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Featured researches published by Laura Bossolesi.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2013

Utilizzo clinico di tomografia a coerenza ottica (OCT) e di polarimetria a scansione laser confocale (GDx-VCC) nel glaucoma

Carlo Alberto Cutolo; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Laura Bossolesi; Andrea Mazzone; Giovanni Milano

Lo scopo dello studio e stato di confrontare le misure di spessore dello strato delle fibre nervose (RNFL) valutate con polarimetria a scansione laser confocale (GDx-VCC) e tomografia a coerenza ottica (SD-OCT iVue) in pazienti con sospetta neuropatia ottica glaucomatosa. 34 pazienti consecutivi (68 occhi) sono stati sottoposti a valutazione specialistica e ad analisi morfometrica di RNFL con GDx-VCC e SD-OCT iVue. Le misure fornite dai due strumenti sono state correlate tra loro calcolando il coefficiente di correlazione R. La correlazione e statisticamente significativa anche se il grado di correlazione risulta modesto o moderato. Solo il 48 % degli esami risulta di qualita ottimale con entrambi gli strumenti (Q>7 o Scan Quality Index >50). L’uso di entrambi i metodi di analisi morfologica permette di avere l’ 85% di immagini di buona qualita e valutabili clinicamente da almeno uno strumento.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Il color Doppler imaging nel glaucoma: confronto dello spettro Doppler dei vasi retrobulbari di un paziente glaucomatoso con uno sano

Carlo Alberto Cutolo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Massimiliano Lava; Carolina Dellafiore; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Laura Spallone; Laura Bossolesi; Giovanni Milano

Si ritiene che le alterazioni della perfusione ematica dell’occhio abbiano un ruolo importante nel glaucoma primario ad angolo aperto. Per questo motivo l’esame CDI dei vasi retrobulbari viene usato a fini di ricerca per comprendere l’entita di queste alterazioni e il loro ruolo nella patogenesi della malattia. I parametri comunemente studiati sono il PSV, l’EDV e l’IR nell’arteria oftalmica, nell’arteria centrale della retina e nelle arterie ciliari posteriori brevi. Alla luce di un recente lavoro che ha trovato differenze statisticamente significative per i parametri ESA e Sm/Dm nell’arteria oftalmica, presentiamo i risultati dello studio CDI di un caso di glaucoma a pressione normale e lo confrontiamo con un controllo sano. Le misure ottenute concordano con la letteratura in quanto, fatta eccezione per il PSV dell’arteria oftalmica, notiamo velocita inferiori per tutti i parametri e in tutti i vasi, associati a un aumento dell’indice di resistivita. Inoltre, sempre concordemente alla letteratura, l’ESA risulta piu basso e l’Sm/Dm maggiore se confrontato con i valori misurati in un volontario sano. Ulteriori studi saranno necessari per comprendere l’entita delle alterazioni nel patologico e l’influenza che esse possono avere sulla progressione del danno al nervo ottico.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Correlazione tra struttura e funzione del nervo ottico nella neuropatia ottica glaucomatosa

Tommaso Marchese; Laura Bossolesi; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Giovanni Milano

