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Featured researches published by Sara Lanteri.


Journal of Glaucoma | 2013

The Italian version of the Glaucoma Symptom Scale Questionnaire: translation, validation, and reliability.

Gemma Caterina Maria Rossi; Gian Maria Pasinetti; Luigia Scudeller; Giovanni Milano; Andrea Mazzone; Marta Raimondi; Marco Bordin; Sara Lanteri; Paolo Emilio Bianchi

Purpose:To validate the Italian version of the Glaucoma Symptom Scale (GSS) Questionnaire and its symptoms and function subscales. Methods:This transversal validation study enrolled nonhospitalized patients with glaucoma, and a reference sample of patients without eye diseases. Eligible participants had to be cognitively able to respond to a health status interview. The Italian self-administered versions of the 25-item National Eye Institute-Visual Function Questionnaire and the GSS Questionnaire were administered to all participants. Reliability and validity of the Italian translation of the GSS Questionnaire were tested using standard statistical methods for questionnaire validation. Results:Ninety-seven patients were enrolled. Cronbach &agr; coefficient ranged from 0.72 to 0.92 across subscales and eyes. Test-retest stability was >85% for each subscale and eye. The control group of participants had better scale scores across all dimensions of vision-targeted health-related quality of life captured by the GSS Questionnaire (P<0.05) and there were good correlations between responses GSS Questionnaire subscales and analogous domains of the 25-item National Eye Institute-Visual Function Questionnaire. Conclusions:The Italian version of the GSS Questionnaire has good validity, discriminatory power, internal consistence and reliability, showing psychometric properties comparable with those of the English version, and can therefore be used in clinical research as a specific measure of vision-related quality of life in Italian-speaking patients with ocular hypertension or glaucoma.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2014

Relazione struttura/funzione e rapporto tra numero di cellule ganglionari retiniche e sensibilità luminosa differenziale espressa in scala logaritmica e lineare nel glaucoma

Pietro Distante; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Massimiliano Rolando; Sara Lombardo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Giovanni Milano

Le conte delle cellule ganglionari retiniche (RGC) peripapillari e maculari ottenute empiricamente discriminano bene tra i vari stadi di neuropatia ottica glaucomatosa. L’esame del campo visivo misura anche le sensibilita luminose differenziali (DLS) in decibel (dB), ma queste possono anche essere convertite in 1/Lambert (1/L). La correlazione del numero delle RGC con le sensibilita luminose differenziali mostra andamenti differenti a seconda della scala utilizzata: il ricorso a DLS espresse in 1/L dimostra l’assenza di una riserva funzionale e l’esistenza di una funzione continua e lineare, ma non migliora la correlazione struttura/funzione che e di tipo moderato. Focal e Global Loss Volume (FLV e GLV) hanno una buona accuratezza diagnostica nella neuropatia ottica glaucomatosa.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2013

Utilizzo clinico di tomografia a coerenza ottica (OCT) e di polarimetria a scansione laser confocale (GDx-VCC) nel glaucoma

Carlo Alberto Cutolo; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Laura Bossolesi; Andrea Mazzone; Giovanni Milano

Lo scopo dello studio e stato di confrontare le misure di spessore dello strato delle fibre nervose (RNFL) valutate con polarimetria a scansione laser confocale (GDx-VCC) e tomografia a coerenza ottica (SD-OCT iVue) in pazienti con sospetta neuropatia ottica glaucomatosa. 34 pazienti consecutivi (68 occhi) sono stati sottoposti a valutazione specialistica e ad analisi morfometrica di RNFL con GDx-VCC e SD-OCT iVue. Le misure fornite dai due strumenti sono state correlate tra loro calcolando il coefficiente di correlazione R. La correlazione e statisticamente significativa anche se il grado di correlazione risulta modesto o moderato. Solo il 48 % degli esami risulta di qualita ottimale con entrambi gli strumenti (Q>7 o Scan Quality Index >50). L’uso di entrambi i metodi di analisi morfologica permette di avere l’ 85% di immagini di buona qualita e valutabili clinicamente da almeno uno strumento.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2013

