fisico abbia una sua influenza su sentimenti ed emozioni e che questi, a loro volta, abbiano ripercussioni sul corpo. Oggi prevale una visione multifattoriale secondo cui ogni evento (e quindi anche una affezione organica) e conseguente all’intrecciarsi di molti fattori, tra i quali quello psicologico riveste notevole importanza. Quest’ultimo, infatti, a seconda della sua natura, puo agire favorendo l’insorgere di una malattia o, al contrario, agevolando la guarigione. Come vedremo piu avanti, la medicina tradizionale per molto tempo si e avvicinata al paziente utilizzando il principio di causalita e cercando di spiegare le malattie fondandosi su dati obiettivi e correlabili fra loro in modo diretto; mentre invece oggi si tende a perseguire una visione unitaria del soggetto e della malattia.


Archive | 2012

Le basi neuropsicofisiologiche della reazione da stress e della somatizzazione

Demenico Del Forno; Angelo Compare; Ilenia Cipollaro; Paolofabrizio De Luca; Arianna Iorio; Enzo Grossi

Il termine stress si rifa a una nozione fisica e denota la forza che, agendo su un organismo, ne modifica le caratteristiche. Gia nel 1628, nel trattato Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus, William Harvey scriveva: “Qualsiasi sollecitazione della mente sperimentata come dolore o piacere, come attesa o paura, e causa di squilibrio psicosomatico la cui influenza si estende al cuore”. Charles Darwin [13], in The expression of the emotions in man and animals, parlava delle manifestazioni somatiche degli stati emotivi come: sudorazione, tachicardia, erezione dei peli, dilatazione pupillare. E con il fisiologo Walter Cannon che lo stress diviene argomento di studio, soprattutto da un punto di vista fisiologico: egli introdusse il concetto di stress per indicare le modificazioni fisiologiche causate dalla percezione di situazioni avverse, definendole “reazione di allarme”. Secondo Cannon, non appena viene ricevuto un segnale di pericolo, l’individuo mette in atto una risposta di fuga o di attacco, ma cessata la minaccia, ritorna allo stato di equilibrio interno che era stato alterato. L’autore, a tal proposito, parla di omeostasi per indicare un processo di regolazione dell’ambiente interno in risposta a stimoli esterni, che serve a garantire un ottimale funzionamento corporeo [8], concetto di rilievo tuttora riconosciuto valido. Pertanto, la risposta allo stress e utile a breve termine per far fronte a stimoli avversivi, ma puo risultare dannosa se protratta a lungo nel tempo.


Archive | 2012

Organizzazione aziendale e stress lavoro-correlato: Tutela della salute e sviluppo della performance

Angelo Compare; Alberto Tonelli; Enzo Grossi

Il fenomeno stress legato al lavoro sta assumendo nel mondo dimensioni preoccupanti, in assoluta controtendenza rispetto alla tradizionali patologie causate dal lavoro. Nelle societa industriali avanzate le metodologie di prevenzione e l’attuazione di criteri cautelativi hanno, infatti, determinato una drastica riduzione delle tradizionali patologie lavorative, mentre le crescenti aspettative di benessere, di espressione di potenzialita, capacita e aspirazioni inducono sovente situazioni di frustrazione e disagio psicologico, che da un parte conducono a patologie d’organo piu o meno sfumate, come gia detto, ma anche in alcuni casi a una “discreta e incisiva” emergenza psichiatrica. Secondo i dati emersi dalla Second European Survey on Working Condition [1–4], il 28% dei lavoratori dell’Unione Europea soffre di disturbi associati allo stress lavorativo, secondo solo al “mal di schiena” che vanta il 30%, con 600 milioni di giorni lavorativi persi. Nel Regno Unito ogni anno vengono persi 80 milioni di giorni lavorativi per malattie mentali, mentre negli Stati Uniti questo dato raggiunge i 200 milioni. Lo stress da lavoro coinvolge ogni settore produttivo e di servizi, cosi come ogni figura professionale, seppure con percentuali diverse: dal 35% nel settore dei servizi, al 21% nella manifatturiera, al 9% nei trasporti [1–4].

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Enzo Grossi

IULM University of Milan

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Domenico Del Forno

University of Naples Federico II

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Renata Cerutti

Casa Sollievo della Sofferenza

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Matilde Leonardi

Carlo Besta Neurological Institute

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Mauro Niero

Catholic University of the Sacred Heart

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