Cristiano Casalini
University of Parma
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Publication
Featured researches published by Cristiano Casalini.
Noctua | 2015
Stefano Caroti; Cristiano Casalini
Ci scusi il lettore se prendiamo a prestito il titolo della Présentation scritta da François Courtine per la raccolta di studi pubblicata nel 19921, in cui ha radunato le riflessioni di quattro filosofi, molto diversi per orientamento, invitati a interrogarsi su un tema proposto dal «Centre de recherches phénoménologiques et herméneutiques – Archives Husserl de Paris» durante i due anni accademici 1990-1991 e 1991-19922. La domanda-guida che li ha coinvolti concerneva la possibilità di interrogare di nuovo i fenomeni appartenenti all’ambito del “religioso”, tenendo conto di un mutato contesto storico-culturale, arricchito dalle indagini condotte sull’opera d’arte e sul suo specifico modo di essere, o da quelle che si sono prodotte intorno al problema dell’intersoggettività. Esiti raggiunti comunque nell’alveo di un immutato interesse per la filosofia husserliana, di cui si cercava di vedere le possibilità che essa lascia aperte intorno al tema di una filosofia della religione, che abbia incorporato gli orientamenti scaturiti dalle osservazioni del Natorp-Bericht heideggeriano sull’ateismo di metodoL’opera di Mauriac, notoriamente costruita sui temi della sofferenza e della solitudine – di solito articolata attorno a complessi rapporti madre-figlio – offre una così netta consonanza con il pensiero di Lavelle, suo contemporaneo, che può fungere da chiave per una migliore comprensione del filosofo francese, nel suo «rivolgere la propria attenzione a tre esperienze inseparabili dalla nostra condizione umana [...]: il male, la sofferenza e la solitudine»1.Diverse volte nei miei scritti ho ricordato che l’espressione ‘Filosofia della religione’ appare per la prima volta in un testo di Ralph Cudworth, esattamente nella Prefazione alla sua opera principale, del 1678, The True Intellectual System of the Universe1. La “filosofia della religione” (“Philosophy of religion”) è qui introdotta da Cudworth come «l’obiettivo principale del libro». «Nel quarto capitolo – egli scrive – dall’oggetto stesso della trattazione siamo stati costretti a ricorrere alla filologia e a volgerci all’antichità. Anche in altre parti del libro, del resto, spesso rendiamo conto della dottrina degli antichi. È possibile che filosofi severissimi trovino disgustosa questa procedura, o la tengano in scarsa considerazione o la disprezzino; tuttavia, può darsi che questa varietà di stili, che noi abbiamo concepito come necessaria, non risulti sgradevole ad altri; può darsi che a costoro tale mescolanza con la filologia, in tutto il libro, addolcisca e mitighi la severità della filosofia. Tuttavia l’obiettivo principale del libro (the main thing which the Book pretends to) è la filosofia della religione». La mia segnalazione di questo testo come comprendente la prima occorrenza dell’espressione “filosofia della religione” è stata talvolta ripresa da
Journal of Jesuit Studies | 2014
Cristiano Casalini
The philosophy of education of the first Jesuits—as delineated in the Ratio studiorum (1599) and embodied in the colleges’ practices—has become one of the preferred topics among historians of sixteenth-century education and philosophy. This paper seeks to present a heretofore rather neglected aspect of Jesuit education theory: the treatment of the body in the network of colleges during the first fifty years of the Society of Jesus. Among the key features of this treatment one finds leisure and rest, which Jesuits conceived as a means of measuring and punctuating the school timetable. While most medieval colleges did not usually leave much free time to their students, the Jesuits viewed leisure and rest as crucial for fostering spiritual and intellectual activities. Leisure and rest, however, ought not be understood as a cessation of action. This paper shows that the educational practices addressed to the body in the Jesuit colleges (such as the alternation of exercise and rest, the alternation of waking and sleep, the relationship between hygiene and the care of the body, and physical education) were deeply rooted in the Ignatian culture of the Spiritual Exercises. This experience stands out as one of most ingenious attempts to transform religious mystical practices from the medieval tradition in a manner that would make them resonate with the early modern way of life.
La cuestión universitaria, 2018, ISBN 978-84-946603-3-7, págs. 45-68 | 2018
Cristiano Casalini; Francesco Mattei
Journal of Jesuit Studies | 2017
Cristiano Casalini
TEORIA E STORIA DELL'EDUCAZIONE | 2016
Luana Salvarani; Dag Blanck; Francesco Mattei; Benedetto Vertecchi; Cristiano Casalini; Carl Hallberg; Simone Betti; Diego Varini; Laura Madella; Andrea Giacomantonio
RASSEGNA DI PEDAGOGIA | 2016
Francesco Mattei; Cristiano Casalini
Archive | 2016
Luana Salvarani; Francesco Mattei; Benedetto Vertecchi; Cristiano Casalini; Diego Varini; Laura Madella; Andrea Giacomantonio
Archive | 2016
Cristiano Casalini
Archive | 2016
Francesco Mattei; Cristiano Casalini
Educazione. Giornale di pedagogia critica | 2016
Cristiano Casalini; Francesco Mattei