Relazione tra struttura e funzione del nervo ottico e stima delle cellule ganglionari retiniche nel glaucoma

Pietro Distante; Sara Lombardo; Carmine Tinelli; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Carlo Alberto Cutolo; Giovanni Milano

Il glaucoma e una neuropatia ottica caratterizzata da perdita di cellule ganglionari retiniche (RGC) e fibre nervose da cui derivano alterazioni morfologiche del nervo ottico e difetti del campo visivo osservabili con la perimetria standard automatizzata (SAP). La diagnosi di un glaucoma iniziale puo tuttavia rivelarsi difficile sia facendo ricorso alla SAP che alla tomografia a coerenza ottica (OCT) capace di misurare lo spessore dello strato delle fibre nervose retiniche (RNFL) e del complesso delle cellule ganglionari (GCC). Recentemente Medeiros et al. hanno messo a punto una formula empirica che stima il numero di RGC presenti in base a dati ricavati sia da esami funzionali (SAP) e strutturali (OCT). Classificati i pazienti utilizzando il GSS2 di Brusini, abbiamo rilevato una correlazione molto buona tra i parametri funzionali considerati, anche se il Visual Field Index non identifica bene i primi segni di neuropatia. Risultato analogo si e riscontrato anche per gli algoritmi strutturali. Sebbene struttura e funzione correlino solo moderatamente tra loro, cio e senza dubbio interessante viste le profonde differenze tra SAP e OCT. La conta delle RGC peripapillari e maculari consentono un’ottimale distinzione tra i vari gruppi di pazienti appartenenti a stadi differenti di neuropatia e correlano inoltre molto bene coi parametri strutturali e funzionali.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Il color Doppler imaging nel glaucoma: confronto dello spettro Doppler dei vasi retrobulbari di un paziente glaucomatoso con uno sano

Carlo Alberto Cutolo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Massimiliano Lava; Carolina Dellafiore; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Laura Spallone; Laura Bossolesi; Giovanni Milano

Si ritiene che le alterazioni della perfusione ematica dell’occhio abbiano un ruolo importante nel glaucoma primario ad angolo aperto. Per questo motivo l’esame CDI dei vasi retrobulbari viene usato a fini di ricerca per comprendere l’entita di queste alterazioni e il loro ruolo nella patogenesi della malattia. I parametri comunemente studiati sono il PSV, l’EDV e l’IR nell’arteria oftalmica, nell’arteria centrale della retina e nelle arterie ciliari posteriori brevi. Alla luce di un recente lavoro che ha trovato differenze statisticamente significative per i parametri ESA e Sm/Dm nell’arteria oftalmica, presentiamo i risultati dello studio CDI di un caso di glaucoma a pressione normale e lo confrontiamo con un controllo sano. Le misure ottenute concordano con la letteratura in quanto, fatta eccezione per il PSV dell’arteria oftalmica, notiamo velocita inferiori per tutti i parametri e in tutti i vasi, associati a un aumento dell’indice di resistivita. Inoltre, sempre concordemente alla letteratura, l’ESA risulta piu basso e l’Sm/Dm maggiore se confrontato con i valori misurati in un volontario sano. Ulteriori studi saranno necessari per comprendere l’entita delle alterazioni nel patologico e l’influenza che esse possono avere sulla progressione del danno al nervo ottico.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Correlazione tra struttura e funzione del nervo ottico nella neuropatia ottica glaucomatosa

Tommaso Marchese; Laura Bossolesi; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Alice Chandra Verticchio Vercellin; Giovanni Milano

