Carlo Peretto
University of Ferrara
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Publication
Featured researches published by Carlo Peretto.
PLOS ONE | 2015
Carlo Peretto; Julie Arnaud; Jacopo Moggi-Cecchi; Giorgio Manzi; Sébastien Nomade; Alison Pereira; Christophe Falguères; Jean-Jacques Bahain; Dominique Grimaud-Hervé; Claudio Berto; Benedetto Sala; Giuseppe Lembo; Brunella Muttillo; Rosalia Gallotti; Ursula Thun Hohenstein; Carmela Vaccaro; Mauro Coltorti; Marta Arzarello
Isernia La Pineta (south-central Italy, Molise) is one of the most important archaeological localities of the Middle Pleistocene in Western Europe. It is an extensive open-air site with abundant lithic industry and faunal remains distributed across four stratified archaeosurfaces that have been found in two sectors of the excavation (3c, 3a, 3s10 in sect. I; 3a in sect. II). The prehistoric attendance was close to a wet environment, with a series of small waterfalls and lakes associated to calcareous tufa deposits. An isolated human deciduous incisor (labelled IS42) was discovered in 2014 within the archaeological level 3 coll (overlying layer 3a) that, according to new 40Ar/39Ar measurements, is dated to about 583–561 ka, i.e. to the end of marine isotope stage (MIS) 15. Thus, the tooth is currently the oldest human fossil specimen in Italy; it is an important addition to the scanty European fossil record of the Middle Pleistocene, being associated with a lithic assemblage of local raw materials (flint and limestone) characterized by the absence of handaxes and reduction strategies primarily aimed at the production of small/medium-sized flakes. The faunal assemblage is dominated by ungulates often bearing cut marks. Combining chronology with the archaeological evidence, Isernia La Pineta exhibits a delay in the appearance of handaxes with respect to other European Palaeolithic sites of the Middle Pleistocene. Interestingly, this observation matches the persistence of archaic morphological features shown by the human calvarium from the Middle Pleistocene site of Ceprano, not far from Isernia (south-central Italy, Latium). In this perspective, our analysis is aimed to evaluate morphological features occurring in IS42.
Scientific Reports | 2017
Federico Lugli; Anna Cipriani; Julie Arnaud; Marta Arzarello; Carlo Peretto; Stefano Benazzi
We present the Sr isotopic composition of enamel of the most ancient deciduous tooth ever discovered in Italy to assess human mobility in Middle Pleistocene. Reconstructing ancient mobility is crucial for understanding human strategy at exploiting temporally and spatially patchy resources, with most studies focusing on indirect evidences, ultimately affecting our interpretation on hominin territoriality and energetic costs invested by hominin groups. Here, we use the high spatial resolution and micro-destructivity options offered by the Laser Ablation Multi-Collector Inductively Coupled Plasma Mass Spectrometry technique, to determine the 87Sr/ 86Sr intra-tooth variability of a human deciduous incisor from the Middle Pleistocene layers of the Isernia La Pineta site (Italy). We compared these data with the Sr isotopic signature of local micro-mammals, the broadest home-range of the macro-mammals and with modern plant samples. Our study reveals that while macro-mammals have possibly migrated through the landscape for up to 50 km, the pregnant woman from Isernia was probably local, given that the isotopic ratio of the enamel falls within the local range and is comparable with the signature of the local plants in a radius of 10 km. This is the first case study of Sr isotopic composition determination in such ancient deciduous tooth.
