Diego Sardo

The pulmonary nodule: clinical and radiological characteristics affecting a diagnosis of malignancy

The role of computed tomography (CT) in the diagnosis of the solitary pulmonary nodule (SPN) is constantly expanding. CT helps to detect a growing number of increasingly small lesions, but, as with chest radiography, the primary goal in the evaluation of small pulmonary nodules is to exclude malignancy. Despite the availability of numerous, variously invasive, diagnostic tests, diagnostic accuracy tends to decline as the size of the nodule decreases. The role of the radiologist is therefore to help the clinician determine the most appropriate management strategy by using all available modalities [CT, magnetic resonance (MR) imaging, positron emission tomography (PET)] and evaluating the patient’s clinical history and the imaging features leading to a diagnosis of benignity or malignancy. Imaging features include nodule size, margins, calcifications and fatty component, internal features (cavitations, pseudocavitations, air bronchogram, halo sign), as well as advanced techniques for characterisation (growth rate, contrast enhancement) and management (computer-aided diagnosis, Bayesian analysis, neural networks). The aim of this paper is to summarise the approach to pulmonary nodules from the point of view of the radiologist, oncologist and thoracic surgeon.RiassuntoIl ruolo della TC nella diagnostica dei noduli polmonari è in continua espansione: con tale metodica, infatti, si individua un numero crescente di lesioni e di dimensioni sempre minori, ma come avveniva con le radiografie, il primo obiettivo nel valutare questi piccoli noduli è escluderne la natura maligna. Sono disponibili numerosi test diagnostici, più o meno invasivi, ma la loro accuratezza diagnostica diminuisce con la riduzione delle dimensioni del nodulo. Il ruolo del radiologo consiste quindi nell’aiutare il clinico a scegliere la strategia diagnostica più appropriata, adottando tutte le metodiche a sua disposizione (TC, RM, PET) e valutando la storia clinica e quegli aspetti radiologici che lo indirizzino verso una diagnosi di benignità o di malignità: dimensioni, margini, presenza di calcificazioni o di una componente adiposa, caratteristiche proprie del nodulo (cavitazioni, pseudocavitazioni, broncogramma aereo, segno dell’alone), integrati a tecniche avanzate di caratterizzazione (tasso di crescita, contrast enhancement) e di gestione (diagnosi computer-assistita, analisi bayesiana, reti neurali). Obiettivo di questo lavoro è fare il punto della situazione sull’approccio al nodulo polmonare dal punto di vista del radiologo e dell’oncologo da un lato e del chirurgo toracico dall’altro.