Scopo: confrontare i dati forniti dal polarimetro a scansione laser con compensazione corneale variabile (VCC) con quello a compensazione corneale migliorata (ECC) e verificare la correlazione tra i dati strutturali forniti dal GDx con i dati funzionali dalla perimetria automatizzata standard (SAP). Materiali e metodi: sono stati considerati 339 occhi di 182 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita degli Studi di Pavia. I pazienti sono stati sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata standard (SAP) e polarimetria a scansione laser con GDx-VCC e GDx-ECC. Di ogni esame GDx si e considerato la qualita dell’immagine (Q), la tipicita della scansione (TSS), l’indice delle fibre nervose (NFI), lo spessore medio dello strato delle fibre nervose nella banda parapapillare (TSNIT average) e della sua parte superiore (TSNIT sup) e inferiore (TSNIT inf). I valori di Q, TSS e i parametri morfometrici forniti da VCC ed ECC sono stati confrontati applicando il Wilcoxon signed-rank test. La correlazione fra parametri GDx e indici perimetrici globali e stata valutata calcolando l’indice di correlazione di Pearson “r”. Gli stessi test statistici sono stati poi applicati ad un piu ristretto campione di 118 soggetti caratterizzati da una qualita elevata della scansione polarimetrica (Q>7 e TSS>80 sia con VCC che con ECC). Risultati: ECC fornisce immagini di qualita superiore rispetto a VCC: solo 204 immagini su 339 (60%) sono di buona qualita (Q >7) con VCC mentre 325 su 339 (96%) lo sono con ECC. 140 scansioni su 339 (41%) sono atipiche (TSS <80) Con VCC mentre con ECC sono atipiche 20 scansioni su 339 (6%). In entrambi i gruppi ECC rispetto a VCC rileva costantemente spessori dello strato delle fibre nervose (TSNIT) inferiori e NFI superiori sia nel gruppo complessivo che in quello ristretto. Nel gruppo complessivo la correlazione struttura/funzione e da povera a moderata ed e migliore per i parametri di ECC e soprattutto per NFI. Nel gruppo ristretto invece la differenza ECC/VCC si riduce in virtu di un aumento della correlazione struttura/funzione dei parametri VCC in particolare per TSNIT inferior e average di VCC. Conclusioni: ECC e in grado di fornire immagini di qualita superiore rispetto a VCC e probabilmente e in grado di riprodurre in modo piu affidabile la reale struttura di RNFL rispetto alla versione precedente (VCC). ECC evidenzia spessori di RNFL inferiori, valori di NFI superiori e una migliore correlazione con gli indici perimetrici rispetto a VCC. GDx-ECC puo migliorare la precocita della diagnosi di glaucoma. Dal momento che la correzione struttura/funzione risulta essere da povera a moderata anche con ECC, una corretta diagnosi di neuropatia ottica glaucomatosa necessita in ogni caso di una valutazione della struttura e della funzione del nervo ottico.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Traduzione, validazione e affidabilità della versione italiana del questionario Glaucoma Symptom Scale

Alice Chandra Verticchio Vercellin; Massimo Vento; Gian Maria Pasinetti; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Gemma Caterina Maria Rossi

Scopo. Validare la versione italiana del questionario Glaucoma Symptom Scale (GSS). Materiali e metodi. In questo studio di validazione trasversale sono stati arruolati pazienti glaucomatosi non ospedalizzati e un campione di controllo di soggetti senza patologie oculari. I pazienti selezionati dovevano essere in grado di rispondere ad un questionario sul loro stato di salute. Sono stati somministrati a tutti i soggetti arruolati la versione italiana sia del 25 – item National Eye Institute – Visual Function Questionnaire (NEI-VFQ 25) che del questionario GSS. La validazione e l’affidabilita della versione italiana del questionario GSS sono state valutate usando metodi statistici standardizzati per la validazione dei questionari. Risultati. Sono stati arruolati 97 soggetti. Il coefficiente alpha di Cronbach e risultato essere in un range tra 0.72 e 0.92 nelle diverse sottoscale e nei diversi occhi. La stabilita test-retest e risultata essere >85% per ciascuna sottoscala e per ciascun occhio. I soggetti del gruppo di controllo hanno mostrato valori migliori in tutte le dimensioni della visione collegate alla qualita di vita considerate dal questionario GSS (p<0.05) e sono state dimostrate buone correlazioni tra le risposte date nelle sottoscale del questionario GSS e gli ambiti analoghi del NEI-VFQ 25. Conclusioni. La versione italiana del questionario GSS presenta una buona validazione, potere discriminativo, coerenza interna e affidabilita e mostra proprieta psicometriche paragonabili a quelle della versione inglese e puo quindi essere usata nella ricerca clinica per la valutazione della qualita di vita collegata alla visione dei pazienti di lingua italiana con ipertensione oculare o glaucoma.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Superficie oculare e facoemulsificazione: studio randomizzato, controllato sull’utilità di sostituti lacrimali

