Romolo M. Dorizzi
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Publication
Featured researches published by Romolo M. Dorizzi.
American Journal of Clinical Pathology | 2011
Romolo M. Dorizzi; Germana Giannone; Paola Cambiaso; Marco Cappa; Maurizio Muraca
To the Editor We read with great interest the article by Katayev et al1 and the companion editorial by Horowitz2 that discuss the production of reliable reference intervals for common tests such as calcium, creatinine, mean corpuscular volume, and thyroid-stimulating hormone (TSH). Katayev et al1 used a computerized version of the technique proposed almost 50 years ago by Hoffmann3 in a large number of results stored in the laboratory information system serving 6 laboratories. According to Katayev et al,1 “The computerized Hoffmann method for the indirect determination of RIs [reference intervals] produced intervals that were remarkably similar to peer-reviewed RIs.” Horowitz2 disagrees and states “… the reference intervals generated in this way are strikingly different from the reference intervals in use….” The articles disagree because TSH is being measured more and more precisely, but different assays show a relevant bias; manufacturers, laboratory professionals, and clinicians rarely appreciate the effect of this bias on the cutoffs quoted in guidelines. In some cases, we agree that TSH could indeed be unfit for purpose.4 Katayev et al1 reported upper reference limits in 2 large sets of data using the ADVIA Centaur analyzer (Siemens Medical Solutions Diagnostics, Tarrytown, NY) of 3.05 and 3.19 mIU/L consistent with that proposed by the American Association of Clinical Endocrinologists (3 mIU/L).5 Since 2000, we have been using the same analyzer and the program GraphROC, which implements the “indirect” method proposed by Kairisto and Poola6 based on the Hoffmann method.7 In synthesis, the distribution is split and the mode (rather than the mean) of the hypothesized health-related distribution is forced to be the same as the mode in the original distribution. The health-related distribution consisted of 2 halves of 2 different gaussian distributions, with the same mode and …
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine | 2011
Nicola Bizzaro; Romolo M. Dorizzi
R.M. Dorizzi ( ) Laboratorio Unico di Area Vasta Romagna, Piazzale della Liberazione n. 60, 47522 Pievesestina di Cesena (FC) Tel.: +39-0547-394809 Fax: +39-045-74431187 e-mail: [email protected] rivestire la funzione di “palestra” attraverso la quale gli autori avrebbero maturato le capacita e le competenze per una produzione scientifica di alto livello, era uno degli scopi dichiarati gia nel lontano 1986 da Angelo Burlina, fondatore della SIMeL e primo Editor di questo giornale. In questi anni, che ci hanno visto attraversare numerosi cambiamenti, lo spirito del fondatore e sempre rimasto vivo e presente in chi ha successivamente diretto la rivista. Per quanto riguarda i contenuti, e necessario considerare che il peso scientifico di una rivista e condizionato dalla qualita e dal numero degli articoli che riceve; il nostro giornale e diffuso soprattutto all’interno della SIMeL e gli articoli pervengono quasi esclusivamente da iscritti alla SIMeL. Di conseguenza, il loro numero e limitato e la selezione difficile. RIMeL-IJLM ha certamente compiuto alcuni progressi in questi anni, grazie al lavoro rigoroso svolto dall’Editorial Board e all’affinamento della revisione tra pari. Tra i miglioramenti piu recenti, vanno inclusi una consolidata regolarita di pubblicazione, l’introduzione del riassunto strutturato anche in lingua inglese, l’inserimento di un International Advisory Board costituito da autorevoli personaggi della Medicina di Laboratorio internazionale. Il Presidente e gli organi di governo della SIMeL e la redazione di RIMeL/IJLM hanno considerato tali progressi propedeutici a una decisione innovativa, necessaria per avere maggiore visibilita e per poter raccogliere anche contributi esterni: affidare la pubblicazione del giornale a un editore di prestigio. Dopo un breve ma intenso dibattito la scelta e caduta su Springer che, a partire da questo primo volume del 2011, sara