Con l'aumento della domanda globale di proteine ittiche, la pesca eccessiva è diventata una crisi che deve essere affrontata. Secondo quanto riportato, in alcune zone le riserve ittiche rischiano addirittura di esaurirsi del tutto. In questo contesto, l'acquacoltura si è gradualmente affermata come una soluzione all'esaurimento delle risorse marine.
L'allevamento ittico non solo garantisce una fornitura continua di prodotti ittici, ma allevia anche parte della pressione della pesca sulle specie ittiche selvatiche.
L'allevamento ittico può essere suddiviso in due tipologie: intensivo ed estensivo. L'agricoltura intensiva si concentra su un'elevata produzione e spesso richiede attrezzature ad alta tecnologia e un ambiente ecologico ben controllato per fornire l'ossigeno, il cibo e la qualità dell'acqua richiesti. Il metodo più diffuso consiste nell'utilizzare fonti d'acqua naturali, come fiumi e laghi, per allevare pesci mediante la tecnologia delle gabbie.
In alcuni paesi in via di sviluppo, questi sistemi non solo sostengono i mezzi di sussistenza, ma forniscono anche una preziosa fonte di proteine per le comunità locali.
Con il progresso della tecnologia, sono stati gradualmente sviluppati diversi tipi di sistemi di acquacoltura, tra cui i sistemi di acquacoltura a ricircolo (RAS) e i sistemi integrati di acquacoltura e verdure acquatiche. Queste tecnologie non solo eliminano la dipendenza dal pesce selvatico, ma sfruttano anche in modo efficace l'acqua e le risorse, aumentando la produzione.
Ad esempio, nei sistemi di acquacoltura a ricircolo ecocompatibili, l'efficienza nell'uso dell'acqua aumenta e il consumo di risorse idriche diminuisce. L'allevamento tradizionale in gabbie aperte è stato criticato per i suoi rischi ecologici. I problemi legati alla fuga dei pesci e all'inquinamento ambientale stanno diventando sempre più evidenti, costringendo gli operatori dell'acquacoltura a migliorare le proprie capacità di supervisione e gestione.
Non solo gli agricoltori, ma anche i consumatori possono influenzare il mercato nel suo complesso scegliendo prodotti coltivati in modo sostenibile, che promuovono pratiche più rispettose dell'ambiente.
Oltre a garantire una fornitura stabile di prodotti acquatici, l'allevamento ittico può anche contribuire alla ricostruzione degli ecosistemi marini. Pratiche agricole adeguate, come l'allevamento di una vasta gamma di specie ittiche, possono contribuire a ridurre l'impatto ecologico della pesca eccessiva. Tali pratiche possono ripristinare la biodiversità marina e creare un ambiente di vita più sano.
Tuttavia, se si vuole che l'allevamento ittico sia davvero la chiave per salvare gli oceani, sarà necessario intervenire sia a livello politico che sul comportamento dei consumatori. A livello governativo, l'attuazione delle leggi e dei regolamenti pertinenti e il miglioramento dei relativi meccanismi di regolamentazione sono fondamentali. A livello dei consumatori, una maggiore consapevolezza e accettazione dei prodotti coltivati in modo sostenibile spingerà il settore verso uno sviluppo sostenibile.
Di fronte alle sfide delle risorse marine, l'itticoltura può diventare una soluzione per cambiare in futuro l'attuale dilemma ecologico?