Alice Chandra Verticchio Vercellin; Massimo Vento; Sara Lanteri; Laura Giannì; Gabriella Ricciardelli; Valeria Mogavero; Marta Raimondi; Marco Bordin; Diego Gabriele Pepe; Gemma Caterina Maria Rossi

Scopo. Stabilire l’efficacia di 2 diversi colliri privi di benzalconio cloruro (Collirio A e B) in termini di cambiamenti della superficie oculare post intervento di cataratta e di riduzione dei segni e dei sintomi dell’occhio secco nei pazienti sottoposti a facoemulsificazione rispetto trattamento di cura standard. Materiali e metodi. Si tratta di uno studio monocentrico, randomizzato, a tre metodiche parallele (SOC e i 2 metodi innovativi) effettuato su pazienti che sono stati sottoposti a intervento di facoemulsificazione. I pazienti selezionati sono stati randomizzati in tre gruppi che in seguito all’intervento di facoemulsificazione (T15) hanno iniziato il trattamento rispettivamente con il collirio A, B e con la cura standard. Nel corso di tre mesi di trattamento per monitorare e osservare l’insorgenza di un eventuale danno alla superficie oculare tutti i pazienti sono stati sottoposti a visite periodiche con esame alla lampada a fessura e colorazione corneale con fluoresceina. Al fine di valutare l’impatto di disturbi oculari in generale e in particolare della sindrome dell’occhio secco sulla qualita di vita nel corso delle visite periodiche ai pazienti sono stati somministrati due questionari: il 25-item National Eye Institute Visual Function Questionnaire e l’Ocular Surface Disease Index score Questionnaire. Risultati. L’intervento ha permesso alla maggior parte dei pazienti sottoposti a facoemulsificazione di raggiungere una buona acuita visiva: la maggior parte dei pazienti e passata da un’acuita visiva pre-intervento di 3-4/10 ad un’acuita visiva post intervento di 9-10/10. In base alle risposte del questionario OSDI i sintomi delle affezioni oculari sono diminuiti e c’e stato un netto miglioramento dalla visita iniziale T0 a quella finale T3 grazie all’uso dei colliri. Il gruppo che ha usato il Collirio B e risultato piu a rischio di cheratite puntata rispetto agli altri due gruppi in quanto la media degli ultrasuoni usati durante l’intervento di facoemulsificazione e risultata essere maggiore. Conclusioni. La terapia standard che viene effettuata post-intervento con antibiotici e cortisonici si e rivelata efficace di per se nel ripristino della funzionalita visiva e della sintomatologia legata alle alterazioni della superficie oculare, tuttavia nel trattamento delle alterazioni di superficie l’aggiunta di sostituti lacrimali ha dimostrato una piu rapida e completa risoluzione dei sintomi.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2012

Riproducibilità della misura della velocità ematica nei vasi retrobulbari utilizzando il color Doppler imaging

Alice Chandra Verticchio Vercellin; Carlo Alberto Cutolo; Carolina Dellafiore; Massimiliano Lava; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Sara Lombardo; Laura Spallone; Laura Bossolesi; Carmine Tinelli; Annalisa De Silvestri; Giovanni Milano

