Giovanni Di Stefano
University of Palermo
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Publication
Featured researches published by Giovanni Di Stefano.
Personnel Review | 2017
Fabrizio Scrima; Liliane Rioux; Giovanni Di Stefano
Purpose The purpose of this paper is to investigate whether different patterns of workplace attachment exist and to explore the relations between adult attachment styles and the level of workplace attachment. Design/methodology/approach Participants were 351 Italian employees who completed a questionnaire composed of the Workplace Attachment Scale and the Relationship Questionnaire. Data were analyzed using correspondence analysis. Findings The results showed that high scores on workplace attachment correlated significantly with secure attachment style, while low scores correlated with insecure attachment styles. These results shed light on different workplace attachment styles. Research limitations/implications The limitation in this study mostly concern the use of self-reporting instruments to measure the participants’ attachment style, since they may be susceptible to distortions. However, the distribution of attachment styles in this sample is similar to the worldwide distribution, which supports the authors’ choice. Practical implications To the extent that it is possible to identify a specific workplace attachment style, it should also be possible to change some of the human resource management practices inducing employees to develop a workplace secure attachment style. Originality/value Researchers tended to ignore the extension of the adult attachment behavioral system to examine core environmental relationships. The present study, applying attachment theory to workplace attachment, provides theoretical support that the bonds that an individual forms with workplace can be classified as attachment bonds.
World Futures | 2017
Giovanni Di Stefano; Bruna Piacentino; Giuseppe Ruvolo
Moving from the paradigms of “mentalization” and “reflective function” (Fonagy and colleagues), this article develops the concept of “mentalizing” in organizations, understood as a process of construction of shared meaning in the work contexts, and whose absence or deterioration produces suffering in organizational experience, exposing individuals to significant psychosocial risks. This model converges in outlining a framework in which the absence of a reflective competence and the lack of symbolization of the experience of work fall on the perception of ones own job, and on the relationship with colleagues and management, producing unsustainability of the work experience. The availability of reflective spaces that are inscribed in the ordinary dimension of work thus appears as a solution capable of promoting organizational well-being.
GRUPPI | 2003
Giovanni Di Stefano; Franco Di Maria; Giorgio Falgares
Il presente lavoro di ricerca si propone come un’indagine sulle quote di pregiudizio manifesto e latente presenti in soggetti impegnati in differenti contesti professionali (helpers formali, helpers informali, no helpers), prendendo inoltre in considerazione il ruolo che la dimensione del contatto con extracomunitari puo avere nel ridurre gli atteggiamenti pregiudiziali (ipotesi del contatto). I risultati mostrano una relazione tra gruppo professionale di appartenenza e pregiudizio solo per i maschi; in particolare, i no helpers, i meno coinvolti sul piano relazionale, presentano minori quote di pregiudizio rispetto a coloro che, nella loro attivita professionale, lavorano anche con un’utenza straniera. Per quanto concerne il contatto, la sua presenza in se non e connessa con l’espressione di differenti quote di pregiudizio; tra chi dichiara di avere avuto un’esperienza di contatto, risulta essere significativa la qualita della stessa, ma non la volontarieta. Sono infine sviluppate alcune considerazioni sull’importanza di specifici interventi formativi per i professionisti piu vicini ad un’utenza extracomunitaria.
International journal of healthcare management | 2017
Giovanni Di Stefano; Eleonora Cataldo; Chiara Laghetti
ABSTRACT The paper aims to propose a new model of cultural competence in health organizations based on the paradigm of client orientation. Starting from a literature review, this study takes inspiration from dimensions that characterize the cultural competence of health organizations, and re-articulates them in more detail by applying a client orientation view. The resulting framework is articulated into six dimensions (formal references; procedures and practices; cultural competences of human resources; cultural orientation toward client; partnership with community; and self-assessment) that define the ability of a health organization to achieve its mission, acknowledging, understanding, and valorizing cultural differences of internal clients (staff) and external clients (consumers). This study makes an effort to address the paucity of studies linking approaches to managing cultural diversity in health organizations with cultural competence within the framework of client orientation.
