Riccardo Borroni
University of Pavia
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Publication
Featured researches published by Riccardo Borroni.
Journal of The European Academy of Dermatology and Venereology | 2016
Riccardo Borroni; Sara Grassi; Monica Concardi; Manuela Agozzino; Clelia Caspani; Calogero Giordano; M Vignini; Eloisa Arbustini
A. Lallas,* P.R. Chellini, M.G. Guimar~ aes, N. Cordeiro, Z. Apalla, C. Longo, E. Moscarella, R. Alfano, G. Argenziano Skin Cancer Unit, Arcispedale Santa Maria Nuova IRCCS, Reggio Emilia, Italy, Instituto de Dermatologia Professor Rubem David Azulay, Santa Casa da Miseric ordia do Rio de Janeiro, Rio de Janeiro, Brazil, First Department of Dermatology, Aristotle University, Thessaloniki, Greece, Department of Anesthesiology, Surgery and Emergency, Second University of Naples, Naples, Italy, Dermatology Unit, Second University of Naples, Naples, Italy *Correspondence: A. Lallas. E-mail: [email protected]
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011
Giorgia Ronzi; Erica Moggio; Vincenzo Grasso; Gloria Roveda; Andrea Carugno; Arianna Alborghetti; Giambattista Manna; Luisa Fornara; Riccardo Borroni; Raffaello Cananzi; Valeria Brazzelli
L’efficacia della Ciclosporina-A (CsA) nel trattamento della psoriasi e nota da 30 anni. La sua maggiore limitazione e pero correlata al rischio di eventi avversi quali l’ipertensione arteriosa e l’alterazione della funzionalita renale che sembrerebbero non solo dose-dipendenti ma anche proporzionali alla durata della terapia. Pertanto, la possibilita di formulare uno schema di trattamento in grado di controllare efficacemente le manifestazioni cliniche nel lungo termine con un profilo di sicurezza accettabile risulta sempre piu importante al fine di migliorare la qualita della vita dei pazienti affetti da psoriasi. Scopo del nostro studio e la valutazione di una terapia con CsA somministrata solo due giorni alla settimana da protrarre su lunghi periodi per il controllo delle recidive di psoriasi. Il nostro studio prende spunto dalla week-end therapy che si e dimostrata efficace nel mantenimento della remissione a lungo termine ed e stata ben tollerata da tutti i pazienti considerati.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2013
Chiara Giorgini; Camilla Vassallo; Olga Ciocca; Federica Donadini; Riccardo Borroni
Panniculitides are an heterogeneous group of inflammatory cutaneous diseases involving the subcutaneous fat. Traditionally, the etiologic diagnosis of these pathologies is difficult because different panniculitides usually present with the same, nonspecific, clinical appearance, and always requires a histopathologic study. The classification of panniculitis is histopathological; this is based both on the localization where the inflammatory infiltrate is more significant (mostly lobular/ mostly septal) and on the blood vessel involvement (with/without vasculitis) [1]. We report the case of a 62 years old man presenting panniculitic lesions for more than two years, yet not well indetificated and treated, because of the relevant discrepancies between the histopathology pattern and laboratory and clinical results.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2013
Stefania Barruscotti; Andrea Carugno; Vincenzo Barbaccia; Anna Sabena; Riccardo Borroni; Valeria Brazzelli
Il carcinoma basocellulare (CB) e il piu frequente tumore maligno della cute e costituisce l’80% dei tumori cuta-nei non melanocitari. Presenta un’incidenza superiore a 2 milioni di nuovi casi ogni anno in tutto il mondo. L’elevata prevalenza dei CB, il rischio di recidive e la spesso non semplice delimitazione visiva, sottolineano l’importanza di studiare nuove alternative diagnostiche e terapeutiche che, attraverso una corretta delimitazione dei margini tumorali della lesione cutanea, possano consentire un’asportazione chirurgica completa. La fotodiagnosi cutanea si basa sulla diversa fluorescenza emessa dalle cellule tumorali, trattate con un farmaco fotosensibilizzante e successivamente illuminate con luce di Wood, rispetto al tessuto sano circostante. E una metodica diagnostica che permette una corretta distinzione tra il tessuto tumorale e il tessuto sano circostante rispetto a quanto non sia possibile con la sola diagnosi clinica e rappresenta pertanto una procedura di riferimento per la determinazione visiva e in vivo dei margini di una lesione tumorale da asportare chirurgicamente e mal definibile nei contorni di superficie. Presentiamo il caso di una paziente con un carcinoma basocellulare recidivante, localizzato in sede nasale con difficile definizione dei margini della lesione, in cui la fotodiagnosi ha permesso di ottenere una piu precisa valutazione dell’area tumorale e una conseguente asportazione radicale.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011
