P. D'Aprile
University of Bari
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Featured researches published by P. D'Aprile.
Neuroradiology | 2000
P. D'Aprile; A. Tarantino; N. Santoro; A. Carella
Abstract We report a 13-year-old girl with leukaemia and Wernickes encephalopathy induced by total parenteral nutrition. MRI showed unusual bilateral lesions of the caudate nuclei and cerebral cortex, as well as typical lesions surrounding the third ventricle and aqueduct. After intravenous thiamine, the patient improved, and the abnormalities on MRI disappeared.
Italian Journal of Neurological Sciences | 1984
F. Federico; P. D'Aprile; A. Lorusso; M Belsanti; A. Carella
This paper reports 11 cases of multiple meningioma diagnosed by CT in the three-year period 1980 to 1983. The pathogenetic problems raised by one case in which von Recklinghausen disease was associated are discussed.SommarioIn questo lavoro vengono riportati 11 casi di pazienti affetti da meningiomi multipli diagnosticati alla C.T. durante un periodo di tre anni dal 1980 al 1983. In un caso vi era lassociazione con la malattia di Von Recklinghausen. Viene discusso il problema patogenetico dellassociazione tra questultima e i meningiomi multipli.
Rivista Di Neuroradiologia | 1992
A. Carella; P. D'Aprile; N. Medicamento
Una nuova applicazione della risonanza magnetica, langio-RM, si sta rapidamente affermando come metodica capace di fornire immagini di tipo morfologico ed informazioni di tipo funzionale dellalbero circolatorio, in modo non invasivo. Il miglioramento della risoluzione spaziale e di altri intrinseci alla metodica lasciano prevedere, in un futuro non troppo lontano, la possibilità di rivoluzionare lapproccio diagnostico ai pazienti con patologia vascolare sospetta od accertata. Langio-RM potrebbe quindi acquisire un ruolo prioritario od alternativo allangiografia tradizionale.
Rivista Di Neuroradiologia | 2006
P. D'Aprile; A. Tarantino; V. Lorusso; D. Brindicci
We evaluated the potential of MR sequences with Fat Saturation and gadolinium in patients with degenerative disease of the lumbar spine and low back pain, by studying both anterior and posterior elements of the lumbar spine. We examined 3323 patients (age range 15–78 years) presenting low back pain. We used T2-weighted sequences with Fat Saturation and in some selected cases (1063 patients, 32%) administered gadolinium using T1-weighted sequences with Fat Saturation. In particular we used gadolinium in the following cases: 1) presence of hyperintense areas on T2 weighted images with Fat Saturation in the osteo-articular and muscular-ligamentous structures of the lumbar spine; 2) Clinical-radiological discrepancy in patients without disc-root conflict and clinical suspicion of posterior vertebral compartment syndrome. We found degenerative-inflammatory changes in osteo-articular, ligamentous and muscular structures in 1063 patients: osteochondrosis, “aseptic discitis”, facet joint effusion and synovitis, osteoarthritis, synovial cysts, spondylolysis, degenerative-inflammatory changes of the posterior ligaments (flava, interspinous and supraspinous ligaments) and posterior perispinal muscles. To improve diagnostic accuracy and allow correct therapeutic guidance, MR examination in patients with low back pain must evaluate both anterior and posterior elements of the lumbar spine. Our study indicates that T2 sequences with Fat Saturation and, in selected cases, gadolinium administration, better visualize or disclose degenerative-inflammatory changes in the lumbar spine, showing the active-inflammatory phase and extension of these processes which may not be depicted during a standard MR examination.
Neuroradiology | 1984
C. F. Andreula; M. Camicia; A. Lorusso; P. D'Aprile; F. Federico; D. Brindicci; A. Carella
SummaryFifteen cases of degenerative cerebellar atrophy are presented together with the criteria used to assess the diagnosis of cerebellar atrophy by computed tomography.
Rivista Di Neuroradiologia | 1997
P. D'Aprile; N. Medicamento; M. Stefanelli; L. Spagnolo; A. Carella
Attualmente la RM rappresenta la sola modalità di studio neuroradiologico dei nervi cranici e la sua introduzione nella pratica clinica ha rappresentato un grande progresso nella diagnostica in questo campo. Abbiamo effettuato una valutazione dellanatomia RM dei nervi cranici utilizzando tecniche differenti, caratterizzate essenzialmente da alta risoluzione spaziale e di contrasto; esse (sia Turbo Spin Echo sia ad eco di gradiente) consentono di ottenere immagini di ridotto spessore, anche inferiore al mm, e risultano perciò di grande utilità nello studio delle fini strutture anatomiche. Nel nostro lavoro illustriamo le potenzialità diagnostiche di queste tecniche più recenti rispetto alle tradizionali tecniche Spin Echo nello studio dei nervi cranici la cui complessa patologia richiede al radiologo grande esperienza nella scelta delle sequenze e dei piani di studio più idonei per la valutazione del singolo nervo cranico.