Scopo: confrontare i dati forniti dal polarimetro a scansione laser con compensazione corneale variabile (VCC) con quello a compensazione corneale migliorata (ECC) e verificare la correlazione tra i dati strutturali forniti dal GDx con i dati funzionali dalla perimetria automatizzata standard (SAP). Materiali e metodi: sono stati considerati 339 occhi di 182 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita degli Studi di Pavia. I pazienti sono stati sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata standard (SAP) e polarimetria a scansione laser con GDx-VCC e GDx-ECC. Di ogni esame GDx si e considerato la qualita dell’immagine (Q), la tipicita della scansione (TSS), l’indice delle fibre nervose (NFI), lo spessore medio dello strato delle fibre nervose nella banda parapapillare (TSNIT average) e della sua parte superiore (TSNIT sup) e inferiore (TSNIT inf). I valori di Q, TSS e i parametri morfometrici forniti da VCC ed ECC sono stati confrontati applicando il Wilcoxon signed-rank test. La correlazione fra parametri GDx e indici perimetrici globali e stata valutata calcolando l’indice di correlazione di Pearson “r”. Gli stessi test statistici sono stati poi applicati ad un piu ristretto campione di 118 soggetti caratterizzati da una qualita elevata della scansione polarimetrica (Q>7 e TSS>80 sia con VCC che con ECC). Risultati: ECC fornisce immagini di qualita superiore rispetto a VCC: solo 204 immagini su 339 (60%) sono di buona qualita (Q >7) con VCC mentre 325 su 339 (96%) lo sono con ECC. 140 scansioni su 339 (41%) sono atipiche (TSS <80) Con VCC mentre con ECC sono atipiche 20 scansioni su 339 (6%). In entrambi i gruppi ECC rispetto a VCC rileva costantemente spessori dello strato delle fibre nervose (TSNIT) inferiori e NFI superiori sia nel gruppo complessivo che in quello ristretto. Nel gruppo complessivo la correlazione struttura/funzione e da povera a moderata ed e migliore per i parametri di ECC e soprattutto per NFI. Nel gruppo ristretto invece la differenza ECC/VCC si riduce in virtu di un aumento della correlazione struttura/funzione dei parametri VCC in particolare per TSNIT inferior e average di VCC. Conclusioni: ECC e in grado di fornire immagini di qualita superiore rispetto a VCC e probabilmente e in grado di riprodurre in modo piu affidabile la reale struttura di RNFL rispetto alla versione precedente (VCC). ECC evidenzia spessori di RNFL inferiori, valori di NFI superiori e una migliore correlazione con gli indici perimetrici rispetto a VCC. GDx-ECC puo migliorare la precocita della diagnosi di glaucoma. Dal momento che la correzione struttura/funzione risulta essere da povera a moderata anche con ECC, una corretta diagnosi di neuropatia ottica glaucomatosa necessita in ogni caso di una valutazione della struttura e della funzione del nervo ottico.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Riproducibilità della misura della velocità ematica nei vasi retrobulbari utilizzando il color Doppler imaging

Alice Chandra Verticchio Vercellin; Carlo Alberto Cutolo; Carolina Dellafiore; Massimiliano Lava; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Laura Spallone; Laura Bossolesi; Carmine Tinelli; Annalisa De Silvestri; Giovanni Milano

L’evidenza che alcuni pazienti con glaucoma possono continuare a peggiorare nonostante una riduzione significativa della pressione intraoculare (PIO) suggerisce che altri fattori siano co-responsabili per l’incidenza e la progressione della neuropatia ottica glaucomatosa. Poiche si ritiene che fattori vascolari sistemici e locali siano molto importanti, abbiamo arruolato 16 volontari sani per testare la riproducibilita del color Doppler imaging (CDI) nella nella valutazione del flusso ematico dei vasi retrobulbari prima di realizzare uno studio su pazienti glaucomatosi. In questo studio quattro operatori mascherati hanno utilizzato due differenti macchine ecografiche. La concordanza intraoperatore nell’arteria oftalmica (AO) e risultata essere buona o molto buona per il peak systolic velocity (PSV), end-diastolic velocity (EDV) e indice di resistivita (IR) in entrambi le macchine. Le differenze nella concordanza fra macchine e/o operatori sono risultate maggiori per l’arteria centrale della retina e per le arterie ciliari posteriori. Abbiamo anche testato la riproducibilita interoperatore ma una scarsa concordanza e stata trovata fra le misure.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011

Il nuovo algoritmo SITA-SWAP nella diagnosi di neuropatia ottica glaucomatosa

Laura Bossolesi; Sara Lombardo; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Mauro Colombo; Giovanni Milano

