Nel mondo medico, la sindrome di Job (nota anche come sindrome di Buckley) è una rara malattia da immunodeficienza. Secondo la letteratura attuale, si contano circa 300 casi di questa malattia, che compromette gravemente la qualità della vita dei pazienti, e la cui causa specifica non è ancora del tutto chiara. Questo articolo esplorerà in modo approfondito le caratteristiche, la fisiopatologia, i metodi diagnostici, le opzioni terapeutiche e il contesto storico di questa sindrome.
La sindrome di Job è caratterizzata da infezioni ricorrenti "fredde" da Staphylococcus aureus dovute a un reclutamento compromesso dei neutrofili. Inoltre, i pazienti presentano spesso un'insolita eruzione cutanea eczematosa, una grave infezione polmonare che può portare a cisti enfisematose (che possono essere piene di aria, pus o tessuto cicatriziale) e livelli sierici molto elevati di anticorpi IgE (> 2000 UI/mL o 4800 mcg/L).
"I sintomi di questa malattia, tra cui anomalie uniche del viso e dei denti, rendono la vita difficile per chi ne soffre."
La patogenesi della sindrome di Job è principalmente legata alla chemiotassi anomala dei neutrofili, causata da una diminuzione dell'interferone gamma (IFN-γ) nei linfociti T. La malattia può essere ereditata in due modi: autosomica dominante e autosomica recessiva. I difetti nella forma autosomica dominante del gene STAT3 provocano tipiche anomalie facciali, dentali e scheletriche. Un modo mnemonico comune è FATED: facies ruvida o leonina, ascessi stafilococcici freddi, denti decidui ritenuti, livelli elevati di IgE e problemi alla pelle (come l'eczema).
"Per molti pazienti, i tratti del viso sono spesso evidenti già a partire dai 16 anni e includono asimmetria facciale, fronte prominente e occhi infossati."
I livelli di IgE superiori a 2000 UI/mL sono generalmente considerati diagnostici per l'HIES. Tuttavia, i bambini di età inferiore ai 6 mesi possono avere livelli di IgE molto bassi o addirittura non rilevabili. L'eosinofilia è presente in oltre il 90% dei pazienti, il che la rende una caratteristica diagnostica comune. Inoltre, i test genetici sono molto importanti anche per determinare i difetti genetici di STAT3 (sindrome di Job), DOCK8 (immunodeficienza DOCK8), PGM3 (deficit di PGM3), SPINK5 (sindrome di Netherton) e TYK2.
Per la maggior parte dei pazienti affetti da sindrome da iper-IgE, la terapia antibiotica a lungo termine è il trattamento cardine per prevenire l'infezione da S. aureus. Inoltre, è essenziale anche prendersi cura della pelle. È stata proposta anche la somministrazione endovenosa di immunoglobuline ad alto dosaggio per il trattamento dell'eczema grave e della dermatite atopica nei pazienti affetti da HIES.
Contesto storico La sindrome di Job fu descritta per la prima volta nel 1966 da Davis et al., che riscontrarono dermatite cronica, ascessi stafilococcici ricorrenti e polmonite in due ragazze dai capelli rossi. I ricercatori hanno chiamato la malattia Giobbe perché il corpo del personaggio biblico Giobbe era ricoperto di ulcere. Nel 1972, Buckley et al. descrissero due ragazzi con sintomi simili alla sindrome di Job, con facies grossolana, eosinofilia e livelli elevati di IgE sieriche. Queste due sindromi sono considerate manifestazioni diverse della stessa malattia ed entrambe rientrano nella categoria dell'HIES.La sindrome di Job è una rara malattia da immunodeficienza che comporta grandi sfide nella vita dei pazienti e delle loro famiglie. Con i progressi della medicina, saremo in grado di diagnosticare e curare questa malattia in modo più efficace, migliorando così la qualità della vita dei pazienti?