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Featured researches published by Paola Milani.


Rivista Italiana di Educazione Familiare | 2006

Conciliare lavoro e famiglia

Paola Milani; Elena Pegoraro

La problematica relativa al come madri e padri possano riuscire nel tentativo quotidiano di conciliare le esigenze di cura familiare con gli impegni professionali e divenuta oggi di estrema attualita. Essa rappresenta una cruciale emergenza sociale, posta a tema nei piu autorevoli dibattiti di studiosi che si occupano di politiche rivolte alla famiglia, ma anche di tutti coloro che hanno a cuore il ben-essere e il miglioramento della qualita della vita delle nuove generazioni. E un dato ormai assodato, infatti, che le condizioni lavorative dei genitori siano fonte di giovamento o meno anche per il buon funzionamento delle relazioni familiari e viceversa, in quanto, in una prospettiva ecologica dello sviluppo umano (Bronfenbrenner, 1979, trad. it. 1986), la persona si muove entro un sistema nel quale i diversi mondi che attraversa (famiglia, lavoro, scuola, amicizie...) si influenzano a vicenda e concorrono, nei loro intrecci, al suo buon equilibrio psicofisico. Come i genitori, anche i bambini sono soggetti a numerose influenze, non possono essere ridotti alla sola dimensione di figli o di allievi, in quanto il loro sviluppo personale, familiare, sociale, scolastico formano un tutto. Da cio consegue la necessita dell’instaurarsi di una vera dinamica di coeducazione tra i genitori e i diversi attori sociali condotta nel rispetto della centralita della persona del bambino, del riconoscere l’importanza per lui di tutte le componenti della sua rete relazionale e sociale di prossimita. Un altro dato assodato, e che segue un trend stabilmente crescente in Italia, e che aumenta il numero delle famiglie cosiddette a doppia carriera, in cui cioe, per ragioni di volta in volta di ordine personale, culturale, economico ecc., entrambi i genitori lavorano.


Rivista Italiana di Educazione Familiare | 2009

La formazione e la ricerca in educazione familiare. Stato dell’arte in Italia

Paola Milani

Questo articolo ha l’obiettivo di tracciare i contorni della ricerca e dell’intervento in educazione familiare in Italia, a partire dalle questioni che la ricerca italiana sta mettendo a fuoco negli ultimi anni. In particolare, si analizza l’ambito dell’educazione familiare che si occupa del sostegno educativo alle famiglie da parte del mondo del servizi e, in parte minore, della scuola. Dopo una rapida presentazione della definizione epistemologica dell’educazione familiare, delle questioni che ne costituiscono l’oggetto di indagine, della sua breve storia, si propone una rassegna dei diversi soggetti (le diverse tipologie di famiglie) su cui si centrano oggi la ricerca e l’intervento in educazione familiare nel nostro Paese.


MINORIGIUSTIZIA | 2018

La famiglia naturale: cosa resta dopo la perdita di un figlio

Paola Milani

L’articolo esplora brevemente alcune problematiche relative al posto della famiglia d’origine nel processo adottivo. In particolare prende in esame il paradosso secondo cui la famiglia d’origine e la grande assente sulla scena dell’adozione e spesso la grande presente nei pensieri e nei desideri dei figli adottati. Vengono analizzati alcuni aspetti costitutivi di tale paradosso, facendo anche riferimento alle traiettorie biografiche dei bambini separati dalle famiglie di origine, che hanno in seguito sviluppato inediti percorsi resilienti, per portare alcuni elementi di riflessione intorno al dilemma fra taglio o continuita dei rapporti affettivi.


Rivista Italiana di Educazione Familiare | 2017

P.I.P.P.I.: What has changed? How and why? The empirical evidence

Francesca Santello; Sara Colombini; Marco Ius; Paola Milani

This paper provides a summary of the results of the P.I.P.P.I. Program in achieving the prefixed goals on the final, intermediate and proximal outcome variables, regarding children’s development, the positive exercise of parental competences and the effective action of services respectively. Therefore, the main purpose is to describe the impact of the program on the overall well-being of children and families in relation to the processes implemented. This is possible thanks to the wealth of information gathered by professionals through the tools provided for the analysis, design and monitoring activities in the work with families.


Rivista Italiana di Educazione Familiare | 2017

Il Programma P.I.P.P.I.: un’innovazione scientifica e sociale come risposta alla vulnerabilità delle famiglie

Paola Milani

This article presents the aims and the structure of P.I.P.P.I. Programme, a very relevant social innovation, promoted by the Ministry of Labor and Social Policies with the Laboratory of Research and Intervention in Family Education (LabRIEF) of the University of Padua. Launched in 2011, it is today the most important experimentation ever made in Italy in the field of social policies. The aim is to harmonize practices and models of intervention addressed to neglecting families through training, documentation and systematic evaluation, shared throughout the entire Country. It is based on the recognition of parental neglecting as a space of special opportunity to put forward prevention interventions, in particular compliance with Laws 285/1997, 328/2000 and 149/2001. It falls within the lines developed by the Agenda 2030 for Sustainable Development about innovation and social experimentation, as a mean to overcome social inequalities by experimenting actions capable of developing positive parenting (REC 2006/19/EU), widespread in the living environment of children who live in vulnerable conditions, so as to «break the cycle of social disadvantage» (REC 2013/112/UE).