Scopo: verificare le caratteristiche della perimetria automatizzata a corta lunghezza d’onda con algoritmo SITA-Standard (SITA-SWAP) rispetto al precedente algoritmo a soglia piena (SWAP-FT) e alla perimetria automatizzata standard con algoritmo SITA-Standard (SITA-SAP). Materiali e metodi: sono stati selezionati 25 occhi di 13 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita di Pavia con glaucoma iniziale o sospetto e con una precedente e prolungata esperienza di perimetria automatizzata. I pazienti si sono sottoposti a completa visita oculistica, polarimetria laser dello strato delle fibre nervose retiniche (RNFL) con compensazione corneale variabile (GDx-VCC), tomografia a scansione laser della papilla ottica (ONH) con HRT-II, SITA-SWAP e SITA-SAP. Nei pazienti con esperienza di SWAP-FT si e anche preso in considerazione l’ultimo esame eseguito nei 2-6 anni prima. I pazienti sono stati inoltre sottoposti a questionario per evidenziare il giudizio personale relativo alle difficolta, ai disturbi soggettivi e al gradimento dei 3 esami perimetrici a confronto. Dei 3 esami perimetrici si sono considerati gli indici perimetrici globali, difetto medio (MD) e deviazione standard dal modello (PSD), che corrisponde alla deviazione standard dal modello corretta (CPSD) dell’algoritmo SWAP-FT, e la durata dell’esame. Il confronto degli indici perimetrici e della durata dell’esame di SITA-SWAP con il precedente SWAP-FT e successivamente con SITA-SAP e stato realizzato applicando il test t di Student per dati appaiati. Risultati: l’unico confronto non statisticamente significativo e quello relativo all’indice MD nei due test blu su giallo. SITA-SWAP evidenzia un valore di MD significativamente piu elevato di SITA-SAP e un valore di PSD significativamente piu elevato di entrambi gli altri algoritmi testati. La durata dell’esame con SITA-SWAP e piu breve di circa il 20% di SITA-SAP e di addirittura il 70% di SWAP-FT. L’analisi dei questionari ha confermato la minore durata di SITA-SWAP sia rispetto a SWAP-FT, percepita in tutti i soggetti, sia rispetto a SITA-SAP, percepita solo dai pazienti esperti; ne consegue maggiore attenzione, minore affaticamento e minori disturbi soggettivi. Conclusioni: SITA-SWAP e un esame perimetrico rapido, gradito ai pazienti, di facile esecuzione e pro-babilmente in grado di mettere in evidenza difetti glaucomatosi iniziali nonostante sia influenzato in modo rilevante dalla non perfetta trasparenza dei mezzi.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011

Correlazione morfofunzionale nella neuropatia ottica glaucomatosa

Sara Lombardo; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Laura Bossolesi; Giovanni Milano

Scopo: verificare la correlazione fra i parametri strutturali della testa del nervo ottico (ONH) e dello strato delle fibre nervose retiniche (RNFL) forniti dal tomografo a scansione laser confocale HRT II e dal polarimetro a scansione laser confocale a compensazione corneale variabile GDx-VCC e gli indici funzionali del campo visivo (CV). Materiali e metodi: sono stati selezionati 157 occhi di 97 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita di Pavia. Questi sono stati successivamente sottoposti ad un completo esame oftalmico includendo la Perimetria Automatizzata Standard (SAP) e la valutazione morfometrica di ONH con l’HRT II e di RNFL con il GDx-VCC. Di SAP sono stati presi in considerazione gli indici perimetrici globali, difetto medio (MD) e deviazione standard dal modello (PSD), di HRT II la misura della forma dell’escavazione (CSM), il rapporto fra area dell’escavazione e area del disco ottico (CDR), l’area dell’escavazione (CA) e l’area della rima neuroretinica (RA) e di GDx l’indice delle fibre nervose (NFI), lo spessore medio delle fibre nella banda peripapillare e la deviazione standard (media TSNIT e deviazione standard TSNIT). Sulla base dei valori della pressione intraoculare (PIO) e dei risultati del CV sono stati suddivisi in tre gruppi: normali, sospetti e glaucomatosi. Sono state valutate le differenze tra i tre gruppi considerati e la correlazione degli indici del CV con i parametri del GDx-VCC e dell’ HRT II. Risultati: confrontando i tre gruppi a due a due, sulla base degli indici perimetrici, sono emerse differenze statisticamente significative, eccezion fatta fra i pazienti sani e quelli sospetti. L’analisi statistica rivela una buona correlazione tra gli indici del CV e i parametri topografici, specialmente NFI e media TSNIT. Conclusioni: e stata riscontrata una buona correlazione tra gli indici funzionali e i parametri strutturali di RNFL e di ONH. Questa correlazione sembra essere migliore con il GDx rispetto all’HRT. La variabilita dei parametri topografici tra i soggetti limita l’utilita dell’analisi morfometrica, se usata come un singolo esame diagnostico, e rende cruciale la correlazione struttura-funzione nella diagnosi precoce del glaucoma.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011