Nicolò Rivetti; Andrea Carugno; Erica Moggio; Riccardo Borroni; Valeria Brazzelli
La terapia fotodinamica (PDT) e una forma di trattamento non chirurgico applicabile a diversi tipi di tumori non cutanei (tumori gastrointestinali, cerebrali, broncopolmonari, endometriali e vescicali) e ad alcuni tumori e lesioni pretumorali della cute. Il principio su cui si basa la PDT e quello di una reazione fotodinamica in grado di distruggere selettivamente le cellule tumorali, ovvero un processo chimico mediato dalla luce (processo foto-chimico) che prevede l’assorbimento della luce da parte di una sostanza fotosensibile e la successiva formazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), in grado di distruggere la cellula nella quale si sono formati. Dalla fine degli anni ’90 la PDT cutanea e divenuta una valida opzione terapeutica per il dermatologo, e dopo il 2000 e entrata a far parte delle linee guida internazionali per il trattamento dei tumori cutanei non melanocitari (NMSC) quali la cheratosi attinica (AK), il carcinoma basocellulare superficiale (BCC), e recentemente anche il morbo di Bowen (BD). La tollerabilita e i vantaggi per il paziente in confronto alle altre terapie ablative chirurgiche e non chirurgiche sono notevoli. La selettivita per le cellule malate con risparmio del tessuto sano permette di avere una guarigione della lesione ulcerativa post-trattamento piu rapida, di mantenere la funzione della cute, e di ottenere un risultato esteticamente molto piu accettabile. Questi vantaggi sono particolarmente evidenti per le lesioni di ampie dimensioni o per lesioni multiple soprattutto al volto. Inoltre e utile per il trattamento di pazienti anziani o in scadenti condizioni generali o in terapia anticoagulante. In questo lavoro, presentiamo l’esperienza della Clinica Dermatologica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia a distanza di circa un anno dall’introduzione della PDT per la terapia dei tumori cutanei non melanocitari: sono stati trattati 29 pazienti e, tenendo conto che alcuni soggetti presentavano piu di una lesione e che in uno stesso paziente potevano essere contemporaneamente presenti lesioni di natura diversa (BD, BCC e/o AK), sono stati nel complesso trattati 4 BD, 21 BCC e 52 AK. L’esperienza della Clinica Dermatologica conferma i dati riportati in letteratura sull’efficacia e i vantaggi di que-sto tipo di terapia: i risultati ottenuti sono piu che soddisfacenti con una remissione clinica delle lesioni trattate maggiore del 90% del totale delle lesioni. Gli eventi collaterali sono stati scarsi e caratterizzati da dolore o bru-ciore localizzato all’area trattata e da aumento della pressione arteriosa durante la procedura. In conclusione, la PDT si e rivelata una terapia efficace, nonche una valida alternativa nel trattamento dei NMSC.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011
Sara Grassi; Riccardo Borroni; Monica Concardi; Ignazio Puccia; Marta Diegoli; Maurizia Grasso; Olga Ciocca; Eloisa Arbustini
La porpora di Bateman e una patologia caratterizzata dalla presenza di soffusioni emorragiche di dimensioni variabili, non infiammatorie, talvolta associate a disepitelizzazioni, che insorgono elettivamente nel contesto della cute fotoinvecchiata. L’insorgenza delle lesioni purpuriche e stata da sempre attribuita a microtraumatismi apportati accidentalmente sulla superficie cutanea che causerebbero la ressi vasale per la mancanza di una adeguato sostegno strutturale collagenico. Sussistono tuttavia evidenze che la riduzione del contenuto di collagene di tipo I e III nel derma, che avviene durante l’invecchiamento, non e in grado per se di rendere ragione della complessita del quadro clinico e della sua evoluzione. I risultati ottenuti con l’indagine immunoistochimica ed ultrastrutturale qui proposta, condotta su altre componenti dermiche, il vaso e il mastocito, hanno mostrano da un lato un aumento del numero di vasi nella porpora di Bateman e non una loro ressi o diminuzione, un ispessimento delle loro membrane con aumento del collagene IV e dall’altro, un significativo aumento dei mastociti dermici nel contesto della porpora e segni di loro attivazione. Questi dati dimostrano nuovi possibili momenti patogenetici della porpora di Bateman, che hanno nel mastocita un probabile punto cruciale.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011
Riccardo Borroni; Vincenzo Grasso; Olga Ciocca; Eloisa Arbustini; Maurizia Grasso; Camilla Vassallo
