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Featured researches published by Marco Rosa.


Psychiatry Research-neuroimaging | 2004

Right hemispheric dysfunction in a case of pure progressive aphemia: fusion of multimodal neuroimaging

Paolo Vitali; Flavio Nobili; Umberto Raiteri; Michela Canfora; Marco Rosa; Piero Calvini; Nicola Girtler; Giovanni Regesta; Guido Rodriguez

This article describes the unusual case of a 60-year-old woman suffering from pure progressive aphemia. The fusion of multimodal neuroimaging (MRI, perfusion SPECT) implicated the right frontal lobe, especially the inferior frontal gyrus. This area also showed the greatest functional MRI activation during the performance of a covert phonemic fluency task. Results are discussed in terms of bihemispheric language representation. The fusion of three sets of neuroimages has aided in the interpretation of the patients cognitive brain dysfunction.


Neurocomputing | 1999

Can the synchronization of cortical areas be evidenced by fMRI

Francesco Frisone; Paolo Vitali; G. Iannò; M. Marongiu; Pietro Morasso; Albert Pilot; Guido Rodriguez; Marco Rosa; F. Sardanelli

Abstract The goal of this study is to investigate the possibility of analyzing spatio-temporal organization of the human cortical activity during different complex tasks, by means of fMRI. To evidence cortical areas synchronization we propose a computational approach based on a self-organizing neural networks (“neural gas”) that detects time-dependent alterations in the regional intensity of the functional signal. Results of the application of such approach are reported and are compared with the results obtained with a standard statistical package (SPM96). Future experimental investigations will be aimed at the analysis of spatio-temporal structures of cortical activity in pathological conditions, such as epilepsy.


Rivista Di Neuroradiologia | 1997

Sclerosi temporale mesiale: Aspetti clinici e neuroradiologici:

T. Arcuri; N. Mavilio; D. Capello; S. Schiavoni; S. Ballerini; M. Cossu; Marco Rosa

Temporal Mesial Sclerosis is thought to be a leading cause of drug-resistent epilepsy. We report MRI findings in five subjects; MRI studies were performed with SE (T1 and DP-T2), GE T1 and IR tecniques by a high field strenght unit. Tipical lesions, including atrophy of the anterior part of the temporal lobe, dilatation of temporal horn and atrophy of the ippocampus were found in all the subjects; high signal iperintensity was found in two cases. Such findings were in keeping with the clinical manifestations of the disease in all subjects and have been confirmed by surgical histopathology in two of them.


Rivista Di Neuroradiologia | 2003

Ruolo del trattamento endovascolare negli aneurismi cerebrali fissurati

Marco Rosa; N. Mavilio; L. Allegretti

È ben noto che nella maggior parte dei popoli occidentali l’incidenza di Emorragia Subaracnoidea (ESA) da fissurazione aneurismatica oscilla fra 6 e 8 casi ogni 100000 abitanti per anno. Il 70% circa dei pazienti ricoverati in ospedale dopo ESA sono in buone condizioni neurologiche 1 ma, sfortunatamente, solo circa il 60% di essi ritorna alla situazione clinica pre-ESA e molti Pazienti di questo gruppo presentano disturbi neuropsicologici . In seguito agli effetti devastanti della emorragia aneurismatica, sia per il paziente sia per i riflessi socio-economici della malattia, continua lo sforzo dei ricercatori per sviluppare metodi e mezzi terapeutici sempre più aggiornati, al fine di eliminare la possibilità di sanguinamenti ulteriori. Dagli anni trenta fino alla fine degli anni ottanta l’unico provvedimento idoneo ad escludere dal circolo cerebrale la sacca aneurismatica era rappresentato dal clippaggio del colletto mediante craniotomia. Nell’ ultimo decennio si assiste a una sempre maggiore affermazione del trattamento endovascolare sullo scenario terapeutico degli aneurismi intracranici in alternativa al clippaggio, tanto che si calcola intorno a diverse decine di migliaia il numero dei pazienti trattati con questa metodica . Essendo ormai collaudata l’ affidabilità del trattamento endovascolare, il grande dilemma attuale è quello della efficacia del metodo in questione, nei termini della ricanalizzazione della sacca e del conseguente risanguinamento nel lungo periodo. Il clippaggio del colletto mediante craniotomia rende possibile, nella maggioranza dei casi , la completa esclusione dal circolo dell’ aneurisma con preservazione della totale pervietà del vaso parente e il drenaggio settoriale del sangue cisternale. Il rischio di risanguinamento dopo chirurgia diretta è basso e Feuerberg ha riportato una percentuale di 0.38-0.79% per anno durante un follow-up compreso fra 4 e 13 anni . Come noto, esistono due filosofie di comportamento: la prima prevede l’ intervento chirurgico diretto su tutti gli aneurismi, lasciando spazio per l’embolizzazione solo nei casi di particolare difficoltà tecnica, come negli aneurismi giganti e in quelli del circolo posteriore, nei pazienti anziani e nei pazienti in condizioni generali precarie per altre patologie concomitanti ; la seconda, che è quella in vigore da qualche anno anche nel nostro Dipartimento, adotta come provvedimento di prima scelta il trattamento endovascolare, dopo valutazione congiunta del singolo caso dello staff Neurochirurghi-Neuroradiologi dalla quale risulti più opportuna l’opzione endovascolare.