il nuovo editore della versione su carta ed elettronica del giornale che Il percorso che ha portato al fascicolo che avete oggi in mano e iniziato un quarto di secolo fa con Progressi in Medicina di Laboratorio ed e continuato nel 1993 con Medicina di Laboratorio. Nel 2005, la rivista ufficiale della Societa Italiana di Medicina di Laboratorio (SIMeL) ha assunto l’attuale nome di La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio (RIMeL) – The Italian Journal of Laboratory Medicine (IJLM). Tra gli obiettivi che gli Editor e la redazione si erano posti fin dall’inizio dell’introduzione della nuova testata, vi era quello di una progressiva crescita dei contenuti scientifici senza rinunciare al ruolo educativo e formativo del giornale. Che la rivista della Societa Italiana di Medicina di Laboratorio dovesse
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine | 2017
Piero Cappelletti; Nicola Bizzaro; Romolo M. Dorizzi
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio si è posta come obiettivi della propria attività, da un lato, la funzione di “palestra” attraverso la quale gli autori possano maturare le capacità e le competenze per una produzione scientifica di alto livello—scopo dichiarato già nel lontano 1986 da Angelo Burlina primo Editor del progenitore di questo giornale—e, dall’altro, di strumento di diffusione delle idee, posizioni e linea scientifica della Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio, di cui è l’organo ufficiale. Negli anni, sfruttando anche la piattaforma dell’Editore, il suo ruolo educazionale è cresciuto non solo all’interno della SIPMeL dove la Rivista è divenuta la sede preferenziale della pubblicazione di Raccomandazioni e Linee Guida societarie, ma anche all’esterno, grazie alla accresciuta visibilità ottenuta attraverso Scopus. Tuttavia, la produzione di articoli scientifici originali predilige i temi più frequentati dalla esperienza giornaliera dei soci e non copre necessariamente tutti gli ambiti della diagnostica di laboratorio. In questo quadro, la Rivista ritiene di offrire occasioni di approfondimento e conoscenza di novità scientifiche, in particolare di discipline affini o meno frequentate nella routine del Laboratorio.
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine | 2016
Romolo M. Dorizzi; Piersandro Sette
RiassuntoIl confine tra informazione e promozione di un farmaco o di un esame, attività sicuramente utili sia per l’industria sia per il professionista sanitario, clinico e laboratorista, e “marketing” con la sola finalità di sommergere il possibile utilizzatore con dati con poche o nulle informazioni (o addirittura fuorvianti) non è sempre netto. Come esempio di un esame a rischio di essere interessato da questo fenomeno viene affrontato il caso della procalcitonina (PCT). Si tratta di un esame commercializzato da circa vent’anni che si è diffuso rapidamente, anche perché è oggi disponibile sulle piattaforme presenti praticamente in tutti i Laboratori clinici di qualunque dimensione. È richiesto soprattutto dalle Unità Operative di Terapia Intensiva ed è stato inserito in algoritmi per guidare la somministrazione degli antibiotici. Tuttavia, negli ultimi anni è stato segnalato da più parti che, nonostante una teorica base fisio-patologica non vi sono prove univoche che l’inserimento della determinazione della PCT in algoritmi per la gestione del paziente settico sia efficace. Anche il NICE ha recentemente concluso che l’esame è promettente, ma non vi sono ancora prove sufficienti per raccomandarne l’uso in Terapia Intensiva per guidare la decisione di sospendere la somministrazione di antibiotici in pazienti con sepsi. Il Laboratorio rimane un attore cruciale per la definizione, l’applicazione e l’aggiornamento di linee guida che prevedono l’esecuzione di esami di laboratorio e dovrà partecipare nel lavoro futuro, che anche secondo il NICE deve continuare, per confermare o smentire l’efficacia della PCT. In questo ambito gli strumenti classici della Evidence Based Laboratory Medicine, come il nomogramma di Fagan, possono aiutare clinico e laboratorista a stimare il valore diagnostico e quindi l’efficacia della PCT.SummaryThe