Diagnosi precoce di neuropatia ottica glaucomatosa. Mito o realtà

Sara Lombardo; Adriana Moro; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Laura Bossolesi; Giovanni Milano

Scopo: verificare la capacita degli esami elettrofisiologici, l’elettroretinogramma da pattern (PERG) e i potenziali visivi evocati (PEV), di mettere in evidenza alterazioni funzionali dovute a neuropatia glaucomatosa in pazienti con campo visivo (CV) nei limiti di norma (GSS=0) e minime alterazioni strutturali a carico del nervo ottico rilevate dal polarimetro laser confocale con compensazione corneale variabile GDx-VCC (NFI<70). Materiali e metodi: sono stati selezionati 53 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita di Pavia. I pazienti si sono sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata stan-dard (SAP), GDx-VCC, PERG e PEV. Di SAP si sono considerati gli indici perimetrici globali, difetto medio (MD) e deviazione standard dal modello (PSD), utilizzati per stadiare il difetto perimetrico tramite il Glaucoma Staging System (GSS), di GDx l’indice di fibre nervose (NFI), di PERG transient l’ampiezza e la latenza di P50 e N95 e di PEV transient l’ampiezza e la latenza di N75 e P100. Si sono divisi i pazienti arruolati in 2 gruppi sulla base di NFI: il gruppo 1, costituito da 32 pazienti con assenza di segni funzionali (GSS=0) e strutturali (NFI<30) di neuropatia, e il gruppo 2, formato da 21 pazienti con CV normale (GSS=0) e sospetto glaucoma (NFI≥30 e <70). Il confronto delle variabili quantitative tra due gruppi sono stati effettuati con un test t di Student per dati indipendenti, mentre la correlazione e stata analizzata con il coefficiente di correlazione r di Pearson. Il limite di significativita scelto e stato quello usuale del 5% (p<0.05). Risultati: il confronto tra i due gruppi non evidenzia differenze significative nelle ampiezze e nelle latenze delle onde che caratterizzano PERG e PEV. Non esiste correlazione statistica tra i dati PERG e PEV e NFI, fatta eccezione per la correlazione, tuttavia non ottimale, rilevata tra NFI ed ampiezza dell’onda N95 del PERG nel gruppo 1. Conclusioni: nei pazienti con un sospetto di neuropatia ottica iniziale gli esami elettrofisiologici non mostrano un evidente vantaggio rispetto a SAP nel rilevare danni funzionali precoci e inoltre evidenziano alterazioni funzionali non significativamente correlate a quelle strutturali fornite da GDx. In conclusione il rilievo degli iniziali difetti di struttura del nervo ottico glaucomatoso e le alterazioni corrispondenti costituiscono ancora un problema diagnostico non completamente risolto.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011

La polarimetria laser confocale nella neuropatia ottica glaucomatosa: influenza del cristallino

Marco Bordin; Laura Bossolesi; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Giovanni Milano