Journal of e-learning and knowledge society | 2016

Backward design in-service training blended curriculum to practitioners in social work as coach in the P.I.P.P.I. program

Diego Di Masi; Paola Milani

The paper presents the initial training addressed to practitioners in social work involved in P.I.P.P.I., a national program aiming at preventing out-of-home child placement. The course adopts a blended approach and flipped classroom methodology to train social workers, phycologists and educators to act as coaches while implementing the P.I.P.P.I. program in their work with neglecting families. The initial course has been planned following the backward design model and using the Moodle platform as learning environment.


Rivista Italiana di Educazione Familiare | 2012

Sconfinamenti e connessioni. Per una nuova geografia di rapporti fra scuole e famiglie

Paola Milani

Tra scuole e famiglie si gioca spesso un gioco relazionale implicito, governato da regole non dette che rendono difficili le relazioni. Esplicitare le regole di tale gioco, definire in modo preciso i confini tra questi due mondi e un’azione chiave per favorire le connessioni, che oggi sappiamo essere fondamentali per permettere ai bambini di approfittare al meglio dell’esperienza scolastica e di attualizzare il loro potenziale umano. Per chiari- re le regole del gioco, e utile fare ordine nella terminologia che definisce tali relazioni: cosa significa informazione, coinvolgimento, partecipazione, ascolto, sostegno alla genitorialita? Sono azioni diverse, cui corrispondono pratiche diverse e, al fine di permettere agli insegnanti di analizzare e migliorare il grado di inclusione dei genitori presente nella loro scuola, nell’articolo viene proposta una loro definizione e un relativo repertorio.


Rivista Italiana di Educazione Familiare | 2009

Famiglie con figli piccoli nelle città venete: il rapporto con i servizi

Paola Milani; Elena Pegoraro

Le famiglie, impegnate quotidianamente a fronteggiare la complessa sfida della conciliazione tra impegni familiari e oneri professionali, possono trovare nell’offerta dei servizi della propria citta un valido sostegno o, viceversa, un motivo di ulteriore ostacolo. L’importanza di indagare quale sia la natura del rapporto tra famiglie e servizi del territorio, come si connoti l’aiuto che questi ultimi possono corrispondere e quali siano la percezione e la soddisfazione dei nuclei familiari circa la bonta o meno delle prestazioni ricevute sono alcuni dei punti chiave che la ricerca «Tempi, spazi e relazioni familiari nelle citta» ha messo a tema con l’obiettivo di «apprendere direttamente dalle voci delle famiglie» come le citta venete sostengano o meno la funzione educativa genitoriale, e di indagare su quali siano gli strumenti e le strategie quotidiane che le famiglie mettono in campo per fronteggiare sia le esigenze educative dei figli che crescono sia gli impegni lavorativi dei genitori1. Sono state realizzate, direttamente nel domicilio delle famiglie, 30 interviste semistrutturate, della durata di 60’ circa ciascuna, per ogni comune capoluogo (tranne Padova dove ne sono state realizzate 48); le interviste sono state condotte da personale adeguatamente formato e preparato, audioregistrate e poi trascritte fedelmente su testo word. Il racconto trascritto e stato analizzato principalmente attraverso un database, utilizzando un foglio excel, e l’impiego del software taltaC2, a


RIVISTA DI STUDI FAMILIARI | 2009

Resilienza e bambini separati dalla propria famiglia d’origine. Una ricerca su 21 bambini nascosti sopravvissuti alla Shoah

Marco Ius; Paola Milani

Resilience and children away from home: A research on 21 hidden child survivors of the Holocaust - This paper reports on a qualitative research about resilience processes in Holocaust child survivors, particularly hidden children. Data refer to 21 life stories collected through 19 semi-structured interviews and 2 published biographies and analyzed assuming a Long Term approach that focuses on all life trajectories to obtain developmental outcomes within a life time perspective. The main aim of the research is to understand the protective factors that enable child survivors to develop and grow and can be used by social practitioners working with vulnerable children and families, in order to foster similar resilient responses in children away from home. Key words: resilience, child survivors, Holocaust, children out of home, protective factors.


Rivista italiana di educazione familiare | 2007

La storia di Erika : spunti per una riflessione sui nessi tra educazione familiare e resilienza

Marco Ius; Paola Milani

Introduzione Tra i nuovi termini introdotti, negli ultimi anni, all’interno del panorama lessicale della pedagogia, il concetto di resilienza risulta particolarmente rilevante sia per il valore del suo significato teorico e delle implicazioni pratiche, sia per i collegamenti interdisciplinari che esso permette (Milani, 2001). La crescente attenzione al tema della Shoah, inoltre, ha condotto gli studiosi della resilienza ad intraprendere percorsi di ricerca al fine di co noscere i fattori che hanno permesso ad alcuni sopravvissuti di riprendere un positivo percorso di vita dopo il trauma della deportazione. Nello specifico della ricerca educativa, soprattutto in ambito dell’educazione familiare (Milani, 2002; Catarsi, 2006), il binomio resilienza-Shoah sembra dunque rappresentare un’importante opportunita per comprendere i percorsi di crescita che le persone possono attuare a seguito di una situazione difficile o traumatica (Callegari, 2006). Lo studio di storie di vita di persone resilienti, quando condotto nella prospettiva dell’educazione familiare, induce il ricercatore a cercare le condizioni di tipo educativo, esistenti nelle relazioni familiari in primis e nell’ambiente di vita circostante poi, che possono aver svolto la funzione di fattori protettivi, impedendo al trauma di evolvere in senso psicopatologico. Una volta individuati tali fattori, l’educazione familiare si arricchira di riferimenti teorico-pratici da mettere a disposizione dei genitori e di tutti coloro che svolgono una funzione educativa nei con

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Aida Urrea Monclús

Autonomous University of Barcelona

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