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Featured researches published by Orazio Ciancio.


Plant Biosystems | 2011

Biodiversity conservation and systemic silviculture: Concepts and applications

Orazio Ciancio; Susanna Nocentini

Abstract Classic silviculture and management, with the aim of predicting regeneration rate and producing a constant yield of merchantable wood, have simplified many forests, often transforming natural forests into plantations or coppices. To conserve forest complexity and biodiversity, silviculture and forest management should change the reference paradigm and consider forest ecosystems as complex biological systems characterized by the inherent unpredictability of their trajectories in a continuously changing environment. The new Management Plan for the Vallombrosa Forest (Florence, Italy), a State Nature Reserve and a Natura 2000 Site, is based on this approach. The aim is the gradual evolution of the pure silver fir stands toward mixed stands with a complex structure. Most of the species considered by Natura 2000 depend on an increase of structural diversity at different space and time scales. The management approach proposed by the new plan is coherent with this aim and thus biodiversity conservation is not in conflict with forest management but is, instead, a direct consequence of the systemic approach.


L'italia Forestale E Montana | 2007

INTERVENTI SELVICOLTURALI IN CEDUI DI FAGGIO CHE HANNO SUPERATO IL TURNO CONSUETUDINARIO E VALUTAZIONE DELLA BIOMASSA LEGNOSA RITRAIBILE ( 1 )

Orazio Ciancio; Francesco Iovino; Giuliano Menguzzato; Antonino Nicolaci

La produzione di biomassa per fini energetici e tradizionalmente rappresentata dalla legna da ardere, ottenuta prevalentemente dall’utilizzazione dei cedui. In Italia dei 5,1 milioni di metri cubi di legna per combustibile (legna da ardere, fasciname e legna che verra sottoposta a carbonizzazione) ben il 78% proviene dai cedui. Oltre i cedui «a regime», ai fini della produzione di biomasse, assumono particolare importanza quelli da tempo non piu utilizzati e che hanno superato largamente il turno consuetudinario. In questi popolamenti la biomassa e aumentata in modo significativo e le caratteristiche dei suoli sono migliorate. Per questi boschi, per lo piu di proprieta pubblica ma anche di privati che per cause diverse hanno abbandonato la coltivazione, la scelta di avviare la conversione del ceduo in fustaia e obbligata e diviene una ipotesi di lavoro da attuare nella consapevolezza che tale pratica colturale corrisponde a interessi collettivi, oltre che individuali. Nel presente lavoro viene valutata l’entita della biomassa legnosa utilizzabile con interventi di diradamento in cedui di faggio, che hanno superato il turno consuetudinario, applicando il metodo del rilascio intensivo di allievi, che prevede un algoritmo colturale basato su interventi di debole intensita, ripetuti a brevi intervalli di tempo. Applicando tale metodo e stato verificato come prelevando dal 13 al 33% di massa con, rispettivamente il 29 e 43% di polloni, non si alterano le condizioni strutturali del soprassuolo, non si modifica l’efficacia della copertura sulla conservazione del suolo, non si provoca un impatto negativo dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Inoltre, si utilizzano mediamente da 50 a 100 m 3 ha -1 di massa legnosa che possono contribuire significativamente ad alimentare la filiera del legno per usi energetici.


Italian Journal of Forest and Mountain Environments | 2009

Close to nature silviculture and systemic silviculture. Theories, axioms, states and processes

Orazio Ciancio

Il terzo Congresso di Selvicoltura ha provocato nel mondo forestale un accesodibattito sulla selvicoltura sistemica in contrapposto alla selvicoltura naturalistica.I sostenitori della selvicoltura naturalistica sostengono tre tesi: la selvicoltura sistemica nella pratica applicativa non si discosta dalla selvicoltura naturalistica; la selvicoltura sistemica e priva di una verifica empirica; la selvicoltura sistemica ha fondamenta fragili perche non e possibile immaginare un bosco astrutturato. Si esaminano le teorie, gli assiomi, gli stati e i processi che interessano la ricerca in ecologia, selvicoltura, assestamento e gestione forestale, allo scopo di chiarire le posizioni inerenti la selvicoltura sistemica e la selvicoltura naturalistica. L’analisi svolta dimostra chiaramente che vi e una profonda differenza fra la selvicoltura naturalistica e la selvicoltura sistemica per gli obiettivi, il paradigma scientifico e e conseguenze economiche ed etiche.


Italian Journal of Forest and Mountain Environments | 2009

Silviculture between Philosophy and Science

Orazio Ciancio

Negli ultimi decenni si e verificata una importante revisione della selvicoltura. Cio ha determinato un cambiamento nei rapporti bosco-uomo, e incrinato le tradizionali concezioni che consideravano il bosco un insieme di alberi.Il presente lavoro tenta di contrapporre le diverse teorie scientifiche selvicolturali con particolare attenzione alle loro implicazioni di carattere filosofico ed etico. Attraverso l’analisi di alcune importanti correnti di pensiero in campo scientifico, tra concenzione newtoniana, neopositivismo o empirismo logico e complessita dei sistemi viventi, l’Autore cerca di far luce sulle teorie che stanno alla base della selvicoltura classica e della selvicoltura sistemica, e su come la nuova visione influenzera i comportamenti dell’uomo nei riguardi del bosco