Rivista Di Neuroradiologia | 1993
P. D'Aprile; G.R. Grande; C.F. Andreula; G. Tripoli; A. Carella
Gli autori descrivono, otto casi di angioma venoso (AV) esaminati con RM ed angiografia a risonanza magnetica con tecnica 2D TOF, sequenze FISP. La buona qualità delle immagini ottenute, ha permesso di definire sempre i caratteri anatomo-patologici della anomalia (sede, estensione, configurazione, ecc.) e si conviene sullutilità di completare lo studio RM di base con lo studio Angio-RM del circolo venoso: in quattro casi è stato somministrato. Gadolinio-DTPA che ha migliorato sensibilmente la qualità delle immagini. È stata inoltre eseguita una correlazione clinico-radiologica, rilevatasi positiva solo in un caso, a dimostrazione che tale anomalia del circolo venoso, pur essendo congenita, raramente appare sintomatica e generalmente non necessita di alcun approccio terapeutico. In conclusione lo studio del circolo venoso cerebrale con Angio-RM è considerato dagli autori opportuno in tutti i casi in cui lesame di base RM sia diagnostico o dia il sospetto di anomalia vascolare venosa, per una maggiore accuratezza diagnostica al fine di evitare lo studio con angiografia tradizionale.
Rivista Di Neuroradiologia | 1998
G.C. Ettorre; P. D'Aprile; N. Medicamento; P. Spagnolo; M. Stefanelli; A. Carella
La letteratura più recente ha dimostrato lalta affidabilità diagnostica delle tecniche RM ad alta risoluzione nello studio dellosso temporale. Lo sviluppo di sequenze 3D Turbo Spin Echo (TSE) con sezioni fino a 0,4 mm consente un elevato dettaglio anatomico anche tridimensionale del labirinto cocleo-vestibolare. Lutilizzo di idonee bobine di superficie centrate sulla regione dellosso temporale e limpiego di adeguati parametri di acquisizione permette di ottenere la migliore risoluzione spaziale e di contrasto, rendendo le sequenze TSE elettive soprattutto nello studio della patologia malformativa dellorecchio interno. Tali sequenze sono preferibili alle Spin Echo tradizionali o alle sequenze Gradient Echo (CISS, GRASS etc.) per la minore incidenza di artefatti da suscettibilità magnetica dovuti alle innumerevoli interfaccie osso-aria dellosso temporale e per la più elevata risoluzione spaziale e il più elevato rapporto segnale/rumore che esse offrono. Infine le sequenze TSE con TR e TF (Turbo Factor) molto alti consen-teno di ottenere un elevato contrasto liquor/nervi cranici che decorrono nel meato acustico interno.
Rivista Di Neuroradiologia | 1994
P. D'Aprile; F. Macina; G. Tripoli; A. Carella
Scopo del presente studio è stata la verifica dellapporto diagnostico della Angiografia a Risonanza Magnetica (Angio-RM) nella valutazione pre-operatoria dei meningiomi intracranici. Sono stati esaminati 15 pazienti (portatori di 16 meningiomi), sottoposti ad esame RM di base e ad Angio-RM dei vasi arteriosi e venosi (impiegando sequenze TOF, rispettivamente FISP-3D e FISP-2D), anche dopo somministrazione ev di Gadolinio (Gd-DTPA). LAngio-RM, nel corso dello studio del comparto venoso, ha permesso una accurata valutazione della invasione dei seni e della dislocazione delle vene corticali. Lo studio dei vasi arteriosi ha permesso di rilevare stenosi del segmento cavernoso della arteria carotide interna (nei meningiomi a sede latero-sellare), effetto massa sui vasi adiacenti, ed, in alcuni casi, le più grosse afferenze arteriose. LAngio-RM è in grado di fornire un soddisfacente bilancio diagnostico dei meningiomi, con particolare riferimento ai loro rapporti con le strutture vascolari adiacenti, limitando il ricorso a successive valutazioni angiografiche tradizionali a casi selezionati, o nei quali si reputi necessario un trattamento embolico pre-chirurgico.
Rivista Di Neuroradiologia | 1994
P. D'Aprile; A. Nella; P. Spagnolo; G. Tripoli; A. Carella
Gli autori descrivono due casi di dissecazione spontanea della arteria carotide interna studiati, in fase subacuta, con RM di base ed Angio-RM dei vasi del collo e del poligono del Willis, con tecnica 3D-TOF. LAngio-RM ha permesso unaccurata visualizzazione delle alterazioni del decorso dei vasi, del profilo delle pareti e del lume vasale; inoltre una valutazione comparativa del segnale del flusso tra le immagini FISP di base e Spin Echo ha consentito una più accurata diagnosi di tale patologia potendo differenziare il segnale del trombo da quello relativo al flusso ematico residuo. In accordo con la più recente letteratura, gli autori ritengono che la Angio-RM, insieme allEco-Doppler, possa ritenersi metodica di prima scelta nello screening e nello studio diagnostico dei pazienti affetti da sospetta dissecazione carotidea e/o vertebrale, riservando lo studio con angiografia tradizionale a casi selezionati in cui le metodiche suddette non abbiano consentito una diagnosi accurata. La metodica Angio-RM è inoltre da considerarsi ottimale in controlli in tale patologia.