L’evidenza che alcuni pazienti con glaucoma possono continuare a peggiorare nonostante una riduzione significativa della pressione intraoculare (PIO) suggerisce che altri fattori siano co-responsabili per l’incidenza e la progressione della neuropatia ottica glaucomatosa. Poiche si ritiene che fattori vascolari sistemici e locali siano molto importanti, abbiamo arruolato 16 volontari sani per testare la riproducibilita del color Doppler imaging (CDI) nella nella valutazione del flusso ematico dei vasi retrobulbari prima di realizzare uno studio su pazienti glaucomatosi. In questo studio quattro operatori mascherati hanno utilizzato due differenti macchine ecografiche. La concordanza intraoperatore nell’arteria oftalmica (AO) e risultata essere buona o molto buona per il peak systolic velocity (PSV), end-diastolic velocity (EDV) e indice di resistivita (IR) in entrambi le macchine. Le differenze nella concordanza fra macchine e/o operatori sono risultate maggiori per l’arteria centrale della retina e per le arterie ciliari posteriori. Abbiamo anche testato la riproducibilita interoperatore ma una scarsa concordanza e stata trovata fra le misure.


Bollettino della Società Medico Chirurgica di Pavia | 2011

Il nuovo algoritmo SITA-SWAP nella diagnosi di neuropatia ottica glaucomatosa

Laura Bossolesi; Sara Lombardo; Marco Bordin; Marta Raimondi; Sara Lanteri; Mauro Colombo; Giovanni Milano

Scopo: verificare le caratteristiche della perimetria automatizzata a corta lunghezza d’onda con algoritmo SITA-Standard (SITA-SWAP) rispetto al precedente algoritmo a soglia piena (SWAP-FT) e alla perimetria automatizzata standard con algoritmo SITA-Standard (SITA-SAP). Materiali e metodi: sono stati selezionati 25 occhi di 13 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Universita di Pavia con glaucoma iniziale o sospetto e con una precedente e prolungata esperienza di perimetria automatizzata. I pazienti si sono sottoposti a completa visita oculistica, polarimetria laser dello strato delle fibre nervose retiniche (RNFL) con compensazione corneale variabile (GDx-VCC), tomografia a scansione laser della papilla ottica (ONH) con HRT-II, SITA-SWAP e SITA-SAP. Nei pazienti con esperienza di SWAP-FT si e anche preso in considerazione l’ultimo esame eseguito nei 2-6 anni prima. I pazienti sono stati inoltre sottoposti a questionario per evidenziare il giudizio personale relativo alle difficolta, ai disturbi soggettivi e al gradimento dei 3 esami perimetrici a confronto. Dei 3 esami perimetrici si sono considerati gli indici perimetrici globali, difetto medio (MD) e deviazione standard dal modello (PSD), che corrisponde alla deviazione standard dal modello corretta (CPSD) dell’algoritmo SWAP-FT, e la durata dell’esame. Il confronto degli indici perimetrici e della durata dell’esame di SITA-SWAP con il precedente SWAP-FT e successivamente con SITA-SAP e stato realizzato applicando il test t di Student per dati appaiati. Risultati: l’unico confronto non statisticamente significativo e quello relativo all’indice MD nei due test blu su giallo. SITA-SWAP evidenzia un valore di MD significativamente piu elevato di SITA-SAP e un valore di PSD significativamente piu elevato di entrambi gli altri algoritmi testati. La durata dell’esame con SITA-SWAP e piu breve di circa il 20% di SITA-SAP e di addirittura il 70% di SWAP-FT. L’analisi dei questionari ha confermato la minore durata di SITA-SWAP sia rispetto a SWAP-FT, percepita in tutti i soggetti, sia rispetto a SITA-SAP, percepita solo dai pazienti esperti; ne consegue maggiore attenzione, minore affaticamento e minori disturbi soggettivi. Conclusioni: SITA-SWAP e un esame perimetrico rapido, gradito ai pazienti, di facile esecuzione e pro-babilmente in grado di mettere in evidenza difetti glaucomatosi iniziali nonostante sia influenzato in modo rilevante dalla non perfetta trasparenza dei mezzi.

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