Scopo: confrontare i dati forniti dal polarimetro a scansione laser con compensazione corneale variabile (VCC) con quello a compensazione corneale migliorata (ECC) in una popolazione di soggetti valutati per sospetto di neuropatia ottica glaucomatosa e suddivisi in base alle caratteristiche del cristallino. Materiali e metodi: sono stati considerati 339 occhi di 182 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita di Pavia. I pazienti sono stati sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata standard (SAP) e polarimetria a scansione laser con GDx-VCC e GDx-ECC. Di ogni esame GDx si e considerato la qualita dell’immagine (Q), la tipicita della scansione (TSS), l’indice delle fibre nervose (NFI), lo spessore medio dello strato delle fibre nervose nella banda parapapillare (TSNIT average) e della sua parte superiore (TSNIT superiore) e inferiore (TSNIT inferiore). I pazienti sono stati poi suddivisi in base all’opacita del cristallino stadiato con il metodo LOCS III (Lens Opacification Classification System III) e in base alla pre-senza di lentina intraoculare (IOL) in quattro gruppi contraddistinti da IOL, opacita della lente (NO3/NC3), scle-rosi della lente (NO2/NC2) e lente trasparente (NO1/NC1). I valori di Q, TSS e i parametri morfometrici forniti da VCC ed ECC sono stati confrontati applicando il Wilcoxon signed-rank test e il coefficiente di concordanza di Lin. Le differenze tra gruppi sono state studiate applicando il test di Kruskal-Wallis. Risultati: il Wilcoxon signed-rank test mostra che i due algoritmi del polarimetro GDx forniscono valori statisti-camente diversi con eccezione dello spessore inferiore di RNFL nel gruppo con lente trasparente. Il coefficiente di concordanza di Lin (ρ) mette in evidenza una concordanza tra algoritmi elevata solamente nel gruppo con lente trasparente, soprattutto per quanto riguarda NFI, e una costante assenza di concordanza per quanto riguarda la qualita dell’immagine e la tipicita della scansione. Con VCC solo 204 immagini su 399 (60%) sono di buona qualita (Q>7) mentre con ECC sono 325 su 339 (96%). Con VCC 140 scansioni su 339 (41%) sono atipiche (TSS<80) mentre con ECC sono atipiche 20 scansioni su 339 (6%). Analoghi risultati si ottengono nei gruppi suddivisi in base alla lente sia per quanto riguarda Q che TSS: la qualita della scansione e ottimale con ECC e non sempre soddisfacente con VCC. I risultati qualitativamente peggiori per Q e TSS si verificano nel gruppo con IOL. Con ECC in tutti i gruppi la percentuale di soggetti con esami di ottimale qualita e superiore al 90%. Il test di Kruskal-Wallis ha messo in evidenza il fatto che i gruppi sono diversi tra loro soprattutto per l’eta e per la IOP, ma mentre i valori di IOP sono ben entro limiti di norma in tutti i gruppi, i soggetti con lente trasparente sono significativamente piu giovani rispetto agli altri e soprattutto a coloro che si sono gia sottoposti ad intervento di cataratta. Differenze tra gruppi si evidenziano anche per quanto riguarda il difetto medio MD e la stadiazione con GSS2. Negli esami VCC risulta evidente la qualita diversa tra i gruppi sia per Q che per TSS soprattutto tra soggetti con lente trasparente o con iniziale sclerosi e soggetti con opacita o IOL; non si rilevano invece differenze significative di qualita della scansione quando questa e effettuata con ECC. Conclusioni: in tutte le diverse condizioni del cristallino analizzate e anche in presenza di IOL ECC e in grado di fornire immagini di qualita superiore rispetto a VCC ed e quindi in grado di rilevare in maniera piu affidabile e piu precoce i segni di neuropatia ottica glaucomatosa. La qualita dell’esame e quindi l’affidabilita diagnostica dei risultati sembra essere influenzata dalle condizioni del cristallino in VCC: una lente sostanzialmente traspa-rente permette risultati migliori e piu concordanti tra i due algoritmi mentre la presenza di una lentina intraoculare penalizza in maniera particolare il rilievo del segnale dovuto alle fibre nervose peripapillari.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011

Influenza della qualità dell’esame nella diagnosi di neuropatia ottica glaucomatosa con polarimetria laser confocale

Alice Chandra Verticchio Vercellin; Laura Bossolesi; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Giovanni Milano