International Journal of Human Resource Management | 2017
Giovanni Di Stefano; Fabrizio Scrima; Emma Parry
Abstract This study investigated the impact of organizational culture (OC) on deviant behaviors in the workplace (workplace deviant behaviors: WDB). We tested the hypothesis that different types of OC (according to the Competing Values Framework model) had an impact on WDB, in addition to the effect of Big Five personality traits. Survey research was undertaken with 954 employees of 30 enterprises in the public and private field, using a hierarchical model approach (HLM) to test the effects of four types of OC (Clan; Adhocracy; Market, Hierarchy) on WDB, over and above the effect of Five Personality traits. The HLM results partially supported our hypotheses, showing that the OC had a significant effect on WDB, with the adhocracy and clan cultures characterized by lower levels of WDB. Managerial implications about the importance of managing the OC are discussed.
Philomusica on-line | 2011
Giovanni Di Stefano
Il Centro Regionale per l’Inventario, la Catalogazione e la Documentazione grafica, fotografica, aerografica, fotogrammetrica e audiovisiva della Regione Siciliana (CRICD), in collaborazione con il Dipartimento di studi greci, latini e musicali “Aglaia” dell’Universita di Palermo ha elaborato, nell’ambito della propria attivita istituzionale, un tracciato informatico specifico destinato alla catalogazione degli strumenti musicali, basato sugli standard ICCD. Lo stesso progetto ha permesso di compiere una mappatura delle collezioni pubbliche e private di strumenti musicali sul territorio siciliano, di redigere una serie di liste terminologiche di controllo e di vocabolari per i compilatori. E stato infine pubblicato un catalogo scientifico relativo a circa cento strumenti di interesse storico ed etnografico individuati durante il lavoro di mappatura.
Gruppi | 2004
Giorgio Falgares; Giovanni Di Stefano
Il presente lavoro passa in rassegna i recenti sviluppi in ambito psicosociale in tema di autoritarismo, ribadendo il debito fondamentale nei confronti dell’originale lavoro di Adorno e collaboratori. L’autoritarismo, in questa sede, e inteso come minaccia, di origine psicologica, alla democrazia. Sono in particolare presi in considerazione la prospettiva sviluppata in questi ultimi decenni da Bob Altemeyer e da Sidanius, Pratto e collaboratori. Il primo considera l’autoritarismo nei termini di covariazione di tre gruppi di atteggiamenti: la sottomissione autoritaria, l’aggressivita autoritaria, il convenzionalismo, traducendo queste tendenze in un costrutto, il Right-Wing Authoritarianism (autoritarismo di destra). I secondi, invece, hanno recentemente sviluppato il costrutto della Social Dominance Orientation (SDO), che da conto delle dinamiche individuali di chi tende al dominio sugli outgroup (l’autoritarismo dei leader); le persone maggiormente orientate verso la dominanza sociale tendono ad aderire ad ideologie e a favorire politiche che innalzano le disuguaglianze sociali. Di RWA e SDO sono ulteriormente specificate similarita e differenze facendo riferimento all’ampia letteratura prodotta nell’ultimo decennio; particolare attenzione e dedicata alla complessa rete di relazioni esistente tra questi due costrutti e il pregiudizio.
GRUPPI | 2000
Giorgio Falgares; Giovanni Di Stefano
Questo contributo nasce dalla considerazione che la letteratura specialistica in Italia si e finora occupata in modo marginale della terapia di gruppo con bambini ed adolescenti. Il presente scritto, dopo alcune considerazioni introduttive relative all’importanza peculiare che riveste il gruppo dei pari per lo sviluppo e l’acquisizione di una solida identita e per il Self, sia nel periodo infantile sia in quello adolescenziale, propone un percorso critico tra le pubblicazioni (testi e articoli scientifici) dell’ultimo decennio dedicate alla psicoterapia e al counseling di gruppo con bambini e adolescenti. Sono state prese in considerazione oltre 70 pubblicazioni: la manualistica sull’argomento, gli scritti dedicati alla teoria, quelli dedicati alle tecniche ed alla metodologia del lavoro di gruppo, e quelli relativi all’intervento psicologico all’interno di problematiche specifiche (disturbi alimentari, depressione, difficolta scolastiche e dell’apprendimento, comportamenti devianti, tossicomania). Parole chiave: psicoterapia di gruppo, bambini e adolescenti, rassegna bibliografica.
Personality and Individual Differences | 2015
Fabrizio Scrima; Giovanni Di Stefano; Cinzia Guarnaccia; Lucrezia Lorito
GRUPPI | 2002
Giuseppe Ruvolo; Giovanni Di Stefano