line between information and promotion of a drug and a test, activity definitely useful both for the industry and for the health professional, clinician and laboratorian, and “marketing” for the sole purpose of overwhelming the prospective user with data with little or no (or even misleading) information is not always clear. As an example of a test at risk of being affected by this phenomenon we discuss procalcitonin (PCT), a test marketed by some twenty years that has spread rapidly, partly because it is available on all the platforms present in virtually clinical laboratories of any size. It is requested especially by the Intensive Care Units and it has been included in algorithms to guide the administration of antibiotics. However, in recent years several reports concluded that, despite a theoretical physio-pathological base, there is no unambiguous evidence that the inclusion of PCT in algorithms is effective in the management of septic patients. Also NICE has recently concluded that the test is promising but there is still insufficient evidence to recommend its use in intensive care to guide the decision to stop the use of antibiotics in patients with sepsis. The laboratory remains a crucial player for the development, implementation and updating of guidelines including laboratory tests and will have to participate in the future work, that even according to NICE must continue, to confirm or refute the PCT effectiveness. In this context, the traditional tools of Evidence Based Laboratory Medicine as the Fagan nomogram can be very useful for the clinician and the laboratorian to assess the diagnostic value and therefore the effectiveness of the PCT.
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine | 2014
Piero Cappelletti; Romolo M. Dorizzi; Nicola Bizzaro
La revisione tra pari dei manoscritti inviati ai giornali scientifici non è fondamentale solo per il loro successo ma anche per la loro stessa sopravvivenza. Anche nel triennio 2011–2013 decine di colleghi hanno messo a disposizione il loro tempo, la loro cultura e la loro esperienza professionale per la revisione dei manoscritti che sono stati inviati per la pubblicazione. Desideriamo ringraziare, a nome degli autori, tutti i colleghi sottoelencati per l’aiuto e il fondamentale contributo alla qualità del giornale.
Pediatric Research | 1984
Luciano Tatò; Romolo M. Dorizzi; S. Avanzini; F De Santis; Franco Tagliaro
High values of immunoreactive CT (iCT) found in newborns are yet inexplicated. The results of the iCT assays are impaired by the immunoheterogeneity of the hormone causing a discordance of the results obtained with different antisera. A purification by hydrophobic interaction chromatography may yield a high accuracy of the determation of the hormone. iCT, pCT and T3, T4, TSH were assayed in the cord and at 3.12.24.48 hours from delivery in 15 newborns, hospitalized for nonendocrine diseases. 1 ml blood/point was drawn only if venipuncture was otherwise clinically indicated. iCT values (cord 135 ± 33.6 pg/ml) significantly increased ( p <0.01) at 12h (402 ± 53) and persisted high at 24h (611 ± 66) and at 48h (371 ± 43). pCT significantly increased (p < 0.01) at 3h (from 17.3 ± 4.0 to 28.5 ± 6.0) with a peak at 12h (100 ± 28.2) and decreased at 24h (72 ± 28.2) and at 48h (33 ± 2.8). In conclusion: a peak of CT in the neonate seems to be related to the stress typical for delivery.
Clinical Biochemistry | 2000
Romolo M. Dorizzi; Antonio Fortunato; Giovanni Marchi; Novella Scattolo
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine | 2015
Federica D’Aurizio; Renato Tozzoli; Romolo M. Dorizzi; Vincenzo Brescia; Elisa Esposito; Antonio Fortunato; Luca Giovanella; Gabriele Guzzaloni; Gruppo di Studio Endocrinologia e Malattie del Metabolismo
Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis | 2018
Giovanna Del Balzo; Rossella Gottardo; Silvia Mengozzi; Romolo M. Dorizzi; Federica Bortolotti; Svetlana A. Appolonova; Franco Tagliaro
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine | 2017
Franco Monti; Andrea Boschi; Luca Baldrati; Marco Rosetti; Paolo Bassi; Antonio Mastroianni; Massimo Arlotti; Romolo M. Dorizzi