Scopo: confrontare i dati forniti dal polarimetro a scansione laser con compensazione corneale variabile (VCC) con quello a compensazione corneale migliorata (ECC) e verificarne la correlazione con i risultati del CV in una popolazione di soggetti valutati per neuropatia ottica glaucomatosa sia nella popolazione generale (gruppo complessivo) che in un campione piu ristretto contraddistinto da polarimetria laser di qualita ottimale (gruppo ristretto). Materiali e metodi: sono stati considerati 339 occhi di 182 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita di Pavia. I pazienti sono stati sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata standard (SAP) e polarimetria a scansione laser con GDx-VCC e GDx-ECC. Di ogni esame GDx si e considerato la qualita dell’immagine (Q), la tipicita della scansione (TSS), l’indice delle fibre nervose (NFI), lo spessore medio dello strato delle fibre nervose nella banda parapapillare (TSNIT average) e della sua parte superiore (TSNIT sup) e inferiore (TSNIT inf). I valori di Q, TSS e i parametri morfometrici forniti da VCC ed ECC sono stati confrontati applicando il Wilcoxon signed-rank test e il coefficiente di concordanza di Lin. La correlazione fra parametri GDx e indici perimetrici globali e stata valutata calcolando l’indice di correlazione di Pearson r. Gli stessi test statistici sono stati poi applicati ad un piu ristretto campione di 118 soggetti caratterizza-ti da una qualita elevata della scansione polarimetrica poiche tutti i soggetti avevano Q>7 e TSS>80 sia con VCC che con ECC. Si e inoltre ritenuto interessante verificare il comportamento di NFI di VCC e ECC in un grafico Bland e Altman sia per tutti i 339 soggetti inclusi che per i 118 con qualita elevata della scansione. Risultati: in entrambi i gruppi studiati ECC fornisce immagini di qualita superiore: con VCC solo 204 immagini su 339 (60%) sono di buona qualita (Q>7) mentre con ECC sono 325 su 339 (96%). Con VCC 140 scansioni su 339 (41%) sono atipiche (TSS<80) mentre con ECC sono atipiche 20 scansioni su 339 (6%). Inoltre ECC rispetto a VCC rileva costantemente spessori dello strato delle fibre nervose (TSNIT) inferiori e NFI superiori sia nel gruppo complessivo che in quello ristretto. La concordanza tra i due algoritmi per quanto riguarda i parametri morfometrici risulta quindi significativa ma non elevata nel gruppo complessivo. Nel gruppo ristretto la concordanza aumenta arrivando ad essere quasi perfetta a livello di TSNIT inferior. Nel gruppo complessivo la correlazione struttura/funzione non e ottimale ed e migliore per i parametri di ECC e soprattutto per NFI. Nel gruppo ristretto invece la differenza ECC/VCC si riduce in virtu di un aumento della correlazione struttura/funzione dei parametri VCC con un aumento di r particolarmente evidente per TSNIT inferior e average di VCC. Conclusioni: ECC e in grado di fornire immagini di qualita superiore rispetto a VCC. L’elevata qualita dell’esame e anche il primo presupposto per ritenere che l’algoritmo piu recente sia in grado di riprodurre in modo piu affidabile la reale struttura di RNFL rispetto alla versione precedente (VCC) anche nelle condizioni in cui le scansioni VCC sono di qualita ottimale. Se si considera che ECC evidenzia spessori di RNFL inferiori, valori di NFI superiori e una migliore correlazione con gli indici perimetrici MD e PSD rispetto a VCC, e possibile che GDx-ECC possa migliorare la precocita della diagnosi di glaucoma.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011

Polarimetria laser confocale nella neuropatia ottica glaucomatosa

Sara Lombardo; Giovanni Milano; Laura Bossolesi; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Gemma Caterina Maria Rossi

Purpose: to compare results provided by scanning laser polarimetry variable corneal compensation (VCC) vs enhanced corneal compensation (ECC) and evaluate correlation to visual field results in glaucoma patients. Methods: 339 eyes of 182 patients were included and screened by the glaucoma unit of the University Eye Clinic of Pavia (Italy). Patients were submitted to complete ophthalmic examination, standard automated perimetry (SAP), scanning laser polarimetry with GDx-VCC and GDx-ECC. Quality image (Q), typical scan score (TSS), nerve fibers index (NFI), nerve fibers layer average thickness in a band around the optic nerve head (TSNIT average) and in the upper (TSNIT sup) and lower sector (TSNIT inf) were evaluated for each exam. Q, TSS and morphometric parameters provided by VCC and ECC were compared using Wilcoxon signed-rank test and Lin concordance coefficient. Correlation between GDx and perimetric global indexes was evaluated with Pearson correlation index. Results: 204 images out of 339 (60%) were of good quality (Q>7) with VCC and 325 out of 339 (96%) with ECC. 140 images out of 339 (41%) were atypical (TSS<80) with VCC but only 20 out of 339 with ECC (6%). ECC vs VCC constantly displays lower TSNIT thickness and higher NFI. All comparisons between ECC and VCC parameters showed statistically significant differences confirmed by a moderate to poor concordance between the two instruments. Structure/function correlation was only poor to moderate and better for ECC parameters and first of all for NFI (0.6). Conclusions: ECC provides better quality images than VCC. High quality exam is the first condition to repro-duce a more reliable RNFL structure. ECC points out lower RNFL thickness and higher NFI and reveal a better correlation to perimetric indexes MD and PSD as compared to VCC. GDx-ECC could improve early glaucoma diagnosis.

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