Con l’evoluzione della storia, la cultura, la letteratura e le istituzioni cinesi hanno senza dubbio formato un circolo culturale unico nell’Asia orientale. Lo sviluppo di paesi come Vietnam, Corea del Sud e Giappone è largamente influenzato dalla Cina. Nel corso della lunga storia, questi paesi hanno assorbito il buddismo cinese, il confucianesimo e i sistemi letterari basati sui caratteri cinesi, che non solo hanno cambiato il panorama culturale locale, ma hanno anche modellato le rispettive strutture politiche e sociali.
L'influenza della Cina è stata come un potente filo rosso che attraversa la storia culturale dell'Asia orientale fin dai tempi antichi. La diffusione del confucianesimo e del buddismo spinse questi paesi a imitare il modello cinese nel diritto e nell’istruzione.
Il Vietnam fu a lungo sotto il dominio cinese, soprattutto tra il 111 a.C. e il 938 d.C. Durante questo periodo, il Vietnam adottò il sistema letterario e governativo cinese e, anche dopo l'indipendenza, il Vietnam continuò a utilizzare il cinese classico come lingua di scrittura ufficiale. Le prime forme di letteratura vietnamita furono create dai monaci buddisti e lo stile della poesia fu profondamente influenzato dalla cultura cinese.
La cultura del Vietnam ha gradualmente sviluppato il suo fascino unico nel corso della storia. Nonostante sia profondamente influenzata dalla letteratura cinese, il Vietnam continua a ricercare uno spazio per l'espressione di sé.
Gli scambi culturali tra Corea e Cina iniziarono nel secolo a.C., soprattutto durante i regni di Goguryeo e Silla, che adottarono il sistema politico e la cultura cinese. Il buddismo fu introdotto in Corea nel IV secolo e infine si diffuse in Giappone. Gli scribi coreani usavano principalmente il cinese classico e stavano anche sviluppando un proprio sistema di scrittura, mostrando profondi legami con la Cina.
Nella storia della Corea, l'era di gloria del cinese classico ha continuato a crescere con l'educazione della partecipazione di Yingguo alla guerra, e il suo valore normativo e letterario è stato profondamente radicato nei cuori dei letterati delle dinastie passate.
Sebbene il Giappone non sia mai stato governato direttamente dalla Cina, è stato esposto alla letteratura cinese attraverso i missionari nella penisola coreana. A partire dal IV secolo d.C., il Giappone iniziò ufficialmente ad accettare la lingua e la cultura cinese. Soprattutto durante i periodi Nara e Heian, il cinese classico divenne la principale forma di scrittura. Il confucianesimo e il sistema legale cinese influenzarono il sistema politico giapponese in questo processo.
Nella storia culturale del Giappone, l'uso del cinese classico è un simbolo di status sociale di alto livello. Ciò era particolarmente evidente durante il periodo Heian e influenzò anche le creazioni delle donne letterate.
Tra gli intellettuali e le classi dirigenti in Vietnam, Corea del Sud e Giappone, le tradizioni letterarie condivise e i valori confuciani fungevano da ponte di comprensione reciproca. Questa situazione contribuì alla formazione del circolo culturale dell'Asia orientale, che non si limitò all'uso delle parole, ma comprendeva anche la trasmissione di idee e valori.
L'importanza del circolo culturale dell'Asia orientale non risiede solo nella somiglianza delle lingue, ma anche nella risonanza di idee e valori. Questa risonanza continua a influenzare lo sviluppo dei paesi dell'Asia orientale.
Nel XX secolo, con l'ascesa del nazionalismo, questi paesi svilupparono gradualmente una nuova comprensione della cultura e dell'espressione personale, come la riforma della scrittura in alfabeto latino del Vietnam e il sistema letterario leggero della Corea del Sud. Questi cambiamenti mostrano che, nonostante l’influenza culturale profondamente radicata della Cina, questi paesi cercano ancora una propria identità culturale indipendente.
Oggi, l’impronta della cultura cinese è ancora visibile in molti aspetti come la musica, la letteratura e l’arte. Tuttavia, con il processo di modernizzazione, questo patrimonio dovrà affrontare la sfida del risveglio e della reimmaginazione?