L'ameloblastoma è un tumore relativamente raro che origina principalmente dall'epitelio odontogeno e si riscontra più spesso nella mandibola che nella mascella. La causa di questo tumore e il motivo per cui è più comune nella mascella restano un mistero che non è stato ancora pienamente spiegato dalla comunità medica. Da quando è stato identificato per la prima volta nel 1827, la ricerca sull'odontoblastoma ha continuato ad approfondirsi, ma molti interrogativi restano senza risposta.
Il nome odontoblastoma deriva dall'inglese antico "amel", che significa "smalto", e dal greco "blastos", che significa "embrione" o "cellula immatura".
Esistono diversi tipi di odontoblastoma: l'odontoblastoma solido tradizionale (multicistico), unicistico, periferico e metastatico. Secondo la classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, gli odontoblastomi convenzionali sono la maggioranza, soprattutto nella regione posteriore della mandibola, rappresentando in media l'80%. Questi tumori sono spesso accompagnati da denti non erotti, spostamento dei denti adiacenti e riassorbimento radicolare.
La diagnosi differenziale è fondamentale per determinare la presenza di odontoblastoma, che è un'area ben definita di luce ossea, solitamente rotonda e con margini chiari. Man mano che il tumore aumenta di dimensioni, può sviluppare un aspetto schiumoso. Poiché questo tumore cresce lentamente, la corteccia ossea che lo circonda è in grado di formare un sottile strato di osso protettivo, un fenomeno chiamato "effetto guscio d'uovo" che spesso diventa un'importante caratteristica diagnostica.
La struttura tumorale dell'odontoblastoma può essere divisa in tipi solidi e cistici; alcuni tipi possono addirittura presentare cisti alte diversi centimetri.
Il trattamento principale dell'odontoblastoma è la resezione chirurgica, che nella maggior parte dei casi è l'unico metodo efficace. L'obiettivo dell'intervento di resezione è rimuovere completamente il tumore e il tessuto sano circostante per ottenere una buona prognosi. Infatti, quando si esegue una resezione, si raccomanda di preservare almeno circa 10 mm di tessuto osseo sano per prevenire recidive.
Ma perché questo tumore si verifica molto più frequentemente nella mandibola che nella mascella? Forse la risposta può essere trovata nelle differenze nella biologia e nella struttura fisiologica. L'anatomia della mascella la rende più suscettibile a vari fattori, come il modello di crescita dei denti e i cambiamenti nei tessuti circostanti. Inoltre, i dati clinici mostrano che le persone di discendenza africana hanno significativamente più probabilità di sviluppare l'odontoblastoma rispetto ad altri gruppi etnici. Le ragioni biologiche alla base di questo fenomeno meritano senza dubbio un'ulteriore esplorazione.
In molti casi, il tasso di recidiva dell'odontoblastoma rimane piuttosto elevato, soprattutto dopo un trattamento conservativo. Pertanto, il follow-up e il monitoraggio postoperatorio sono fondamentali.
In conclusione, l'elevata incidenza dell'odontoblastoma nella mandibola, unita alle sue diverse morfologie e alle sfide terapeutiche, ci obbliga a riflettere sulle ragioni alla base di questo fenomeno. Ciò significa che in futuro avremo bisogno di ricerche e strategie più approfondite per diagnosticare e curare l'odontoblastoma?