L'italia Forestale E Montana | 2008

EFFETTI DELLA DENSITÀ D'IMPIANTO IN POPOLAMENTI DI DOUGLASIA

Orazio Ciancio; Pasquale A. Marziliano; Giuliano Menguzzato; Luca Pelle

Nella realizzazione di impianti di arboricoltura da legno la scelta del sesto d’impianto costituisce un elemento di grande importanza. Esso ha implicazioni importanti sulla gestione del soprassuolo dal punto di vista ecologico, colturale ed economico e ne condiziona la dinamica evolutiva. Differenti densita d’impianto hanno effetti diversi sull’accrescimento delle singole piante e del soprassuolo nel suo complesso. Questo studio, condotto in piantagioni di douglasia in Calabria, si e posto l’obiettivo di valutare gli effetti della densita di impianto sui principali parametri di interesse dendro-auxometrico del soprassuolo. Le densita d’impianto poste a confronto variano da 2500 a 833 piante a ettaro. I risultati conseguiti a 40 anni dalla piantagione, evidenziano come la scelta delle distanze d’impianto negli impianti di arboricoltura da legno assume una grande importanza poiche condiziona il modulo colturale da adottare nella gestione.


L'italia Forestale E Montana | 2006

AREA DI VEGETAZIONE E CAMPO DI IDONEITÀ ECOLOGICA DEL CASTAGNO IN CALABRIA ( 1 )

Lorenzo Arcidiaco; Orazio Ciancio; Vittorio Garfì; Francesco Iovino; Giuliano Menguzzato; Antonino Nicolaci

Nel presente lavoro si fa il punto sulla distribuzione del castagno in Calabria avvalendosi di diversi strati informativi (CORINE Land Cover 3, foto aeree b/n del 1978/1982, ortofotodigitali del 1998, cartografia contenuta nei piani di assestamento). Sulla base delle informazioni desunte e stata allestita la carta della distribuzione del castagno in Calabria in scala 1:250.000. Inoltre, viene definito il campo di idoneita ecologica della specie, in Calabria, attraverso i parametri climatici e geopedologici che ne caratterizzano l’area di vegetazione.


L'italia Forestale E Montana | 2010

IL TERZO CONGRESSO DI SELVICOLTURA. ORIZZONTI E PROSPETTIVE

Orazio Ciancio

A distanza di un anno dal Terzo Congresso di Selvicoltura vengono presentati i momenti significativi che hanno caratterizzato la manifestazione, analizzati i principali risultati e indagati gli orizzonti e le prospettive che caratterizzeranno il futuro del mondo forestale italiano. I percorsi che derivano o potranno derivare dal Congresso si svilupperanno intorno ai seguenti aspetti: i) decisioni partecipate e informate, ii) ricerca innovativa, iii) nuovo approccio culturale. Per quanto riguarda le prospettive future, il Congresso ha proposto idee e teorie innovative, facilmente riscontrabili anche nella mozione finale. E stata delineata una nuova strategia forestale per la realizzazione della gestione forestale sostenibile, basata sul sinergismo tra conoscenza scientifica e umanistica e sulla consapevolezza che il futuro della selvicoltura comporta il riconoscimento dell’importanza del bosco per il miglioramento della qualita della vita.


L'italia Forestale E Montana | 2006

Il pino insigne nell'arboricoltura da legno: analisi di interventi realizzati nell'Italia meridionale

Orazio Ciancio; Vittorio Garfì; Francesco Iovino; Giuliano Menguzzato

In questo lavoro vengono presentati i risultati ottenuti in alcune piantagioni di pino insigne dell’eta di 19/20 anni, realizzate in Campania (Salerno), a differente altitudine e con sesti di impianto variabili. In generale, il pino insigne si e dimostrato una specie che offre interessanti possibilita di impiego nell’ambito degli interventi di arboricoltura da legno su terreni marginali all’agricoltura in ambiente mediterraneo. Inoltre, i migliori risultati, sia in termini di produzione legnosa che di portamento, sono stati ottenuti nei popolamenti situati in aree poste a quote superiori a 500 m s.l.m. e con precipitazioni medie mensili superiori a 100 mm nel periodo invernale-primaverile. L’area di idoneita ecologica di questa specie puo essere ascrivibile alla fascia compresa tra la sottozona calda del Castanetum e quella fredda del Lauretum, II tipo.


Archive | 1999

The New Silviculture

Orazio Ciancio; Susanna Nocentini

Silviculture, ad literam cultivation of the woods, of the forest, is, according to Alfred Moeller,1 agriculture’s younger sister. It has developed through the application of farming techniques, productive arrangements and economic evaluations that are typical of the older sister. Against the background of a conceptual apparatus this can be translated as 1) the identification of farming procedures in order to obtain a constant, maximum annual product or yield; 2) the definition of standards to optimize land yield or output; and 3) the preparation of a cost/benefit analysis similar to the one applied to intensive, automated industrial agriculture.


Forest Ecology and Management | 2006

Conversion of clearcut beech coppices into high forests with continuous cover: A case study in central Italy

Orazio Ciancio; Piermaria Corona; Andrea Lamonaca; Luigi Portoghesi; Davide Travaglini

Collaboration


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