Rivista Di Neuroradiologia | 2003

L'angiografia rotazionale tridimensionale nella diagnostica degli aneurismi cerebrali:

D. Capello; N. Mavilio; L. Allegretti; Marco Rosa

La relativa elevata incidenza dell’emorragia subaracnoidea (ESA 8-10 casi/anno per 100.000 abitanti) e la sempre maggiore indicazione per il trattamento endovascolare degli aneurismi endocranici hanno indotto ad affinare gli studi angiografici per una diagnosi, sempre più accurata, di questa patologia. Il neuroradiologo deve evidenziare, nel corso della fase diagnostica, le caratteristiche specifiche dell’aneurisma responsabile del sanguinamento: base d’impianto, morfologia e dimensioni, distribuzione spaziale, rapporti con i vasi parenti; ciò al fine di poter programmare più precocemente ed accuratamente possibile il trattamento per via endovascolare o l’intervento chirurgico. L’angiografia digitale sottrattiva biplanare (2DDSA) è la metodica di elezione per lo studio degli aneurismi cerebrali. Una recente ulteriore evoluzione tecnica è costituita dall’angiografia rotazionale tridimensionale (3D-ROT-DSA) che ha fornito una più precisa valutazione delle caratteristiche specifiche degli aneurismi consentendo, quindi, una più accurata programmazione per il trattamento . Il presente studio si propone di evidenziare quali siano gli elementi aggiuntivi che questa nuova tecnica apporta, rispetto alla 2D-DSA, negli aneurismi cerebrali fissurati sia dal punto di vista diagnostico che per la programmazione terapeutica.


Rivista Di Neuroradiologia | 2003

Risultati clinici del trattamento endovascolare di aneurismi con deficit del terzo nervo cranico

N. Mavilio; V. Testa; L. Allegretti; D. Capello; Marco Rosa

La compromissione delle funzioni dei nervi cranici in relazione alla presenza di aneurismi cerebrali è un evento ben noto. Gli aneurismi intracranici, infatti, sono la causa più frequente di una paralisi non traumatica del III nervo cranico con una percentuale variabile tra il 18-40% ; quelli localizzati in corrispondenza del sifone carotideo all’origine della comunicante posteriore ono associati a tale disfunzione in una percentuale superiore all’80% ; mentre più rara risulta la localizzazione cavernosa, alla biforcazione carotidea, all’apice dell’arteria basilare o in corrispondenza dell’arteria cerebellare antero-superiore . Il recupero del deficit dei nervi cranici dopo trattamento chirurgico o endovascolare è ben documentato in letteratura . In questo lavoro analizzeremo il risultato clinico del trattamento endovascolare in pazienti con deficit del III nervo cranico conseguente ad ESA aneurismatica.


Rivista Di Neuroradiologia | 1997

Simultanea presenza di teleangiectasie capillari, anomalie di sviluppo venoso e angiomi cavernosi

S. Schiavoni; S. Ballerini; D. Capello; N. Mavilio; T. Arcuri; R.C. Parodi; Marco Rosa

This is the case of a 22 year old woman who was studied by us for headache. The neuroradiologic study demonstrated the presence of capillary telangiectases, DVA and cavernous angiomas in the same cerebral hemisphere. The simultaneous presence of these three kinds of vascular malformations could be due to a single pathological entity with different manifestations.


Rivista Di Neuroradiologia | 1997

Risonanza magnetica funzionale nella determinazione della dominanza emisferica per il linguaggio e correlazione con il test di Wada: Risultati preliminari

N. Mavilio; D. Capello; Paolo Vitali; L. Dogliotti; S. Schiavoni; S. Ballerini; T. Arcuri; F. Levrero; Marco Rosa

Functional magnetic resonance (fMR) is an acknowledged tool for studying cortical areas involved in motorial, sensitive, sensorial as well cognitive functions. This is possible on account of signal changes arising in the cerebral cortex where modification in blood flow and oxigenation take place passing from activated to the resting state (BOLDc). Wada test represent, up to now, the gold standard for measuring language lateralization. Purpose of this study was to evaluate the reliability of fMR as an alternative tool to the Wada test for correctly assess language lateralization.


NeuroImage | 1999

Self-organizing neural networks for fMRI signal detection

Francesco Frisone; Paolo Vitali; Pietro Morasso; Guido Rodriguez; Alberto Pilot; Flavio Nobili; Francesco Sardanelli; Marco Rosa


Rivista Di Neuroradiologia | 2000

Studio RMf della dominanza emisferica in destrimani e non destrimani

Paolo Vitali; N. Mavilio; D. Capello; Marco Rosa; A. Ferrari; F. Levrero; Alberto Pilot; Flavio Nobili; Guido Rodriguez

Collaboration


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Pietro Morasso

Istituto Italiano di Tecnologia

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