Il glomangioma e un tumore benigno che origina dalle cellule muscolari lisce modificate di una formazione glomica. I glomangiomi multipli sono trasmessi con una ereditarieta di tipo autosomico dominane e sono considerati dei tumori rari: rappresentano infatti solo il 10% dei casi riportati in letteratura, anche se tale dato e verosimilmente per eccesso, in quanto i glomangiomi singoli raramente vengono riportati. Questo lavoro si e posto lo scopo di studiare un sospetto caso di glomangiomi cutanei multipli a carattere familiare, accertandone la diagnosi per mezzo dell’esame istologico delle lesioni asportate ed esame genetico per la ricerca delle mutazioni a carico del gene per la glomulina.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011
Vincenzo Grasso; Giorgia Ronzi; Gloria Roveda; Stefania Legoratto; Giambattista Manna; Andrea Carugno; Arianna Alborghetti; Riccardo Borroni; Raffaello Cananzi; Valeria Brazzelli
Efalizumab e un anticorpo monoclonale umanizzato ad attivita anti-CD11a, il cui meccanismo d’azione risiede nel blocco dell’attivazione, adesione e migrazione delle cellule T, approvato per il trattamento della psoriasi in placche di grado moderato-severo e ritirato dal commercio per l’insorgenza di letali complicanze di natura infettivologica. Presentiamo tre casi di pazienti affetti da grave psoriasi in placche e trattati con Efalizumab, con ottimo controllo del quadro clinico dopo alcuni mesi di trattamento. Il ritiro del farmaco ha tuttavia imposto la sospensione della terapia, determinando in tutti i pazienti la comparsa di una grave recidiva di psoriasi in placche, pustolosa o suberitrodermica, accompagnata da un marcato interessamento sistemico. L’impiego della ciclo-sporina-A ad un dosaggio di 4 mg/Kg/die ha permesso un rapido ed efficace controllo del quadro clinico cutaneo, senza comparsa di considerevoli effetti collaterali. Questi casi mettono in evidenza la difficolta di gestione di una grave recidiva di psoriasi dopo sospensione di un farmaco biologico, spesso piu aggressiva e resistente alle terapie rispetto alla forma d’esordio, e come la Ciclosporina-A rappresenti una modalita terapeutica ideale e con un buon profilo di sicurezza per il trattamento di psoriasi generalizzate a maggiore componente infiammatoria.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011
Gloria Roveda; Giorgia Ronzi; Vincenzo Grasso; Vincenzo Barbaccia; Andrea Carugno; Arianna Alborghetti; Giambattista Manna; Luisa Fornara; Riccardo Borroni; Raffaello Cananzi; Valeria Brazzelli
Descriviamo il caso di una donna di 42 anni affetta da psoriasi volgare in remissione clinica completa da 15 settimane, che ha presentato l’insorgenza di un’eruzione pustolosa diffusa su gran parte della superficie cuta-nea, con febbre e condizioni generali scadenti dopo l’assunzione di Ciprofloxacina per il trattamento di un’infezione delle vie urinarie. In base al quadro clinico ed all’anamnesi di una pregressa eruzione cutanea da Ciprofloxacina e stata posta diagnosi di psoriasi pustolosa generalizzata indotta da Ciprofloxacina. Dopo il trattamento sistemico con Ciclosporina-A si e ottenuta la remissione del quadro clinico in poche settimane. La terapia con Ciclosporina-A risulta una valida opzione terapeutica nel trattamento della forma acuta e grave di psoriasi pustolosa generalizzata.
Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2010
Andrea Carugno; Arianna Alborghetti; Gloria Roveda; Vincenzo Grasso; Raffaello Cananzi; Riccardo Borroni; Nicolò Rivetti; Valeria Brazzelli
The objective of the study was to assess the frequency of nail involvement in psoriasis patients and detect the relationship between nail involvement and different clinical parameters. 178 patients with psoriasis were in-cluded in the study (54 women and 124 men) for each patient was calculated the PASI and NAPSI value, clinical interview was conducted in order to detect anamnestic features. 76.9% of subjects showed signs of nail involvement (NAPSI ≥1). Nail lesions were associated with longer duration of psoriasis (15.6 vs 14.0 years). The average PASI score was significantly higher in individuals with nail involvement (12.0 vs 8.7 p=0.06). 85.7% of patients with psoriatic arthritis showed nail involvement. Individuals with psoriatic arthritis have a significantly duration of skin disease longer compared with individuals with skin involvement only (22.7 vs 13.8 years p=0.0001). The study revealed that nail psoriasis is a very common problem. It is associated with more severe and durable psoriasis and it is strongly correlated with psoriatic arthritis.