Sezione di Museologia Scientifica e Naturalistica | 2013
Julie Arnaud; Marta Arzarello; Carlo Peretto
A proposito di Antropologia Tutti noi oggi siamo nella condizione di raccontare la nostra storia e descrivere cosa siamo, con dovizia di particolari, da piu punti di vista. Molti obbiettano che c’e ancora molto da capire e da scoprire, ma non bisogna dimenticare che lo sviluppo delle conoscenze sulla nostra realta ha avuto, in particolare negli ultimi decenni, un’impennata vertiginosa. Il motivo di tutto questo risiede nell’interdisciplinarieta, modalita di intervento scientifico che raggruppa ricercatori di ambiti differenti, talvolta anche decisamente diversi tra loro, in grado di contribuire al trasferimento di competenze e alla creazione di quella rete di discussione che esula dai confini del settorialismo dei risultati acquisiti. A questo proposito e fondamentale ricordare che l’interdisciplinarieta e la diretta quanto immediata conseguenza di quello che e stato definito metodo sperimentale, in grado da un lato di mettere in dubbio il sistema di visone unico e assoluto del mondo antico e dall’altro di metterci nella condizione di riappacificarci col mondo della natura. In questa nuova dimensione, la relazione Uomo/Natura acquista un significato del tutto nuovo. La Natura e in grado sperimentalmente di supportare o negare le nostre supposizioni. Ecco che allora i reperti fossili e le molecole sono tra le principali prove tangibili dell’evoluzione e della nostra attuale realta; analogamente i prodotti delle attivita umane e i sedimenti che li conservano contribuiscono alla definizione di scale cronologiche e della successione degli antichi ambienti naturali di vita, dalle origini fino al contesto attuale, ricco di innumerevole variabilita; adattamenti e stato di salute possono essere indagate in dettaglio e cosi di seguito per una infinita di aspetti. La stessa umanita attuale e al centro dell’attenzione attraverso molteplici e differenziati punti di vista. Ne discende che si prende atto, non senza pregiudizi, di essere in tutto e per tutto esseri biologici con regole biologiche scritte con quel numero infinito di molecole che si interfacciano e che concorrono a definire la nostra “memoria” di specie. Questi sono i contenuti che caratterizzano l’Antropologia, in un’ampia gamma di interessi ancor piu evidente di altre discipline. Ne consegue che l’Antropologia risponda all’esigenza di una profonda interdisciplinarieta e il XX Congresso degli Antropologi Italiani, che si tiene a Ferrara, e un ottimo esempio di tutto questo, con le sue numerose sezioni che abbracciano molteplici tematiche, quali Paleantropologia, Ecologia preistorica, Biologia scheletrica, Antropologia forense, Antropologia del vivente, Biodemografia, Collezioni antropologiche e Antropologia molecolare. Carlo Peretto Antropologo, Universita di Ferrara
Quaternary International | 2005
Mauro Coltorti; G. Féraud; A. Marzoli; Carlo Peretto; T. Ton-That; Pierre Voinchet; Jean-Jacques Bahain; Antonella Minelli; U. Thun Hohenstein
Nature | 1982
M. Coltorti; Mauro Cremaschi; M. C. Delitala; D. Esu; M. Fornaseri; A. McPherron; M. Nicoletti; R. van Otterloo; Carlo Peretto; Benedetto Sala; V. Schmidt; J. Sevink
Quaternary International | 2012
Marta Arzarello; Giulio Pavia; Carlo Peretto; Carmelo Petronio; Raffaele Sardella
Earth and Planetary Science Letters | 2011
Giovanni Muttoni; Giancarlo Scardia; Dennis V. Kent; Enrico Morsiani; Fabrizio Tremolada; Mauro Cremaschi; Carlo Peretto
Quaternary International | 2010
Marta Arzarello; Carlo Peretto
Quaternary International | 2012
Marco Pavia; Marta Zunino; Mauro Coltorti; Chiara Angelone; Marta Arzarello; Cristina Bagnus; Luca Bellucci; Simone Colombero; Federica Marcolini; Carlo Peretto; Carmelo Petronio; Mauro Petrucci; Pierluigi Pieruccini; Raffaele Sardella; Evdokia Tema; Boris Villier; Giulio Pavia
Quaternary Science Reviews | 2011
Erwan Messager; Vincent Lebreton; Laurent Marquer; Elda Russo-Ermolli; Ronan Orain; Josette Renault-Miskovsky; David Lordkipanidze; Jackie Despriée; Carlo Peretto; Marta Arzarello